TE LA DO IO LA FILA! PER ENTRARE AL MUSEO SENZA METTERSI IN CODA BASTA SGANCIARE 5 EURO AL BAGARINO

Gaia Rau per La Repubblica

«Do you speak english? ». La ragazza va incontro al turista con una divisa gialla, ha una cartelletta in mano e sfoggia un sorriso professionale. Sono le 13 in punto, il caldo è soffocante e la coda nel piazzale degli Uffizi sembra interminabile. Ma lei ha la soluzione per entrare in Galleria senza dover aspettare nemmeno cinque minuti.

«Per 34 euro (c'è anche chi chiede di più, ndr) le offriamo una visita guidata di un'ora e mezzo. Altrimenti, a 20, un biglietto con prenotazione inclusa, così salta la fila», dice, mostrando il tagliando in questione che, in effetti, è proprio quello emesso da Firenze Musei, il concessionario ufficiale della soprintendenza.

Quello che si svolge ogni giorno alla luce del sole di fronte al più visitato museo italiano - ma anche, per esempio, a Roma di fronte al Colosseo - potrebbe far pensare al puro e semplice bagarinaggio. Invece, è una prassi assolutamente legale, e per questo inattaccabile. Con buona pace del direttore Antonio Natali, che parla di un «mercato non degno di un paese civile».

Il sovrapprezzo di 5 euro applicato sul campo da tour operator e associazioni non è particolarmente elevato: 20 euro contro i 15 richiesti da Firenze Musei per biglietto (11) e prenotazione (4). E così, nonostante i vari cartelli, firmati dalla soprintendenza, che ricordano come ogni maggiorazione sia «il frutto di iniziative esterne all'amministrazione e al concessionario», non sono pochi i turisti a cedere alla lusinga. Le cose peggiorano on line, dove i tagliandi per la Galleria sono al centro di un'autentica giungla.

Digitando "Uffizi" e "biglietti" nella schermata di un qualunque motore di ricerca, ben prima del sito ufficiale uffizi. firenze.it appaiono una serie di risultati che rimandano a operatori privati, dai nomi che sembrano fatti apposta per trarre in inganno (da florence-tickets. com a uffizi.com), e dove il biglietto in questione può costare 25 euro o più. Una situazione che diventa ancora più paradossale nel caso del Corridoio Vasariano, il percorso sopraelevato, unico al mondo, che ospita la collezione di autoritratti della Galleria.

Un gioiello accessibile solo attraverso visite guidate, vendute su internet a 75, 85, 95 euro, ben oltre il prezzo base richiesto da Firenze Musei (527 euro per gruppi fino a 25 persone). Il fenomeno, in realtà, va ben oltre i confini toscani. A Roma, visitare Colosseo, Foro Romano e Palatino costa ufficialmente 12 euro. All'ingresso del monumento, però, operatori turistici e figuranti vestiti da antichi romani propongono ai turisti di saltare la coda con l'escamotage di un tour guidato o semplicemente con biglietti più cari.

Biglietti che online, su siti come ticketsrome. com, possono costare fino a 21 euro. Per entrare ai Musei Vaticani è possibile prenotare sul sito ufficiale pagando 20 euro (16 per l'ingresso e 4 per la prenotazione). Ma su quelli non ufficiali, la stesso ticket può costarne fino a 35, o 50 nel caso di una visita guidata. E già nel 2006 l'allora direttore Francesco Buranelli aveva denunciato la creazione di file parallele di turisti che avevano acquistato biglietti a prezzo maggiorato.

«Abbiamo provato a percorrere le vie legali per far cessare questa prassi - allarga le braccia la soprintendente al Polo museale fiorentino Cristina Acidini - ma ci è stato risposto che non è possibile, trattandosi di operatori autorizzati che applicano una commissione su un pacchetto di servizi. Così, però, si crea un danno di immagine nei confronti dei nostri musei».

«Proponiamo un servizio di visite guidate che altrimenti mancherebbe - spiega Stefano Ciabatti, titolare di Accord, uno dei tour operator che si incontra davanti agli Uffizi - e, in caso di eccedenza, la possibilità di acquistare solo il biglietto, comunque accompagnato da agevolazioni su pasti e trasporti. Siamo autorizzati a farlo, e ci sforziamo di garantire qualità e decoro».

 

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