lucci salvini

"LA MIA FOTO CON SALVINI? L'HA VOLUTA FARE LUI" - LA RIVELAZIONE DEL CAPO ULTRAS MILANISTA LUCA LUCCI, IMMORTALATO NEL 2018 CON IL LEADER DELLA LEGA, ALL'EPOCA MINISTRO DEGLI INTERNI, DURANTE LA FESTA PER I 50 ANNI DELLA "CURVA SUD" ALL'ARENA CIVICA DI MILANO - LUCCI: "NON HO MAI AVUTO QUELLE IDEE POLITICHE, SONO SEMPRE STATO DI SINISTRA E IO ALLA FESTA NON VOLEVO NEMMENO FARLO ENTRARE, MA POI HO DOVUTO..." - LUCA LUCCI È IN CARCERE CON L'ACCUSA DI ESSERE STATO IL CAPO DI UN'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - LA NOTA DELLA LEGA: "SALVINI NON CONOSCEVA L'ESTREMISTA DI SINISTRA LUCA LUCCI"

salvini lucci

MILAN, LA LEGA: SALVINI NON CONOSCEVA

L’ESTREMISTA DI SINISTRA LUCCI 

Nota della Lega 

Le parole del signor Lucci, che peraltro si dichiara di estrema sinistra, sono destituite di ogni fondamento. Matteo Salvini, che frequenta lo stadio di San Siro da quando era bambino, ignorava chi fosse il signor Lucci e lo incontrò per la prima e unica volta alla festa della Curva Sud Milano all’Arena, insieme ad altre migliaia di tifosi rossoneri. Se il ministro Salvini avesse saputo di chi si trattava, non avrebbe mai accettato né lo scatto fotografico né la stretta di mano con quel signore, che certo non rappresenta i milioni di tifosi rossoneri nel mondo.

 

 

(ANSA) - "Quella famosa foto l'ha voluta fare Salvini, io mai avrei voluto farla, perché non ho mai avuto quelle idee politiche, sono sempre stato di sinistra e io alla festa non volevo nemmeno farlo entrare, ma poi ho dovuto". E' quanto avrebbe detto, in sostanza, oggi l'ex capo della curva milanista Luca Lucci in un passaggio del suo esame in aula, a porte chiuse nell'aula bunker di piazza Filangieri, che sta andando avanti da più udienze nel maxi procedimento milanese, con più filoni con rito abbreviato, sulle curve di San Siro.

 

Lucci, in carcere da fine settembre dopo il maxi blitz e detto 'il Toro', da quanto si è saputo, rispondendo anche oggi alle domande dei suoi legali, tra cui Jacopo Cappetta, ha fatto riferimento, davanti alla gup Rossana Mongiardo, anche a quella ormai nota fotografia, il 16 dicembre del 2018, assieme al vicepremier e all'epoca anche ministro dell'Interno Matteo Salvini, in occasione della festa per i 50 anni della curva Sud all'Arena civica di Milano.

luca lucci matteo salvini

 

Ha sostenuto che lui, stando a quanto riferito, non avrebbe voluto che Salvini partecipasse alla festa, ma che non aveva potuto dire no, stando alla sua versione, e nemmeno a quello scatto insieme. L'esame del capo ultrà Lucci, anche imputato di un tentato omicidio del 2019, oltre che di associazione per delinquere come capo della Sud, proseguirà il 9 maggio, quando anche il pm della Dda Paolo Storari, se la difesa avrà concluso, potrà fare domande.

 

Lucci, sempre stando alla sua versione nel processo a porte chiuse, ha detto che non voleva Salvini alla festa della Sud, anche perché la politica, a suo dire, doveva stare fuori dalla curva. Per il resto, l'esame di Lucci oggi è proseguito sulla falsariga dell'udienza del 27 marzo, ossia ha continuato a difendersi dall'accusa di essere stato a capo di un'associazione per delinquere finalizzata ad aggressioni, violenze e affari.

Gianluca De Marino e luca lucci

 

Ha continuato a sostenere che gli unici illeciti che ha commesso nella vita sono per fatti di droga, che confesserà e per i quali pagherà, ma che non hanno mai riguardato il suo ruolo di capo della Sud.

 

Oggi, intanto, in uno dei filoni del maxi procedimento davanti alla gup, quello che vede imputato con rito abbreviato l'ex capo ultrà interista Andrea Beretta per l'omicidio di Antonio Bellocco, esponente dell'omonima cosca di 'ndrangheta e nel direttivo della curva Nord, la giudice ha respinto una serie di questioni poste dai familiari della vittima.

 

luca lucci

I legali di parte civile, tra cui l'ex pm Antonio Ingroia, hanno chiesto, infatti, che venissero contestate nell'omicidio anche le aggravanti della crudeltà e della premeditazione. E che il processo venisse separato dai restanti filoni e andasse in Corte d'Assise. Istanze tutte respinte. Il 9 maggio si andrà avanti con l'esame di Lucci, saranno sentiti alcuni investigatori e ci saranno gli interrogatori di altri ultrà imputati.

luca lucci

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…