dmytro kozatsky - orest azovstal battaglione azov ucraina mariupol

“E QUESTO È TUTTO. GRAZIE PER AVERMI DATO RIFUGIO AZOVSTAL, LUOGO DELLA MIA MORTE E DELLA MIA VITA” – IL MESSAGGIO DI ADDIO DI "OREST", NOME DI BATTAGLIA DI DMYTRO ZOKATSKY, IL COMBATTENTE DI AZOV CHE SOGNAVA DI DIVENTARE FOTOGRAFO DI GUERRA, E LO È DIVENTATO CON LA GUERRA DI PUTIN. HA SCATTATO I RITRATTI DEI COMPAGNI MUTILATI DAI BOMBARDAMENTI RUSSI E L’INCREDIBILE IMMAGINE DEL FASCIO DI LUCE CHE ENTRA NELL’ACCIAIERIA, E ORA HA DONATO LE SUE IMMAGINI AL MONDO: "INVIATELE AI CONCORSI DI FOTOGRAFIA" – IL MISTERO SULLA SUA CATTURA: NELLA LISTA DEI PRIGIONIERI UFFICIALI NON C’È, E IL SUO VOLTO NON È TRA QUELLI APPARSI NEI VIDEO DEI RUSSI

 

 

 

Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

dmytro kozatsky orest

 

Racconta che fin da ragazzino sognava di diventare un fotografo di guerra, Dmytro Kozatsky. Racconta che una volta, quando ancora studiava in Polonia, aveva sognato di mettere tanti libri in uno zaino e di correre a fotografare quello che accadeva al fronte.

 

Strano sogno, che si è trasformato in una strana realtà: alla fine Dmytro, oggi 26enne, è diventato Orest: la guerra l'ha fatta, e l'ha anche fotografata, nel fronte più terribile del conflitto tra Russia e Ucraina, un fronte sotterraneo, nei labirinti di ferro e acciaio dell'immensa industria siderurgica Azovstal di Mariupol. In circa duemila hanno resistito per oltre 80 giorni agli attacchi dei russi.

la luce entra nell acciaieria azovstal la foto di dmytro kozatsky (orest)

 

L'AUTOSCATTO

Quando anche Denys Prokopenko, comandante del reggimento Azov, è stato costretto a dare l'ordine di «smettere di difendere la città» e di «salvare le vite», Orest ha fatto l'ultimo scatto, anzi un autoscatto: lui da solo, in piedi, in mezzo alle macerie, braccia aperte sotto un raggio di sole che penetra dal foro aperto da una bomba.

 

il saluto di dmytro kozatsky orest acciaieria azovstal mariupol

La bellezza quasi classica degli scatti di Orest, capace di ritrarre in primo piano arti amputati, volti sfigurati, con un straniante maestria, ha fatto il giro del mondo. Ieri, prima di tornare in superficie e arrendersi ai russi, ha deciso di lasciare al mondo tutto il lavoro svolto là sotto: le sue foto.

 

il saluto di dmytro kozatsky orest acciaieria azovstal mariupol

«Vi lascio le mie foto in alta definizione ha scritto su twitter inviatele a tutti i premi giornalistici e concorsi di fotografia, se riesco a vincere qualcosa, sarebbe niente male quando sarò di nuovo libero. Grazie a tutti per il sostegno che mi avete dato, a presto».

 

La madre, Irina Yourchenko ha fatto sapere di non avere per ora visto il nome del figlio nella lista dei prigionieri ufficiali, né il suo volto nei filmati russi che ritraggono i militari ucraini disarmati in fila, o sui pullman che li portano nelle città occupate come Olenivka. «Non so dove sia ha detto la madre mi ha inviato un ultimo sms in cui diceva che era vivo».

PROKOPENKO-AZOV E VOLYNA-MARINES

 

Quasi 1700 sono i soldati ucraini già riemersi dai sotterranei di Azovstal, fra loro i militari di diverse unità dell'esercito, oltre al reggimento Azov, quello che raccoglie anche fazioni provenienti dall'ultradestra. Di Azov fa parte anche Dmytro. Sui suoi profili social non compare (o è stata eliminata) la propaganda spesso ultrà del reggimento.

 

Le foto più vecchie sono lui in vacanza, al mare, a Kiev («La più bella città del mondo», scriveva). Ma è nel buio dei sotterranei di Azovstal che ha trovato l'ispirazione. Il 2 maggio, quando è cominciata l'ultima offensiva dei russi contro gli ucraini trincerati nell'acciaieria, Orest aveva postato un suo selfie vicino a un albero in fiore, là sopra, in mezzo alle fonderie: «Sarebbe perfetta come ultima foto, mi piacerebbe che tutti alla fine si ricordassero di me così.

 

le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 8

È l'immagine che mi descrive meglio: anche nello scatto più orribile si può trovare qualcosa di meraviglioso. Ma voglio credere che questa foto non sarà l'ultima, ma soltanto un inizio». È seguito un reportage in diretta degno dei migliori fotografi di guerra. Colpiscono soprattutto i ritratti dei soldati.

 

Sono i suoi compagni, militari volontari, molti arruolati da anni, probabilmente tra i più motivati dell'esercito ucraino e anche tra i più discussi, quelli che fanno dire ai russi «non accetteremo scambi di prigionieri, sono criminali di guerra», quelli che hanno dato il pretesto a Mosca di dire all'inizio dell'offensiva che c'era un'Ucraina da «de-nazificare»: eccoli davanti all'obiettivo di Orest, non hanno più braccia, alcuni non hanno gambe, uno è steso, ferito, sembra stia per piangere.

 

dmytro kozatsky orest

Uno solo trova la forza di sorridere e fa un segno della vittoria alzando una mano che sembra gli costi una fatica immensa, con l'altro braccio appeso al collo, ingessato in una complicata struttura di acciaio.

 

LA VIA D'USCITA

A commento del suo autoscatto, solo in un fascio di luce, Orest ha scritto che è il segno «che una via d'uscita da questo inferno buio esiste». «Prima di cominciare a scattare qua sotto, pensavo che avrei ripreso il dolore e la fragilità degli sguardi ha detto qualche giorno fa ma tutto quello che ho visto è determinazione, la determinazione di resistere»; la resistenza è finita ieri.

 

Impossibile andare avanti per un esercito che non poteva più ricevere nessun tipo di rifornimento, né armi, né cibo, né medicine. Prima di andarsene, Orest ha detto addio al fronte anche a parole: «E questo è tutto. Grazie per avermi dato rifugio Azovstal, luogo della mia morte e della mia vita».

le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 4il saluto di dmytro kozatsky orest acciaieria azovstal mariupol ILYA SAMOILENKObattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovbattaglione azovle foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 1la resa del battaglione azov il video pubblicato dai russi 5la resa del battaglione azov il video pubblicato dai russi 2LA RESA DEL BATTAGLIONE AZOV le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 3le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 7le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 5le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 2le foto di dmytro kozatsky dall acciaieria azovstal 6

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....