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COME LA METTIAMO ORA CHE PUTIN SPOSTA L’ARSENALE NUCLEARE AI CONFINI CON LA NATO? – IL PRESIDENTE RUSSO HA ANNUNCIATO CHE DISPIEGHERÀ IN BIELORUSSIA ALMENO 10 AEREI IN GRADO DI TRASPORTARE TESTATE ATOMICHE “TATTICHE” E MISSILI ISKANDER –LA “CHIAVE” PER L’INNESCO RIMANE NELLE MANI DI “MAD VLAD”, CHE PROTREBBE GIUSTIFICARE L’UTILIZZO DELLE ARMI NUCLEARI CON UN’AZIONE NEMICA CHE METTA IN PERICOLO L’ESISTENZA STESSA DELLA RUSSIA. E PER MOSCA OGGI UN ATTACCO ALLA CRIMEA O AI TERRITORI ANNESSI DEL DONBASS È CONSIDERATO…

1 – L’ESCALATION DI PUTIN: ARMI NUCLEARI IN BIELORUSSIA

Estratto dell'articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

vladimir putin aleksandr lukashenko

La Russia torna a posizionare le sue atomiche tattiche in Bielorussia, marcando così una svolta nei suoi dispositivi militari. Era dalla metà degli anni Novanta, dopo lo sfascio dell’Unione Sovietica, che il governo di Mosca non portava più il proprio arsenale nucleare al di fuori dei propri confini.

 

Una mossa, fortemente volta dallo stesso Vladimir Putin, che torna a sottolineare la gravità delle tensioni tra il governo di Mosca e i Paesi legati alla Nato. La Bielorussia confina con tre membri dell’Alleanza: Polonia, Lituania e Lettonia. Gli esperti di armamenti fanno notare che le «atomiche tattiche» sono più agili e meno potenti di quelle tradizionali a lunga gittata capaci di annientare città intere, vennero pensate negli anni Cinquanta per l’eventuale impiego sui campi di battaglia.

 

vladimir putin a mariupol 1

Intanto, il governo ucraino guarda con soddisfazione ai recenti passi compiuti da Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca per creare un sistema di difesa aerea comune nell’Europa del Nord per fronteggiare le mire espansionistiche russe. […]

 

È in questo contesto di sfida aperta che giunge la mossa di Putin. Il presidente russo ha dichiarato ieri alla Tass di avere stretto un ulteriore accordo con lo Stato vassallo della Bielorussia di Aleksandr Lukashenko per dispiegare le atomiche tattiche sul suo territorio, forse entro il prossimo luglio. In Bielorussia si trovano già almeno 10 aerei russi in grado di trasportare atomiche e alcuni missili Iskander su cui possono essere montate testate nucleari.

 

vladimir putin a mariupol 5

Secondo Putin: «La mossa non viola alcuno degli accordi internazionali contro la proliferazione nucleare, visto che tra l’altro anche gli Stati Uniti hanno posizionato atomiche tattiche nei Paesi Nato in Europa dell’Est». In sostanza, l’esercito russo è presente in forze in Bielorussia: dalle sue basi sono partite le truppe che il 24 febbraio 2022 miravano a occupare Kiev. Da allora Lukashenko bilancia la sua alleanza-dipendenza con Putin al desiderio di evitare il coinvolgimento diretto nel conflitto oltreconfine, consapevole che il popolo bielorusso potrebbe non seguirlo. […]

 

2 – ORDIGNI PER COLPIRE A BREVE DISTANZA. IL CREMLINO TIENE LE CHIAVI DELL’INNESCO

Estratto dell’articolo di Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”

aleksandr lukashenko vladimir putin

[…] Le bombe atomiche russe non finiranno nelle mani di Lukashenko, Putin lo ha detto esplicitamente: in ogni caso, è chiaro che anche il capo del Cremlino si fida poco del suo volubile alleato. I piloti degli aerei saranno dell’aviazione di Minsk e i missili Iskander-M (con gittata fino a 500 km) che sono operativi da prima di Natale verranno gestiti da personale bielorusso. Ma la «chiave» per l’innesco rimane nelle mani di Mosca.

 

In queste ultime settimane la Russia ha trasferito mezzi di supporto per una possibile offensiva nel territorio del suo vicino che è ormai diventato una vera e propria dependance. Inoltre, è stato creato da poco un gruppo di armate misto, formato da tutti gli uomini di cui dispone Lukashenko (circa settantamila) e da novemila russi.

 

visita a sorpresa di vladimir putin a sebastopoli, in crimea 10

Le bombe tattiche sono così chiamate perché potrebbero essere utilizzate a breve distanza dalle proprie truppe, quindi con effetti limitati, almeno rispetto a quelle strategiche destinate a essere fatte esplodere su obiettivi posti a grande distanza, nel cuore del territorio nemico. In realtà, le «tattiche» moderne hanno potenze assai rilevanti, fino a decine (e perfino centinaia) di chilotoni, vale a dire molte volte quelle che colpirono Hiroshima e Nagasaki (città da oltre 200 mila abitanti).

 

Secondo stime di organismi internazionali, gli Stati Uniti possiedono almeno 230 ordigni tattici, mentre la Russia ne ha tra due e tremila. Il pericolo vero è che se si trovasse in grosse difficoltà, Putin potrebbe decidere di adoperare questi strumenti in Ucraina, magari per fermare una improvvisa avanzata delle truppe di Kiev.

 

visita a sorpresa di vladimir putin a sebastopoli, in crimea 3

E questo anche se il leader russo ha ripetuto più volte l’impegno a non ricorrere al nucleare per primo. Ma la dottrina russa stabilisce che il ricorso a queste armi potrebbe essere giustificato da un’azione nemica che metta in pericolo l’esistenza stessa dello Stato. E per Mosca oggi un attacco alla Crimea o ai territori annessi del Donbass (che sono stati dichiarati parte integrante del suolo patrio) potrebbe essere visto come una minaccia di questo genere.

 

VLADIMIR PUTIN

[…] È chiaro che missili Iskander in Bielorussia e a Kaliningrad a ridosso del territorio europeo costituiscono un rischio concreto e immediato per molte capitali Nato, dalle città baltiche a Varsavia e perfino Berlino. […]

vladimir putin

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