amazon resi

PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO – PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA TUTTO IL PERSONALE DELLA FILIERA ITALIANA CHE LAVORA PER AMAZON SCIOPERA! L’AZIENDA DI BEZOS CON LA PANDEMIA HA VISTO L’UTILE VOLARE A 21,3 MILIARDI MENTRE GLI ADDETTI ALLA LOGISTICA GUADAGNANO 1000 EURO: “SIAMO GLI SCHIAVI DEL TERZO MILLENNIO. TROPPO COMODO DIRE CHE I GUAI RIGUARDANO LE AZIENDE. I CARICHI, I PERCORSI, DECIDE TUTTO L’ALGORITMO DI AMAZON.SE NON RIUSCIAMO A CONSEGNARE TUTTI I PACCHI CHE CI HANNO DATO AL MATTINO RICEVIAMO…”

lavoratori amazon

1 - AUTISTI E LOGISTICA IL PRIMO SCIOPERO CONTRO AMAZON

Maurizio Tropeano per “La Stampa”

 

«Noi vogliamo fare gli accordi definendo con la controparte regole, diritti, compensi. Per questo abbiamo cercato di sederci al tavolo con Amazon che, però, è rimasta assente e non ha dato risposte.

 

Siamo costretti a proclamare lo sciopero per iniziare la trattativa ma intanto abbiamo coinvolto anche gli altri sindacati europei: se il comportamento della multinazionale è lo stesso anche negli altri Paesi, allora, porteremo la vertenza a Bruxelles chiedendo l' intervento della Commissione Ue».

dipendenti amazon

 

Salvatore Pellecchia, segretario nazionale della Cisl per i trasporti, inquadra così il primo sciopero che coinvolge tutto il personale della filiera che lavora per Amazon, dai 9500 addetti ai magazzini (dipendenti diretti) fino ai circa 15 mila driver alle dipendenze di centinaia di piccole imprese di trasporto, che consegnano materialmente i pacchi.

 

Salvatore Pellecchia

I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di dare una cornice nazionale ad una protesta che finora si è svolta soprattutto a livello locale anche se nell' ultimo mese c' è stato un crescendo di proteste che hanno interessato i magazzini padovani, poi i corrieri del Piemonte fino alle ditte di consegna di Pisa.

 

Il 22 marzo, dunque, l' astensione sarà corale con una piattaforma di richieste che va dalla verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, alla riduzione dell' orario di lavoro dei driver, dalla clausola sociale, alla stabilizzazione dei tempi determinati, fino all' indennità Covid.

 

i lavoratori di amazon

Il colosso Usa, però, respinge al mittente le accuse di latitanza dai tavoli sindacali - «si sono svolti due incontri nel mese di gennaio» - e, soprattutto, dopo aver ribadito che «per le consegne ai clienti, Amazon Logistics si avvale di fornitori terzi» sottolinea «i corretti interlocutori» dei sindacati «siano i fornitori di servizi di consegna e le associazioni di categoria che li rappresentano».

 

jeff bezos nel suo ufficio nel 1999

Il sindacato, però, non ci sta: «E' vero che per le consegne Amazon ai avvale di fornitori terzi ma gli appalti rispondono ad un committente che per quanto riguarda le leggi di questo paese risponde in solido. Per noi la tecnica di frazionare e di sottrarsi alle responsabilità portata avanti da Amazon non può più funzionare».

 

I sindacati, dunque, hanno deciso di fare un salto di qualità alla protesta con un' impostazione che potrebbe essere condivisa anche a livello europeo - a Bruxelles tra le altre cose si sta cercando una posizione unica sulla webtax - con l' obiettivo di chiudere un contratto.

 

centro distribuzione amazon in california 3

Nelle settimane scorse il tribunale di Milano ha imposto alle multinazionali delle consegne a domicilio di assumere i rider. «Per noi il ricorso alla magistratura è davvero l' ultima spiaggia», spiega Pellecchia. Il sindacato, però, cerca alleati. A novembre il mondo del commercio al dettaglio era insorto contro Amazon accusandola di fare profitti miliardari - il 2020 per Amazon si è chiuso a livello globale con vendite nette per 386,1 miliardi di dollari (+ 38% sul 2019) e con utile netto di 21,3 miliardi di dollari (9,7 miliardi in più del 2019) - e di mettere in ginocchio i piccoli negozi.

 

lavoratori amazon centro torrazza piemonte

Ma Michele De Rose, segretario nazionale della Cgil Trasporti, invece, pur condividendo la richiesta dell' introduzione di una webtax, è convinto che sia necessario trovare l' appoggio dei consumatori: «Sono loro che devono sostenere in questa battaglia le persone che hanno assicurato, e assicurano, la consegna delle merci nelle loro case. Devono sapere che a fronte di profitti miliardari gli addetti alla logistica guadagnano 1000/1220 euro al mese e i driver possono arrivare a 1500/1700 con una media di consegne giornaliere comprese tra i 70 e i 100 stop».

amazon

 

Si vedrà. Intanto, però, la protesta ha trovato una prima sponda a livello politico. Fabio Rampelli, deputato di Fdi, vicepresidente della Camera, assicura il pieno sostegno alla sciopero «del resto le condizioni nelle quali i dipendenti sono costretti a lavorare destano sconcerto».

 

2 - "SIAMO SCHIAVI DI UN ALGORITMO VIETATO ANCHE ANDARE IN BAGNO"

Lodovico Poletto per “La Stampa”

 

amazon 2

«Pensateci quando suoniamo il campanello di casa e fate storie per scendere a ritirare il pacco. Noi siamo gli schiavi del terzo millennio. Se parcheggiamo male mentre vi portiamo l' acquisto e un vigile ci fa una multa, la paghiamo noi. Se urtiamo lo specchietto del furgone perché dobbiamo correre come dannati e lo rompiamo, paghiamo anche 500 euro di franchigia. Se poi non riusciamo a consegnare tutti i pacchi che ci hanno dato al mattino riceviamo lettere di richiamo».

 

pacchi amazon

Alla guida del furgone, diretto verso Torino, Giorgio si sfoga al cellulare. «Allora io stamattina mi sono alzato alle 6,30 per andare a caricare al centro Amazon di Brandizzo.

Adesso sono quasi le 17 e non sono ancora in deposito. Se ho mangiato? Un panino mentre ero alla guida: la frittata di mia mamma. In bagno? Ma anche no: chi ha tempo per andarci». Straordinari? «Ma in che mondo vivete lì fuori? Mi pagano otto ore e ne lavoro quasi 9 nove».

 

Benvenuti nel mondo del 14 mila driver che lavorano per l' universo Amazon. A breve avranno anche le divise arancioni e saranno iper-riconoscibili. Ma, a breve, non cambierà l' algoritmo che scandisce la loro vita ogni sacrosanto giorno di lavoro. Algoritmo che segna tutto: numero di pacchi da consegnare, numero di fermate da fare. Percorso da seguire. Tempi. E per ogni consegna ci sono al massimo 3 minuti Se sgarri son guai.

PACCHI DI NATALE A AMAZON

 

«È un universo di gente sfruttata» tuona Gerardo Migliacco segretario di Uil trasporti del Piemonte. Lui ha preso carta e penna e ha preparato un esposto. Motivo?

«Amazon detta le regole alle aziende appaltatrici. Decide tutto. Non può chiamarsi fuori da questa storia. L' algoritmo è roba sua. I pacchi suoi. Le regole anche. Dai, che modo di fare è?».

 

La questione è così delicata che a qualunque porta bussi, salta fuori una storia. Una lettera di rischiamo a un driver, un addebito. Scusi, quanti pacchi dovete consegnare al giorno?La storia dell' ultimo driver a cui una grande società di logistica ha inviato una lettera di richiamo è emblematica.

 

jeff bezos

Giorno 5 marzo. Il trentenne, con lavoro part-time a 1200 euro al mese, deve consegnare 177 pacchi e fare 117 fermate. In città e nella prima cintura. Non ce l' ha fatta a fare tutto. La sera ne ha riportati indietro 12. «In ufficio mi hanno sgridato. Ma che colpa ne avevo io? Il device con l' elenco consegne è andato in tilt e ho dovuto usare il mio telefono per trovare le strade» racconta il driver. Gli hanno inviato la lettera di richiamo. Rischia il posto. Perché nelle 8 ore e 30 di lavoro non ha fatto tutto. Non poteva correre di più? «Guardi qualche settimana fa ho preso 130 euro di multa per eccesso di velocità, in zona Vercelli. Andavo veloce perché ci sono i tempi da rispettare. Chi paga la multa? Io ovviamente».

amazon

 

Luca Iacomino, responsabile del dipartimento Trasporti e logistica della Cigl non ha dubbi: «Amazon non può tirarsi fuori da questa storia. Il rispetto delle regole è anche affar suo: troppo comodo dire che i guai riguardano le aziende che si occupano dell' ultimo miglio.

lavoratori amazon centro torrazza piemonte

Chi è che decide i carichi? Amazon. Chi è che decide i percorsi? L' algoritmo di Amazon.

Chi stabilisce i tempi di consegna? Ancora Amazon». E allora che si deve fare? «L' algoritmo non è un totem, deve cambiare. E i lavoratori dell' ultimo miglio non sono schiavi».

 

Iacomino, ma in epoca di lockdown c' era meno traffico, meno gente per strada, non è andata meglio? «Come no! Anche i bar erano chiusi. Pensi alle driver donne: non avevano neanche un posto dove andare a fare pipì. Parlando con rispetto».

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…