matteo salvini e il ponte sullo stretto - meme

LA RESA DEI PONTI – LA CORTE DEI CONTI HA INVIATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO I PRIMI RILIEVI SUL PROGETTO PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA E BLOCCA PER ORA L'APPALTO. I MAGISTRATI CONTABILI CONSIDERANO “CARENTE” LA DOCUMENTAZIONE E CHIEDONO “CHIARIMENTI ED ELEMENTI INFORMATIVI” SU UNA SERIE DI PASSAGGI CRUCIALI PER LA REALIZZAZIONE DELL’INFRASTRUTTURA VOLUTA DA SALVINI – PALAZZO CHIGI AVRÀ VENTI GIORNI DI TEMPO PER INTEGRARE E AGGIORNARE LE CARTE…

Estratto dell’articolo di Flavia Landolfi per www.ilsole24ore.com

 

matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina

Un provvedimento «di rilevante efficacia costitutiva» che però si presenta «più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze».

 

In sei pagine fitte la Corte dei conti ha inviato ieri a Palazzo Chigi i rilievi sul primo esame delle carte che gettano le basi per il Ponte sullo Stretto: in particolare sulla delibera Cipess n. 41/2025, approvata lo scorso 6 agosto.

 

Si tratta di una richiesta di chiarimenti e di integrazioni che di fatto, per ora, interrompe l'iter di registrazione della delibera: la macchina burocratica è ora ferma in attesa che il Cipess integri la documentazione, un passaggio che andrà fatto entro il termine di 20 giorni, scaduto il quale “la Sezione potrà decidere allo stato degli atti”, anche ritirando la delibera in autotutela.

 

rendering del Ponte sullo Stretto di Messina

Nelle osservazioni trasmesse alla Presidenza del Consiglio (dipartimento Dipe) i magistrati contabili sottolineano come “risulterebbe non compiutamente assolto l'onere di motivazione, difettando (…) una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. Da qui la richiesta di “chiarimenti ed elementi informativi” su una serie di passaggi cruciali.

 

Sul piano procedurale, il documento rileva “le peculiari modalità - condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina - con le quali sono stati trasmessi alcuni degli atti oggetto di controllo” e manifesta perplessità sulla scelta di subordinare l'efficacia della delibera alla registrazione di un decreto interministeriale “già adottato sin dal 1° agosto 2025 ma inviato all'Ufficio di controllo solo in data 11 settembre 2025”.

 

MATTEO SALVINI E IL PLASTICO DEL PONTE SULLO STRETTO

Non meno rilevante il richiamo alla delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025, che ha approvato la relazione Iropi (Imperative Reasons of Overriding Public Interest), l'atto con cui per altro il governo aveva dichiarato il Ponte infrastruttura di interesse militare aprendo di fatto al suo inserimento tra le spese Nato.

 

Secondo la Corte dei conti, quel provvedimento, “in ragione del suo contenuto dispositivo e della sua riferibilità soggettiva”, sembrerebbe rientrare tra gli atti assoggettati a controllo preventivo di legittimità ai sensi della legge 20/1994. Si chiedono inoltre chiarimenti “in merito alla compatibilità (…) con l'art. 6, paragrafi 3 e 4, della Direttiva 92/43/Cee e con le Linee Guida Vinca”.

 

corteo no ponte a messina 3

Un capitolo sensibile che aveva già provocato una valanga di ricorsi, e da ultimo, una lettera di Bruxelles con richiesta di chiarimenti sull'incidenza ambientale della costruzione del collegamento. E proprio per questo necessita di “aggiornamenti in merito all'interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea”. [...]

 

Sul progetto tecnico, poi, la delibera approva il definitivo del 2011 integrato con la relazione del progettista del 2024, ma i giudici ricordano che “le plurime prescrizioni e raccomandazioni di cui alla delibera Cipe n. 66/2003 risulterebbero non del tutto ottemperate” e che “non risulta in atti il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici”. Molto fitte le richieste sul quadro economico.

 

meme su Matteo Salvini e il ponte sullo stretto

La Corte segnala il disallineamento tra l'importo asseverato da Kpmg (10,48 miliardi) e quello indicato dal Cipess (10,51 miliardi) e chiede chiarimenti sugli incrementi di spesa: dai “costi della sicurezza”, passati da 97 milioni del preliminare a oltre 206 milioni, alle “opere e misure compensative” lievitate a 267 milioni.

 

Un ampio passaggio è dedicato a un aspetto cruciale della regolazione, quello del ruolo di Art, l'autorità di regolazione dei trasporti. La Corte solleva perplessità sull'esclusione dell'authority, “tenuto invece conto dell'ampia portata della previsione di cui all'art. 37” del provvedimento che interviene su concessioni, accesso alle infrastrutture, tariffe, condizioni di utilizzo. Una esclusione che appare dunque ingiustificata e che dovrà essere sanata. Nel mirino dei giudici anche le stime di traffico alla base del piano economico-finanziario. [...]

 

IL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

Con la Corte dei conti ci sono “normali interlocuzioni tra amministrazione, ci sono state delle richieste di approfondimento e, quindi, verranno immediatamente consegnate alla Corte perché la Corte ha fatto un immane lavoro”. Così il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega al Cipess, Alessandro Morelli.

 

[...] Smina il campo anche il ministero delle Infrastrutture guidato da Salvini che in una nota rassicura: “Tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un'opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro”.

 

Ma le opposizioni vanno all'attacco: “I rilievi della Corte dei conti sono importantissimi e confermano quello che sosteniamo da sempre: la progettazione del Ponte sullo Stretto è deficitaria e carente delle informazioni necessarie a renderne sostenibile la realizzazione dal punto di vista economico”, ha detto Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verdi, da sempre contrarissimo al progetto del Ponte sullo Stretto.

 

corte dei conti

Critico anche il Pd che annuncia una serie di interrogazioni parlamentari “perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza - fanno sapere in una nota il capogruppo Pd e del vicepresidente della commissione trasporti della camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu [...]

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...