
BANCOMATTO! - ATTENTI QUANDO PRELEVATE I CONTANTI DAGLI ATM CHE NON APPARTENGONO ALLE BANCHE, PIAZZATI PER STRADA O NEI PICCOLI NEGOZI: POSSONO SPENNARVI CON COMMISSIONI ALTISSIME - I BANCOMAT CHE NON APPARTENGONO A ISTITUTI DI CREDITO NON SONO SOTTOPOSTI ALLA VIGILANZA DELLA BANCA D'ITALIA, IL CHE LI RENDE STRUMENTI PERFETTI PER LE BANDE CRIMINALI PER RICICLARE DENARO - PER L'UTENTE IL RISCHIO E' ANCHE DI PRELEVARE BANCONOTE FALSE, SENZA AVERE NESSUNA TUTELA...
Estratto dell'articolo di Laura Della Pasqua per "Panorama"
Il problema si pone soprattutto d'estate. Sei in una località di vacanza, hai bisogno urgentemente di liquidità, ti guardi attorno e ti accorgi che gli sportelli bancari sono spariti. Qualcuno può obiettare: ma come, in piena era digitale ancora cerchi la moneta? Sì, d'accordo, ma il pareo in spiaggia venduto dall'ambulante mica lo posso pagare con la Visa e stessa cosa per il souvenir sulla bancarella del mercatino, o il cappuccino e il cicchetto nella baita di montagna. Poi ti viene un sussulto di ribellione: posso ancora o no pagare come voglio quello che compro?
Così aguzzi la vista ed ecco spuntare un Atm non bancario. Tanto uno vale l'altro, pensi, basta risolvere il problema. Peccato, poi, scoprire che soddisfare la tua esigenza ti è costato molto caro: in commissioni salatissime. E la questione non riguarda soltanto amene località di vacanza: recentemente questi Atm (l'acronimo di Automated Teller Machine: teller sta per cassiere), dilagano anche in città.
TRUFFA BANCOMAT - BLOCCA CONTANTI
Da quando il sistema bancario ha avviato un drastico ridimensionamento delle filiali per abbattere i costi, tagliando il personale, gli sportelli sono diminuiti sensibilmente e numerose operazioni sono ora possibili solo digitalmente. È la modernità, si dice, meno file, tutto più veloce, sono gli slogan, ma poi quando ci si scontra con i problemi di tutti i giorni non basta un clic. Il contante resiste e con esso la necessità di prelevare.
Solo che i bancomat sono spariti come gli sportelli e sono spuntati come funghi gli Atm non bancari. Un sondaggio della Bce rivela che la maggioranza delle persone intervistate nell'eurozona (62 per cento) ritiene importante avere i contanti come opzione di pagamento. Una resistenza al digitale che spesso non è solo legata all'abitudine. I canoni delle carte di credito, di debito e prepagate, stanno crescendo. Secondo l'indagine annuale condotta dell'Osservatorio SOStariffe.it, su 74 carte analizzate, collocate da 29 tra i principali istituti di credito italiani, il costo del canone è aumentato e non di poco.
Per tutte le carte con conto abbinato, il canone medio vede nel 2024 addirittura un + 58 per cento rispetto al 2023. Per le carte di credito, l'esborso è superiore a 35 euro tra costo di emissione e canone annuo, in caso di carta a saldo. Per molti è un motivo in più per restare ancorati al contante. Il problema però è che tutto cospira contro la liquidità. Un report del Centro studi di Unimpresa segnala, infatti, che il numero degli sportelli bancari attivi in Italia è calato sotto la soglia delle 20 mila unità.
La riduzione da 20.160 sportelli a fine 2023 a 19.655 al 31 dicembre 2024 rappresenta un dato storico. [...] Al 31 dicembre 2024, gli sportelli bancari sono 19.655, in calo di 505 rispetto all'anno precedente, ovvero - 2,5 per cento. Gli Atm bancari sono passati da 37.844 a 36.324, con una contrazione di 1.520 unità, cioè il 4 per cento in meno.
Questo vuoto è stato riempito dagli sportelli bancomat indipendenti (sul loro numero a oggi non esistono dati ufficiali), controllati da società private, talvolta con sede all'estero, che operano in Italia in regime di libera prestazione di servizi, come previsto dalla normativa europea. In apparenza, offrono le stesse funzioni di un bancomat tradizionale: prelievo di contanti, saldo conto, talvolta persino operazioni con le criptovalute. Ma la sostanza cambia.
Il nodo è che non essendo istituti di credito, questi operatori non sono sottoposti alla vigilanza della Banca d'Italia o dell'Unità di informazione finanziaria (Uif). E ciò aumenta i rischi sia per i clienti sia per l'intero sistema finanziario. Il fenomeno della loro diffusione ha sollevato l'attenzione di Bankitalia guidata da Fabio Panetta e del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, preoccupati per i rischi legati al riciclaggio di denaro e all'utilizzo illecito del contante. In un report del Mef, redatto lo scorso anno con la collaborazione della Uif, viene evidenziato che gli Atm indipendenti «possono essere utilizzati da soggetti criminali per riciclare denaro di provenienza illecita».
In altre parole, le banconote immesse nel circuito potrebbero non avere un'origine tracciabile, specialmente se gestite da soggetti non regolamentati. Le criticità principali segnalate sono l'assenza di controlli puntuali sull'origine dei fondi, la difficoltà per le autorità italiane di monitorare transazioni e flussi di denaro e il rischio di collusione tra i gestori e organizzazioni criminali.
La presenza di questi punti di prelievo è cresciuta soprattutto in zone ad alta frequentazione turistica, dove i clienti spesso non si pongono il problema di chi gestisca realmente lo sportello da cui stanno prelevando. Il rischio per l'utente è duplice: da un lato, si può diventare inconsapevolmente parte di operazioni sospette, dall'altro si rischia di non essere tutelati in caso di problemi, come transazioni errate, banconote false o conti bloccati. [...]
C'è anche un altro aspetto, ovvero l'onere delle commissioni. Su Trustpilot, la piattaforma usata dai consumatori per condividere le loro esperienze, proliferano i commenti negativi. «Nessuna ricevuta, commissioni non chiaramente visibili»; «Ero all'aeroporto di Torino, commissioni da ladri patentati, praticamente il 15 per cento al cambio»; «Truffatori: 100 euro di prelievo e 4,5 euro di commissioni»; «Ho prelevato 20 mila fiorini ungheresi e mi hanno applicato in commissioni il 12,75 per cento». [...]