FERMI TUTTI: IL 20ENNE SENZA PATENTE CHE GLI INQUIRENTI PENSAVANO FOSSE AL VOLANTE DEL SUV CHE S’È SCHIANTATO A MILANO... ERA DAVVERO LÌ PER SOCCORRERE GLI AMICI, COME HA SEMPRE SOSTENUTO - ALLA GUIDA DEL VEICOLO DA MEZZO MILIONE DI EURO (UNA MERCEDES CLASSE G BRABUS) C'ERA UN AMICO 23ENNE. È LUI AD ESSERSI SCHIANTATO CONTRO UN'ALTRA VETTURA, IL CUI CONDUCENTE È RISULTATO POSITIVO AL TEST DELLA DROGA - A CONFERMARE LA VERSIONE DEL VENTENNE SONO DUE VIDEO: IL RAGAZZO È ACCORSO PER SOCCORRERE GLI AMICI E LIBERARLI DALLE LAMIERE (SENZA RIUSCIRE A SALVARE UN 19ENNE, CHE HA PERSO LA VITA). PER QUESTO HA SFERRATO UN CALCIO AL FINESTRINO E HA PERSO LA SCARPA, CHE ERA STATA TROVATA ALL'INTERNO DELLA MACCHINA... - VIDEO
@corrieredellasera Sono i video che rimbalzano sui social a «scagionare» il 20enne che si pensava fosse al volante del bolide da mezzo milione di euro e oltre 700 cavalli che s’è schiantato domenica all’alba in viale Fulvio Testi a Milano, nel tremendo incidente in cui è morto il 19enne Pietro Silva Orrego. Le clip spiegano il «mistero» della sua scarpa: una sneaker ritrovata tra i rottami di quel maxi suv spezzato in due. Le immagini lo mostrano accorrere, insieme a un paio di passanti. E prendere a calci il finestrino — probabilmente perdendo proprio così la scarpa — nel tentativo di aprirsi un varco. #fulviotesti #milano #incidente ? suono originale - Corriere della Sera
Estratto dell'articolo di P. Lio per il "Corriere della Sera"
Sono (almeno) un paio di video che rimbalzano da ore sui social a «scagionare» il 20enne che si pensava fosse al volante del bolide da mezzo milione di euro e oltre 700 cavalli che s’è schiantato domenica all’alba in viale Fulvio Testi a Milano, nel tremendo incidente in cui è morto il 19enne Pietro Silva Orrego.
Sono due clip che spiegano anche il «mistero» della sua scarpa: una sneaker ritrovata tra i rottami di quel maxi suv spezzato in due. Le immagini lo mostrano accorrere, insieme a un paio di passanti. Disperarsi («Ci sono i miei amici che stanno morendo»). E prendere a calci il finestrino — probabilmente perdendo proprio così la scarpa — nel tentativo di aprirsi un varco per soccorrere chi era nell’abitacolo accartocciato di quella lussuosa Mercedes classe G Brabus.
Anche l’assenza, di fatto, di ferite fa pensare agli inquirenti che non fosse a bordo, nonostante le macchie di sangue sui suoi vestiti. Subito ascoltato dai vigili intervenuti sul posto — perché additato dal primo passante-soccorritore come la persona alla guida del fuoristrada — il ragazzo s’era difeso dicendo di essere arrivato là con un tram su cui invece non è mai salito, alimentando così i sospetti. Il 20enne, che abita a un paio di chilometri di distanza, è risultato positivo all’etilometro. Conosceva gli occupanti della Mercedes.
E non è escluso che avesse passato la serata con loro, e fosse però sceso dal suv prima dell’incidente. Nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio stradale, possibile venga iscritto invece il 23enne Enrico R., patentato e incensurato (come tutte le persone coinvolte) che aveva preso a noleggio il bolide da una società specializzata, e che agli agenti della polizia locale ha dichiarato di essere stato in effetti alla guida. Si attendono gli esiti dell’alcol test a cui è stato sottoposto in pronto soccorso.
Con lui, nell’ambito del fascicolo della pm Giancarla Serafini, dovrebbe essere indagato anche L.C., il 32enne, originario di Napoli, che era il conducente della Opel Corsa con cui il suv si è scontrato.
Trasportato anche lui in codice giallo in ospedale, l’uomo è poi risultato positivo al «pre test» per le droghe. L’altra ferita è la 30enne S.T., anche lei a bordo della fuoriserie a noleggio, insieme al 23enne e a Pietro Silva Orrego. Ricoverata d’urgenza e sottoposta a operazione, sarebbe ora fuori pericolo, ma la sua prognosi è ancora riservata. [...]



