“IL GIORNALE” INCALZA GIANFRANCO FINI SULLE 8 “BUGIE” SULLA CASA DI MONTECARLO, DAL VALORE DELL’IMMOBILE AI VERI PROPRIETARI - QUANDO SCOPPIO’ LO SCANDALO L’EX LEADER DI AN PROVÒ A DIFENDERSI CON RISPOSTE DEBOLI MA DOPO GLI ULTIMI SVILUPPI DELL’INCHIESTA TROPPE COSE NON TORNANO

Massimo Malpica per “il Giornale”

FINI TULLIANIFINI TULLIANI

 

Parlava di «ossessiva campagna mediatica» Gianfranco Fini in quell'autunno di sette anni fa. Si difendeva attaccando anche quando, dopo mesi di silenzio dall' inizio dello scandalo della casa di Montecarlo, s'era finalmente deciso a parlare. Rispondendo al Corriere, non al Giornale.

 

Forse un riflesso pavloviano lo spingeva a omaggiare i salotti che all' epoca gli strizzavano l'occhio tagliandogli addosso un abito da eroe antiberlusconiano. Lo sforzo di chiarire la «sua verità» produsse otto risposte, improbabili già all'epoca, imbarazzanti oggi, quando i misteri e le omissioni su quell'affaire stanno svanendo grazie all'inchiesta sull' asse Corallo-Tulliani che ha raso al suolo anni di balle finiane.

elisabetta tulliani gianfranco finielisabetta tulliani gianfranco fini

 

1) Il primo «chiarimento» di Fini riguardava la valutazione dell' appartamento (450 milioni di lire), e già la prima indagine della procura di Roma stabilì che era sballata al ribasso.

 

2) Fini sminuì il valore dell' immobile, «fatiscente» secondo la sua segretaria e l' ex tesoriere del partito Donato Lamorte, e quindi «inabitabile senza cospicue spese di ristrutturazione». Spese che la magistratura ha spiegato essere state coperte da Corallo, uno dei tanti «benefit» garantiti dal re delle slot alla family dell'ex leader di An.

 

GIANCARLO TULLIANIGIANCARLO TULLIANI

3) Fini negava l'esistenza di altre offerte. Ebbene, già nel 2010 il Giornale raccontò, tra le altre, di un'offerta di 1,5 milioni di euro, regolarmente rifiutata. Ma nessuna offerta «vera» sarebbe stata accettata: l'acclarata volontà era svendere sottocosto la maison nel Principato al cognato di Fini, tramite una schermatura di società offshore curata dallo stesso Corallo (che pagherà tra l' altro di tasca sua anche la costituzione delle società offshore). Altro che «inspiegabile coincidenza», come sospirava il povero senatore ed ex tesoriere di An Francesco Pontone per giustificare il perché l' appartamento fosse finito a Tulliani Jr.

FINI TULLIANI DOCUMENTI CASA MONTECARLO FINI TULLIANI DOCUMENTI CASA MONTECARLO

 

4) Il quale, nel quarto punto dei «chiarimenti» di Fini, avrebbe in realtà dovuto avere un ruolo di mediatore nella vendita. Forse un tentativo di scaricare sul cognato la responsabilità, proponendosi sin d'allora come ingenuo (autopromosso più recentemente a «coglione»).

 

5) Sul quinto punto - la congruità dell' offerta di 300mila euro - c'è solo da ribadire che persino i pm che riservarono a Fini una rapida archiviazione definirono il prezzo tre volte inferiore al valore di mercato.

 

fini_casa_montecarlofini_casa_montecarlo

6) Come sesta risposta ai dubbi, Fini ebbe il coraggio di dire che la «giusta battaglia» nel nome della quale la contessa Anna Maria Colleoni donò la casa ad An «consisteva nel rafforzamento del partito» con i soldi incassati dalla vendita.

Pochi, pochissimi, come già detto. E tra l' altro per la magistratura arrivati da Corallo e provenienti da un delitto, l' evasione del Preu, il prelievo unico relativo alle slot, del 2006. Giustissima battaglia.

Piantina di Montecarlo con casa Tulliani dal Corriere dell SeraPiantina di Montecarlo con casa Tulliani dal Corriere dell Sera

 

7) Quanto al «non sapere assolutamente nulla» della Printemps e della Timara, beh, possiamo informare il caro ex leader che gli inquirenti romani definiscono sua moglie Elisabetta «titolare delle società offshore Printemps Ltd, Timara Ltd e Jayden Holding Ltd» insieme al fratello, e che pure l' ignaro Fini che nulla sa - fatta salva la presunzione d'innocenza - è indagato per riciclaggio insieme al parentame.

casa montecarlocasa montecarlo

 

8) All'ottavo e ultimo punto Fini ammise di aver saputo che Giancarlo viveva lì «in locazione» (e l' inchiesta ha provato che il contratto di affitto era fittizio e di copertura) proprio da Elisabetta, e di aver espresso «sorpresa e disappunto». Come è noto, Elisabetta ha firmato procure ad avvocati per vendere quella casa, della quale era di fatto comproprietaria, e ha intascato metà del prezzo di vendita, quello sì «congruo» (poco meno di un milione e mezzo di euro).

 

CASA TULLIANI A MONTECARLO CASA TULLIANI A MONTECARLO

Quanto alla sorpresa di Fini, l' ex delfino di Almirante dovrebbe spiegarci come mai in un cassetto di un comodino a casa sua gli inquirenti durante una perquisizione hanno trovato la email di Luciano Garzelli, pubblicata mercoledì dal Giornale, nella quale il costruttore monegasco la cui azienda si è occupata di ristrutturare l' appartamento (pure quello con i soldi di Corallo, secondo i pm) minaccia Giancarlo Tulliani di spifferare quello che sa ai pm che indagavano. Compresa la presenza di un «noto personaggio» che a luglio del 2010 dormiva in quella casa insieme ad Elisabetta. Il tempo ha cancellato le panzane raccontate da Fini, una perla dopo l' altra. Forse sarebbe ora di provare a dire la verità.

FRANCESCO CORALLOFRANCESCO CORALLO

Ultimi Dagoreport

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?