la cabina del mottarone precipitata

“LA CABINA ERA TROPPO BASSA” – IL RACCONTO DEI TRE TESTIMONI CHE LA MATTINA DELLA STRAGE DI STRESA STAVANO FACENDO UN’ESCURSIONE: UNA DI LORO AVVERTÌ L’AMICA, URLANDO DI SPOSTARSI, PERCHÉ LA CABINA RISCHIAVA DI SFIORARLE LA TESTA – MA L’ELEMENTO PIÙ INTERESSANTE VIENE FUORI DA UN’ALTRA TESTIMONIANZA: “HO SENTITO UN RUMORE MOLTO FORTE E STRANO, ASSOMIGLIAVA A UNA FRUSTATA E…”

Andrea Pasqualetto per il “Corriere della Sera”

 

LA FUNIVIA STRESA MOTTARONE PIENA CON I FRENI DISATTIVATI

«Stavo facendo una passeggiata con una coppia di amici sul sentiero che porta al Mottarone, ero giunta quasi all'arrivo della funivia, proprio sotto la stazione. Mi sono girata per fare qualche foto e ho visto la cabina che stava salendo adagio adagio Siccome faccio spesso questo sentiero, già mi era capitato di vedere la cabina in fase di arrivo. Ma questa volta ho notato una stranezza: era troppo bassa rispetto al solito.

 

INCIDENTE FUNIVIA STRESA MOTTARONE

E così ho allertato la mia amica Marianna, dicendole di spostarsi». Marcella Pepice era proprio lì, sul punto di rottura, la mattina della sciagura. L'allerta all'amica è stato in realtà un urlo, dice l'altro che era con loro, per il fatto che la cabina ce l'aveva sulla testa. Cosa stava succedendo alla funivia? O sono solo suggestioni? Gli inquirenti cercheranno di capirlo con il loro consulente, il professor Giorgio Chiandussi, anche se gli esperti di impianti a fune invitano alla prudenza: «La quota della cabina non è determinata dalla fune che si è rotta ma da quella portante, che è rimasta integra, così almeno pare».

funivia del mottarone 3

 

E sempre da quel terzetto di escursionisti esce un'altra testimonianza ritenuta importante e depositata agli atti del procedimento. Quella del marito di Marianna, Renzo Libanoro: «Dopo un po' ho sentito un rumore molto forte e strano, assomigliava a una frustata. Ha avuto una durata di circa cinque secondi. Sono riuscito a vedere un cavo d'acciaio che si era staccato... La parte finale era collegata a qualcosa delle dimensioni di circa mezzo metro».

 

GABRIELE TADINI

Era forse la cosiddetta testa fusa, cioè la parte terminale della fune dove pare sia avvenuto il distacco? Tutta materia da ingegneri e perizie. E a proposito di perizie, ieri l'avvocato Marcello Perillo, difensore del principale indagato, il capo servizio della funivia Gabriele Tadini, ha chiesto al gip, Donatella Banci Buonamici, un incidente probatorio per cristallizzare le prove sui motivi del cedimento della fune: «Causa primaria della caduta della funivia», scrive in tre paginette dove non mancano le punzecchiature: «Dal momento dell'incidente sono già trascorsi 11 giorni, si tratta di radura boschiva di libero accesso».

 

FUNIVIA STRESA MOTTARONE

Vuole dire che c'è il rischio che la prova venga alterata dal tempo e dall'uomo, «visto il passaggio di persone anche non addette». Curiosi e giornalisti. «Degrado significa perdita di dettagli utili alla comprensione del cedimento», aggiunge il professor Andrea Gruttadauria, esperto di ingegneria dei metalli, nominato consulente dalla difesa di Tadini. «Io non mi opporrò», fa sapere l'avvocato Pasquale Pantano, difensore di Luigi Nerini.

 

strage funivia del mottarone 2

Nel frattempo è rimbalzata la notizia che lo stesso Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone che gestisce l'impianto, risulta indagato in altri due procedimenti. Qui la funivia non c'entra. C'entra Alpyland, una pista su rotaia che si snoda sul pendio della montagna. È sua. Si tratta di fascicoli nati dal ferimento di un dipendente nel 2017 e di un passeggero nel 2019. Due denunce in quattro anni, fa però notare chi ne sa, sono numeri nella norma.

FUNIVIA STRESA MOTTARONEstrage funivia del mottaroneFUNIVIA DEL MOTTARONE - GABRIELE TADINI CON GLI IRON MAIDENil forchettone dei freni di emergenza della funivia del mottarone il forchettone dei freni di emergenza della funivia del mottarone funivia del mottarone FUNIVIA STRESA MOTTARONEluigi nerini

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