le firme di marella caracciolo al vaglio della procura agnelli gianni margherita

"FINCHÉ LA SIGNORA È VIVA IL NOSTRO OBIETTIVO PRINCIPALE DEVE ESSERE QUELLO DI MANTENERE E PROTEGGERE IL SUO PERMESSO PERMANENTE DI RESIDENZA IN SVIZZERA (IL COSIDDETTO PERMESSO C)" - E' IL TESTO DI UN DOCUMENTO, RECUPERATO L'8 FEBBRAIO SCORSO NEL CORSO DELLE INDAGINI CHE RUOTANO INTORNO ALL'EREDITÀ DI GIANNI AGNELLI, CON CUI LA PROCURA DI TORINO CREDE DI POTER DIMOSTRARE CHE LA RESIDENZA IN TERRA ELVETICA DI MARELLA CARACCIOLO (VEDOVA DELL'AVVOCATO) ERA FITTIZIA - GLI APPUNTI DELLA SEGRETARIA DI MARELLA, IL VADEMECUM SCRITTO DAL COMMERCIALISTA, IL CAVEAU DI JOHN ELKANN E LA CANTINA DELLO STUDIO FERRERO...

GIANNI AGNELLI E MARELLA CARACCIOLO AI FUNERALI DI EDOARDO AGNELLI

EREDITÀ AGNELLI: CARTE, 'OBIETTIVO È MARELLA IN SVIZZERA'

(ANSA) - ROMA, 09 MAR - "Finché la signora X è viva il nostro obiettivo principale deve essere quello di mantenere e proteggere il suo permesso permanente di residenza in Svizzera (il cosiddetto permesso C)". E' il testo di un documento, recuperato durante la perquisizione dell'8 febbraio scorso nel corso delle indagini che ruotano intorno all'eredità di Gianni Agnelli, con cui la procura di Torino crede di poter dimostrare che la residenza in terra elvetica di Marella Caracciolo (vedova dell'Avvocato) era fittizia. Il testo (senza data e non firmato) è inserito nel decreto di rinnovo del sequestro notificato nei giorni scorsi ai fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Von Grueningen, tutti iscritti nel registro degli indagati.

JOHN ELKANN E MARELLA CARACCIOLO

 

1 - GLI APPUNTI DELLA SEGRETARIA DI MARELLA I PM: PROVA CHE NON VIVEVA IN SVIZZERA

Estratto dell’articolo di Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”

 

[…] Potrebbe essere il titolo di un film o di un romanzo esistenziale. Più prosaicamente, «una vita di spostamenti» è il racconto dei viaggi che Marella Caracciolo Agnelli ha intrapreso tra la Svizzera, l’Italia, il Marocco e altre località estere tra il 2005 e il 2019, anno in cui è deceduta (il 23 febbraio) a Villa Frescot.

 

margherita agnelli a gstaad

Quattro fogli, compilati fronte e retro in «forma schematica» dalla segretaria personale di Marella, che riepilogano i giorni in cui la vedova dell’Avvocato ha soggiornato nel nostro Paese. Nell’ultima pagina, il titolo evocativo: «Una vita di spostamenti». La Guardia di finanza ha sequestrato le carte il 7 febbraio nell’ufficio della stessa segretaria. Il Riesame non le ha dissequestrate e ora per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti rappresentano uno dei riscontri «di maggior rilievo» in ordine «alla presenza effettiva di Marella Caracciolo in Italia a dispetto della residenza estera (Svizzera) formalmente dichiarata».

 

«Lo schema fa emergere in maniera nitida — scrivono i pm nel decreto — che Marella Caracciolo quantomeno dall’anno 2015 ha dimorato in Italia per la maggior parte dei giorni». Ecco i numeri: nel 2015 la vedova ha trascorso in Svizzera «poco più di 2 mesi», 67 giorni contro i 298 nel nostro Paese; nel 2016 il tempo calcolato sarebbe di 70 contro i 295; nel 2018 il conto è di 227 giorni in Italia e 138 all’estero.

 

JOHN ELKANN - MARELLA CARACCIOLO - LAPO ELKANN

«Tale documento — si legge —, oltre a confermare la fondatezza delle contestazioni mosse, postula l’estensione delle stesse quantomeno anche agli anni 2015, 2016 e 2017 (non ancora coperti da prescrizione)». Un’ulteriore prova investigativa sarebbero i passaporti di Donna Marella, i cui timbri certificano i viaggi.

 

Da qui il reato di «dichiarazione fraudolenta» di cui rispondono, in concorso, il nipote John Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen. La contestazione sta nell’omessa denuncia fiscale dei redditi generati all’estero della vedova. Non solo la rendita vitalizia di 8 milioni di euro annui che la figlia Margherita versava alla madre sulla base dei patti successori.

 

MARGHERITA AGNELLI E MARELLA CARACCIOLO

[…] Per i pm, le dichiarazioni fraudolente sono avvenute a Torino il 21 settembre 2016, il 5 ottobre 2017, il 27 settembre 2018, il 13 gennaio 2020, il 19 novembre 2020. «La costruzione di una residenza estera fittizia» in Svizzera «ha avuto una duplice e concorrente finalità — è scritto —: da un lato, sotto il profilo fiscale, evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali e redditi derivanti da tali disponibilità; dall’altro, sotto il profilo ereditario, sottrarre la successione» della vedova dell’Avvocato «all’ordinamento italiano».

 

marella caracciolo

È questa la presunta truffa aggravata ai danni dello Stato, contestata — oltre che a John Elkann, Ferrero e Von Gruenigen — a Lapo e Ginevra Elkann. I fratelli, secondo i pm, non avrebbero versato la successione su 734 milioni di euro: soldi che giacevano alla Bundeena e che dopo la morte di Marella sarebbero stati trasferiti presso Tremaco, un family office con sede in Liechtenstein, e suddivisi pro quota tra i fratelli. […]

 

2 - LE ACCUSE DELLA PROCURA: «IL VADEMECUM DELLA FRODE SCRITTO DAL COMMERCIALISTA»

Estratto dell’articolo di Massimiliano Nerozzi per il “Corriere della Sera”

 

margherita de pahlen figli

Come nella caccia al tesoro — e questa per certi versi lo è — ci sono luoghi nascosti, «dal locale caveau della residenza di John Elkann» alla «cantina dello studio Ferrero»; e documenti (fin qui) segreti: «il vademecum della frode, redatto da Gianluca Ferrero», come gli investigatori definiscono nel decreto di sequestro un allegato all’esposto di Margherita Agnelli, e «una lettera manoscritta, datata 25 ottobre 2018 a firma di tale “Mimma”».

 

Che va dritta alle radici della saga: perché «afferente all’origine della decisione presa dalla famiglia Agnelli di far transitare l’eredità di Giovanni Agnelli direttamente in capo a John Elkann, escludendo la figlia Margherita, e che si è poi estrinsecata nelle condotte oggetto di indagine».

Marella Caracciolo Agnelli

 

Un’enciclopedica mole di documenti che — secondo l’ipotesi della Procura — va nel senso spiegato dal «vademecum»: nel quale «si consiglia di non “sovraccaricare” la posizione italiana di Caracciolo, facendo assumere i dipendenti personali della medesima dal nipote John Elkann, come poi effettivamente successo e descritto nei verbali di sommarie informazioni testimoniali acquisiti». Era invece nella cantina dello studio del commercialista una «cartellina gialla intestata “DM. Successione”, un documento senza firma né data di estremo interesse investigativo».

MARGHERITA AGNELLI

 

Già l’incipit sarebbe un elemento di prova rispetto alla nuova contestazione: «Nel caso di decesso della Signora X dovremo dimostrare che il suo ultimo domicilio era in Svizzera. Ciò sarà rilevante essenzialmente per la determinazione di due competenze (oltre alla questione riguardante l’imposta di successione)».

 

Ovvero […] per «omettere il versamento dell’imposta da parte dei tre eredi, John, Ginevra e Lapo Elkann, beneficiari ultimi della truffa perpetrata ai danni dello Stato/Agenzia delle entrate». Morale: il documento «risulta disegnare una strategia che — sia per le fasi in cui Marella Caracciolo sarebbe rimasta in vita che per il periodo post mortem — scandisce le condotte che avrebbero dovuto essere attuate per scongiurare il rischio del disconoscimento della sua residenza in Svizzera».

 

MARGHERITA AGNELLI JOHN ELKANN - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

E ancora: «Reca genericamente riferimenti alla “Signora X” e “Signora Y” per celare l’identità delle parti in causa, ancorché tutti gli elementi intrinseci e il luogo di rinvenimento (lo studio Ferrero) convergono univocamente nel far ritenere che si stia parlando di Marella Caracciolo e della figlia Margherita».

 

Sono un viaggio con la macchina del tempo invece, i «documenti rinvenuti nel locale caveau di John Elkann», dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria.

Come una mail con 47 allegati, tra cui «vi sono anche riferimenti alla Fondazione Alkyone e a ulteriori società offshore verosimilmente appartenute all’avvocato Gianni Agnelli e di cui pertanto è necessario verificare il passaggio a Marella Caracciolo e da ultimo ai fratelli Elkann».

 

I DOCUMENTI CONTESTATI DA MARGHERITA AGNELLI SULLA CESSIONE DELLE QUOTE DELLA DICEMBRE A JOHN ELKANN

E ancora, una «busta di colore verde intestata a J.P. Elkann» che contiene «una lettera manoscritta di Margherita Agnelli datata 20 marzo 2003» che «verte sulla successione nelle quote della Dicembre (la cassaforte della famiglia, ndr ) e in generale sulla spartizione del patrimonio del padre, e appare pertanto di interesse investigativo». E la lettera «a firma di “Mimma”, rilevante», per i pm.

 

MARGHERITA AGNELLI

Tra le pagine del decreto, spunta pure una scenetta da legal thriller: «Al momento della perquisizione, una segretaria contattava immediatamente Gianluca Ferrero (intercettato dai militari, ndr ), avvisandolo dell’arrivo della Guardia di finanza e mostrando timore e preoccupazione per documenti che avrebbe dovuto “nascondere”». Commento dei pm, sul provvedimento: «La segretaria ha dato una spiegazione di tali telefonate (quando è stata sentita, ndr ), ma appare necessario — visto il rapporto di estrema confidenza tra i due — verificare anche tramite» l’analisi di telefoni e pc in uso alla donna, «se vi siano stati ulteriori chat, sms, mail, relative ai fatti di indagine e all’eventuale occultamento di documenti rilevanti».

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...