ipertensione arteriosa pressione alta

SOTTO PRESSIONE - IN ITALIA METÀ DEI CINQUANTENNI SOFFRE DI IPERTENSIONE ARTERIOSA - COLPISCE RENI E CERVELLO CAUSANDO INFARTI, ICTUS E TROMBOSI - E’ UNA MALATTIA CHE SI PUO’ CURARE EPPURE I MEDICI AVVERTONO: “IL 50% DEI PAZIENTI ABBANDONA PRESTO LA TERAPIA PERCHE’ DIFFICILMETE PRENDE UN FARMACO PER TUTTA LA VITA SE NON SI SENTE MALATO”

Letizia Gabaglio e Mara Magistroni per la Repubblica - Salute

 

ipertensione arteriosaipertensione arteriosa

Ci sono malattie per cui le cure non ci sono; ce ne sono altre per cui i farmaci esistono, ma non sono abbastanza efficaci, o riducono molto la qualità di vita. C' è poi un caso per cui la soluzione c' è, ed è tutto sommato economica, ben tollerata ed efficace. Salvo che un paziente su due, dopo un anno, interrompe la terapia. Un paradosso che ha un nome: ipertensione arteriosa.

 

Non si tratta di una vera malattia, ma di una condizione di rischio subdola che lavora silenziosamente a indebolire organi vitali come cuore, rene, cervello. E quindi aumenta la probabilità di morire di infarto, trombosi, scompenso cardiaco, ictus, insufficienza renale, tanto per fare degli esempi. «La situazione è allarmante perché sappiamo che esiste una relazione fra la mancata aderenza alla terapia e il numero di ricoveri per infarto e ictus», sottolinea Enrico Agabiti Rosei, presidente della Società europea di ipertensione che, nel corso del suo congresso annuale appena concluso a Milano, ha messo nel mirino proprio il problema della mancata aderenza alla terapia lanciando un allarme sui rischi che ne conseguono.

complicanze dell ipertensionecomplicanze dell ipertensione

 

Per capire di cosa si tratta basta pensare che entro il 2025 gli ipertesi nel mondo saranno 1,56 miliardi. Un numero enorme dovuto all' aumento del 90%, registrato negli ultimi anni, di questa condizione nei paesi in via di sviluppo, solo in parte compensato dalla diminuzione registrata in Europa o negli Stati Uniti. La pressione alta cresce con l' età e quindi la sua prevalenza va a braccetto con l' invecchiamento della popolazione. I dati più aggiornati ci vengono dagli Usa, ma, spiegano gli esperti, possiamo considerarli una buona approssimazione di quanto avviene anche in Italia: l' ipertensione colpisce la metà di uomini e donne cinquantenni (54,6% e 53,7% rispettivamente), dopo i 75 anni, invece, ne soffre la stragrande maggioranza delle persone (76,4% vs 79,9%).

 

dieta per ipertensionedieta per ipertensione

Ma se l' età contribuisce a infoltire le schiere degli ipertesi è la disaffezione dei pazienti ai farmaci che crea il danno maggiore. Uno studio internazionale che ha coinvolto oltre 160mila pazienti ha rivelato che solo il 13% teneva sotto controllo la pressione. In Italia le cose vanno un po' meglio, ma molto ancora c' è da fare. A partire dai dati registrati dalla regione Lombardia, infatti, è stato appurato che il 62-64% dei pazienti non rinnova il piano terapeutico. Insomma, dopo il primo anno non prende più i farmaci.

 

«In generale possiamo dire che il 50% dei pazienti, dopo i primi 12 mesi, abbandona o prende male la terapia: ecco perché il numero di ipertesi trattati che riesce a controllare i valori non supera il 35-40%», sottolinea Agabiti Rosei. Ma quali sono i valori sopra i quali deve scattare l' allarme? Le linee guida europee del 2013 hanno stabilito che le terapie vanno iniziate solo dopo aver superato la soglia 140-90, ma a sparigliare le carte è arrivato dagli Usa lo studio Sprint, condotto su oltre novemila persone. Gli americani sono convinti che scendere di più, fino a 120, anche negli ultra settantenni, provoca una diminuzione della mortalità.

INFARTOINFARTO

 

Un risultato attorno al quale - però - gli esperti discutono animatamente: gli europei criticano il modo in cui è stato condotto lo studio e sono dell' idea di non abbassare troppo i livelli, gli americani sono convinti invece del contrario. Nei prossimi mesi, quando nuove linee guida prenderanno forma da una parte e dall' altra dell' Atlantico, vedremo chi la spunterà. Abbassare troppo il limite potrebbe essere un boomerang proprio sul fronte dell' aderenza, soprattutto per i pazienti più anziani che, tanto per fare un esempio, potrebbero andare incontro a svenimenti, cadute e quindi fratture.

 

INFARTOINFARTO

Gli esperti italiani sono quindi conservativi: meglio ottenere effettivamente 140-90 mm Hg che puntare troppo in basso e rischiare di non arrivare da nessuna parte. Un' altra strategia da usare per aumentare la fedeltà allo schema terapeutico è quella di iniziare con più di un farmaco: «In questo modo si ottiene più facilmente il controllo e il paziente è invogliato a continuare - spiega Antonio Bartorelli, coordinatore della Cardiologia interventistica del centro cardiologico Monzino di Milano - e la combinazione, inoltre, amplifica l' effetto dei singoli medicinali e consente di diminuirne le dosi, causando quindi meno effetti collaterali».

 

PRESSIONE ARTERIOSA 0PRESSIONE ARTERIOSA 0

Resta comunque la difficoltà di dover prendere due o tre pasticche al giorno per sempre, nella maggioranza dei casi senza avere dei sintomi evidenti che agiscano da monito per continuare la terapia. Perché se non ci si sente malati difficilmete si accetterà di prendere un farmaco per sempre, e con regolarità. È questo lo scoglio più grande di fronte al quale si trovano i medici, che può essere superato solo se si instaura un rapporto di fiducia fra medico e paziente. «È importante che la terapia sia personalizzata, cioè che tenga conto della realtà del paziente e del suo effettivo rischio. Solo così possiamo convincerlo a seguire una terapia che dura tutta la vita», va avanti Bartorelli.

 

intervento chirurgicointervento chirurgico

Ancora meglio sarebbe poter prevenire. Ma se la pressione alta non dà segni allarmanti, come fare ad agire per tempo? «La familiarità è il fattore di rischio più importante per lo sviluppo dell' ipertensione - spiega Bartorelli - in alcuni casi gli ipertesi lamentano mal di testa, ma non è raro che non ci siano sintomi». Tanto che nella maggior parte dei casi l' ipertensione è scoperta per caso, durante una visita di controllo. L' ideale, quindi, sarebbe misurarsi la pressione con costanza, ogni 3-4 mesi. Il "killer silenzioso", come veniva chiamata una volta l' ipertensione, oggi si può neutralizzare. A patto però di prendere le medicine. E di continuare a farlo sempre.

 

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)