bambino con leucemia

"CE L'AVEVA MESSA TUTTA" - A 6 ANNI MALATO DI LEUCEMIA FINISCE PER MORIRE DI MORBILLO, CONTAGIATO DAI FRATELLI NON VACCINATI - PER IL PRIMARIO LA COSIDDETTA “IMMUNITÀ DI GREGGE E' FONDAMENTALE PER LA PROTEZIONE DI COLORO CHE, PER UNA MALATTIA O PER LO STATO IN CUI SI TROVANO, POSSONO VACCINARSI”

Chiara Baldi per La Stampa

 

OSPEDALE 1OSPEDALE 1

È morto per un morbillo all' età di sei anni perché lui, affetto da una leucemia linfoblastica acuta, non poteva essere vaccinato e il fratello e la sorella - entrambi più grandi di lui ma senza alcuna patologia - non erano stati sottoposti a vaccino da parte dei genitori, entrambi contrari.

Per questo il loro figlio è deceduto ieri mattina alle 11 nel reparto di rianimazione dell' Ospedale San Gerardo di Monza dove era ricoverato dal 15 marzo scorso per il sospetto di infezione da morbillo, una diagnosi che i medici avevano confermato già il giorno seguente. Da lì, il bambino era stato trasferito subito in terapia intensiva perché le sue condizioni di salute peggioravano di giorno in giorno: era in particolare il quadro polmonare a essere messo male, gli serviva una maggiore assistenza respiratoria.

 

OSPEDALE SAN GERARDOOSPEDALE SAN GERARDO

Come spiegano dal San Gerardo di Monza, nelle ultime settimane il piccolo era stato intubato e sottoposto alla Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana), un sistema piuttosto complesso di circolazione extracorporea che permette di mantenere in vita i pazienti. Una terapia intensiva avanzata, insomma.

«Noi ce l' abbiamo messa tutta. Il bambino è arrivato da noi sei mesi fa, lo abbiamo curato per la sua leucemia presso la Fondazione Monza e Brianza per la mamma e il bambino, il reparto di pediatria del nostro ospedale. Poi ci siamo accorti che aveva contratto il morbillo», ha spiegato il professor Andrea Biondi, primario della Clinica Pediatrica del San Gerardo di Monza. Ma «la malattia è degenerata in polmonite e dal 16 marzo è stato trattato con la Ecmo, per la pulizia del sangue. Purtroppo non ce l' ha fatta».

 

ANDREA BIONDIANDREA BIONDI

Qualche giorno fa era stata il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a informarsi, proprio da Biondi, sullo stato di salute del bambino: «Mi ha chiamato per sapere come stava, mi ha detto di tenere duro e che poco dopo avrebbe avuto un' audizione in Senato sulla questione vaccini». Ma tutto questo non è bastato. Perché il bambino, proveniente da una famiglia italiana che per scelta non ha voluto vaccinare nessuno dei propri figli, non ce l' ha fatta ed è morto.

 

La famiglia, ha detto il professor Biondi, «ci sperava in una sua guarigione, ma era preparata». «La storia di questo piccolo affetto da leucemia è l' esempio di come la cosiddetta «immunità di gregge» sia fondamentale per la protezione di coloro che, per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti, anche quando fossero vaccinati dal morbillo così come da altre malattie infettive», ha commentato l' assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.

 

bambini malati bambini malati

Che da mesi lancia l' allarme sul preoccupante calo del numero di bambini vaccinati: nel 2016 la copertura vaccinale in Lombardia è stata del 92 per cento, contro il 95 per cento richiesto dall' Organizzazione Mondiale della Sanità per l' eliminazione del morbillo congenito. E poche settimane fa il Consiglio Regionale della Lombardia si era espresso a favore dell' obbligatorietà in materia di vaccini.

 

vaccinivaccini

Per Roberto Burioni, virologo dell' Università Vita-San Raffaele «questa tragedia evidenzia quanto vaccinare i propri figli non sia un atto di protezione individuale ma di responsabilità sociale, per proteggere i più deboli. Questa terribile tragedia - ha scritto il professore su Facebook - ci ricorda nel mondo più atroce quanto sia importante vaccinarsi, perché se tutti si vaccinano il virus non circola e anche bambini come questo sono protetti. È una vergogna che qualcuno abbia la spudoratezza di dire che il morbillo è una malattia da nulla».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…