vincenzo novari lorenzo cochis la russa

C’E’ QUALCOSA DI NUOVO NELL’ARIA, ANZI DI NOVARI - L’EX AD DI MILANO-CORTINA VINCENZO NOVARI SOTTO TORCHIO PER 9 ORE DAI PM NEGA LE ACCUSE DI CORRUZIONE (“MAI PRESO TANGENTI, QUELLI CHE HO SONO TUTTI SOLDI MIEI”) – POI CONFERMA CHE LA SEGNALAZIONE DI LORENZO COCHIS LA RUSSA E’ ARRIVATA DAL PADRE IGNAZIO: “NON C’E’ STATA MAI NESSUNA PRESSIONE, HO DECISO IO DI ASSUMERLO…” - SUL POSTO ASSEGNATO A LIVIA DRAGHI, NIPOTE DELL'EX PREMIER: “ERA IL PROFILO CHE STAVAMO CERCANDO, LE MIE DECISIONI SONO STATE LIBERE E INDIPENDENTI”

vincenzo novari

APPALTI MILANO-CORTINA: EX AD A PM, MAI PRESO TANGENTI

(ANSA) - Ha negato le accuse di corruzione e turbativa, spiegando di non aver mai preso soldi o altre utilità, né di aver accettato promesse di denaro, per assegnare gli appalti per i servizi digitali, Vincenzo Novari, l'ex ad di Fondazione Milano-Cortina 2026, interrogato per oltre 9 ore dai pm Milano.

 

L'interrogatorio in Procura a Milano è terminato poco prima di mezzanotte. Novari ha anche respinto l'accusa di aver pilotato gli affidamenti. L'interrogatorio ha anche affrontato il capitolo delle assunzioni nella Fondazione di persone legate alla politica.

 

EX AD MILANO-CORTINA,SEGNALAZIONI PER POSTI MA DECIDEVO IO

Lorenzo Cochis Ignazio La Russa

(ANSA) - "Malagò mi ha portato 500 curricula che erano arrivati al Coni, sono segnalazioni che mi sono arrivate ma nessuno mi ha mai imposto di assumere nessuno, sono state tutte mie decisioni totalmente libere e indipendenti, arrivavano dalla politica, da imprenditori, da chiunque". Lo ha spiegato ai cronisti l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, interrogato nell'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta e che scava su assunzioni nell'ente perorate dalla politica. Novari ha detto che le segnalazioni arrivavano "da editori, militari, ministri, ma ho assunto solo quelli che ritenevo giusti per profilo".

 

Da quanto si è saputo, nell'interrogatorio Novari ha raccontato che le segnalazioni arrivavano a "faldoni" dai vertici del Coni e che determinati curricula erano stati raccolti anche prima della sua nomina come Ad (nel 2019) e che poi altre indicazioni e raccomandazioni arrivavano da "chiunque, anche dai direttori di giornali". Ha confermato, poi, tra le altre cose, sentito dai pm, che la segnalazione di Lorenzo Cochis La Russa sarebbe arrivata dal padre, ma ha anche ribadito che poi alla fine era lui che decideva sulla base dei profili e "dei livelli" che cercava.

 

VINCENZO NOVARI

Non subiva, in pratica, "pressioni". Secondo gli inquirenti, nell'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, presunte pressioni, invece, le avrebbe subite, in particolare, su un paio di nomi, ma non sui casi di La Russa junior e della nipote di Draghi. Tra i nomi di cui i pm avrebbero chiesto conto come assunzioni di persone con un cosiddetto "background politico" anche quello di una ex segretaria di La Russa. Su questo e su un altro nome, poi, Novari avrebbe fatto riferimento a segnalazioni arrivate dal mondo della politica regionale lombarda.

 

EX AD MILANO-CORTINA, 'SUL FIGLIO DI LA RUSSA DECISI IO'

Lorenzo Cochis La Russa

(ANSA) - "Sul figlio di La Russa in assoluto il padre mi ha detto 'Fai come vuoi', quindi non c'era alcun tipo di pressione. È chiaro che il suo curriculum non l'ho trovato per terra". Così Vincenzo Novari, l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina 2026, interrogato per 9 ore nell'inchiesta per corruzione e turbativa, ha parlato ai cronisti dell'assunzione nell'ente di Lorenzo Cochis La Russa, figlio del presidente del Senato. La Russa junior, ha chiarito Novari, "si era appena laureato in legge e aveva esperienza in eventi ed è andato a lavorare in un team di eventi". E ancora: "Ovviamente ci sono delle sfumature in tutte le segnalazioni".

 

Vincenzo Novari - ex ad fondazione milano cortina

Nel corso dell'interrogatorio, andato avanti fino a tarda notte, davanti ai pm di Milano Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, da quanto si è saputo, a Novari, difeso dai legali Nerio Diodà e Elena Vedani, è stato chiesto conto, in particolare, di una dozzina di nomi di assunti legati al mondo politico.

 

Un filone dell'inchiesta per abuso d'ufficio riguarda, infatti, proprio le assunzioni. "Per candidarsi c'era un sito dove arrivavano tutti i curricula che venivano valutati - ha spiegato Novari -. Ne arrivavano a centinaia e c'era un team di tre persone. Dopodiché c'erano quelli che lo portavano a mano sotto il palazzo, c'era di tutto. Per me erano assolutamente pari. Sono entrate 200 e passa persone e i nomi dell'elenco sono otto (quelli di cui hanno chiesto conto i pm, ndr).

 

Vincenzo Novari - ex ad fondazione milano cortina

Il punto è che lì ci sono tutti i sì, ma mancano tutti i no che ho detto, che erano molto più potenti". A Novari, nel faccia a faccia coi pm, è stato chiesto conto anche del posto assegnato a Livia Draghi, nipote dell'ex premier: "Arriva da un contatto che me lo dà - ha detto ancora l'ex ad - e ovviamente viene valutata perché stavamo cercando una figura che si occupasse di contenuti video ed era esattamente il profilo che stavo cercando".

MILANO CORTINA 2026

 

E ha chiarito ancora: "Io da statuto ero sia Ad che capo del personale, le procure per assumere e licenziare persone le avevo solo io". Ci sono state "segnalazioni e ovviamente ci sono delle sfumature in tutte le segnalazioni - ha precisato - c'è quello che ti dice 'tieni mi hanno dato sto curriculum e non me frega niente' e quell'altro che ti dice 'ci terrei molto', ma su tutti alla fine decidevo sempre e solo io".

vincenzo novari

 

EX AD MILANO-CORTINA, 'NIENTE CORRUZIONE, SONO TUTTI SOLDI MIEI'

(ANSA) -  "Non esiste niente sulla corruzione, sono tutti soldi miei quelli che ho, per 20 anni ho fatto l'amministratore delegato di un'azienda che fattura 2 miliardi all'anno, è ovvio che i compensi sono alti".

 

Lo ha spiegato ai cronisti l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina 2026, Vincenzo Novari, dopo l'interrogatorio durato nove ore in Procura a Milano. Novari ha parlato di Luca Tomassini, l'imprenditore di Vetrya che vinse, tra il 2020 e il 2021, gli affidamenti per i servizi digitali. Per l'accusa, la gara fu truccata in cambio di denaro e utilità e Novari piazzò Massimiliano Zuco come dirigente per assegnare quell'appalto su input di Tomassini. Anche Zuco e Tomassini sono indagati per corruzione e turbativa.

 

milano cortina 2026

"Conosco Tomassini da 20 anni - ha detto l'ex Ad - era diventato un imprenditore conosciuto, apprezzato e stimato a livello europeo, abbiamo avuto dei progetti insieme, sempre prima dell'estate 2019, prima che venissero addirittura aggiudicate le Olimpiadi all'Italia". Nel momento in cui "sono stato nominato Ad - ha aggiunto - non c'è stato più alcun tipo di rapporto personale, c'è stato solo un rapporto professionale solo per una primissima fase, diciamo in maniera più operativa per mettere in piedi le prime mail e poi, invece, è stata fatta una gara che hanno vinto contro altri cinque invitati che avevano fatto delle offerte più alte".

 

"Con Tomassini ho un rapporto - ha spiegato ancora ripercorrendo il periodo degli affidamenti -. Ci serve costruire le mail, il sito e le cose di base. Gli imponiamo un contratto che nessun'altra azienda avrebbe accettato, tanto è vero che Tomassini ci voleva mandare a quel paese. Non esiste che Tomassini mi imponga Zuco - ha aggiunto -. Massimiliano me lo sono portato avanti per 15 anni". Ieri, per questioni tecniche, alla fine dell'interrogatorio, terminato poco prima di mezzanotte, la difesa non è riuscita ad avere il verbale e dovrà attendere le trascrizioni integrali che saranno depositate tra qualche giorno.

 

lorenzo cochis ignazio la russa

Novari ha messo a verbale che l'affidamento venne assegnato a Vetrya perché l'offerta, come costi per la Fondazione, era più bassa di quelle di altre imprese. Tuttavia, i pm avrebbero raccolto una testimonianza che pare presenti una ricostruzione diversa sull'entità delle altre offerte. Anche sul capitolo assunzioni a Novari i pm hanno letto alcuni passaggi di dichiarazioni di testimoni, tra cui dipendenti della Fondazione, ascoltati in questi giorni.

Vincenzo Novari

 

Un passaggio dell'interrogatorio, poi, avrebbe anche riguardato la Nhc, la Novari Holding and Consulting. Novari a più riprese avrebbe ribadito agli inquirenti che il suo obiettivo era fare "Olimpiadi economicamente sostenibili". E ha parlato dei rapporti contrattuali tra Fondazione e Deloitte, ossia il contratto cosiddetto "Pisa" da 176 milioni di dollari e le consulenze per 74 milioni di euro.

 

"Deloitte è un progetto Cio - ha chiarito - che è arrivato addosso alla Fondazione in corso d'opera, il Cio sceglie dei partner e li impone e Deloitte è riuscita così a prendere il posto di Vetrya" sul fronte dei servizi digitali. A chi gli ha chiesto perché è stato "fatto fuori dalla Fondazione" nel 2022, Novari ha risposto: "Sono l'ultima persona a saper rispondere, non ho idea". Infine, ancora sugli assunti e sulle assenze negli uffici: "Tutti lavoravano, assolutamente - ha spiegato -.

 

olimpiadi invernali milano cortina 2026

Ciò detto va ricordato che eravamo nel 2020-2021-2022. Ora ce lo siamo dimenticati ma non si poteva andare in ufficio per i contagi Covid. C'era da fare, tanto è vero che non siamo tanto avanti ora, quindi di lavoro ce ne era di più delle risorse che avevamo". I pm puntano ad acquisire i dati delle registrazioni dei badge dei lavoratori, oltre che a prendere tutta la documentazione utile dalla Fondazione.

vincenzo novari

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