angelo becciu bergoglio papa francesco

“MA IL CARDINALE BECCIU E’ INNOCENTE?” - UN LETTORE SCRIVE AL “GIORNALE” E VITTORIO FELTRI RISPONDE: “IL PRELATO SARDO È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE ALLA MAZZATA CHE IMPROVVISAMENTE GLI DIEDE LO STESSO PONTEFICE ARGENTINO, NEL SETTEMBRE DEL 2020 SENZA NEPPURE DARGLI LA POSSIBILITÀ DI DIFENDERSI, COSA CHE NON SI USA NEPPURE IN ITALIA - LE PRESUNTE PROVE ERANO BUGIE FRUTTO DI INVIDIA, DALLE QUALI SI ERA FATTO INGANNARE BERGOGLIO, NEL CASO MOLTO ASSISTITO DA CONSIGLIERI PELOSI MA POCO DALLO SPIRITO SANTO. L’ACCUSA NON HA TROVATO UN SOLO CENTESIMO NELLE TASCHE DI BECCIU. IL SUO RICORDA IL CASO TORTORA

Da “il Giornale”

 

Vittorio Feltri 2

IL PROCESSO A BECCIU? RICORDA IL CASO TORTORA

Caro Direttore Feltri, mi permetto anzi di chiamarla Vittorio, dato che in tanti anni l’ho sentita in confidenza con i miei pensieri e sentimenti, anche e soprattutto quando mi pareva di essere in minoranza anche in famiglia.

 

Volevo domandarle, visto che se n’è occupato negli scorsi anni, del cardinale Becciu e se lo ritiene ancora innocente dopo due anni di processo. Dopo che era stato trattato da tutti, tranne che da lei, come un mostro, il coro tace. È morto e non ce lo dicono? Se fossi capace di farlo con il computer, a questo punto aggiungerei una faccina con lacrime che simboleggiano le risate...

Arcangelo

 

PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE BECCIU

Risposta di Vittorio Feltri

Caro Arcangelo, mi risulta che il cardinale Becciu, che di nome fa Angelo, e pertanto inferiore a lei nella gerarchia celeste, sia vivo vivissimo. Ed è un fatto miracoloso, che papa Francesco dovrebbe far valutare dalla commissione dei medici di Lourdes. Tanto più che il prelato sardo è riuscito a sopravvivere alla mazzata che improvvisamente gli diede lo stesso Pontefice argentino, nel settembre del 2020 senza neppure dargli la possibilità di difendersi, cosa che non si usa neppure in Italia.

Articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung sul caso Becciu

 

In diretta mondiale la reputazione di quest’uomo fu appesa al pennone più alto della barca di Pietro, con i corvi a cavargli gli occhi. Questa unanimità pelosa mi indusse subito a dubitare della colpevolezza dell’oggetto di un trattamento tipico dei linciaggi nel Far West. Esaminai le notizie, risalii alle presunte prove, e mi resi conto della loro inconsistenza, bugie frutto di invidia, dalle quali si era fatto ingannare Bergoglio, nel caso molto assistito da consiglieri pelosi ma poco dallo Spirito Santo.

 

Credo che l’ex arcivescovo di Buenos Aires abbia avuto modo di rendersi conto della sua troppo umana precipitazione, e abbia manifestato segni di aver recuperato stima e affetto per il suo collaboratore. E che però dopo aver dato via libera alla macchina della tortura non abbia più trovato il modo di fermarla. In compenso Becciu è, dicevo, vivo.

giovanni angelo becciu

 

A essere morta è piuttosto tutta la schiera di fucilatori che i primi tempi si schierarono in plotone compatto sparandogli alla schiena, e trattandolo da ladro della peggior specie. Il contrario cioè di Robin Hood e nel caso specifico di Frate Tuck, che fungeva da cappellano dell’allegra brigata. Infatti l’Eminenza cui furono lasciati il titolo e la porpora, ma - quasi a sottolineare la beffa e lo sfregio - senza alcun potere, tra cui quello importantissimo di entrare in conclave, era stato accusato e immediatamente condannato dal Vicario di Cristo per aver rapinato i soldi destinati da Sua Santità ai poveri. Il tutto per ingrassare sé stesso e i suoi parenti.

 

giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

Dopo tre anni dalla esibizione della sua testa tagliata e due dall’inizio del processo, siamo alla fase finale, e non credo ci sia nessuno che osi pensarlo colpevole, dopo aver assistito allo spettacolo indecente e volgare dei (delle!) testimoni d’accusa e alla violenza verbale da tribuno della plebe del pubblico ministero.

 

Il 27 settembre – se sono bene informato – riprenderà il dibattimento, e avranno voce le parti civili. Sarebbe tragico proprio per la credibilità del Pontefice e del suo tribunale che la Segreteria di Stato, che è espressione diretta del Papa, chiedesse la condanna del Cardinale, con ciò sottoponendo il Tribunale ad una pressione tale da inficiarne in qualsiasi sede internazionale la credibilità. Infine toccherà alla difesa.

becciu

 

L’accusa, dopo aver ottenuto dal Papa di cambiare le regole in corso di indagine, per incastrare più facilmente l’imputato, non ha trovato un solo centesimo nelle tasche di Becciu, e i centomila euro destinati alla Caritas di Ozieri dall’allora sostituto alla Segreteria di Stato, restano lì intatti, pronti per essere usati a fin di bene dal vescovo.

 

Eppure c’è una richiesta di condanna a sette anni e tre mesi di carcere, francamente troppo poco se davvero ritenesse Becciu un traditore del Papa a scopo di lucro, ma adeguata a marchiarlo come capro espiatorio per il cattivo uso delle finanze vaticane, tra l’altro consumatosi a Londra quando ormai Becciu non aveva più alcun potere in materia.

Il mio timore è che accada come capitò a Enzo Tortora.

 

PAPA FRANCESCO

Condanna in primo grado, assoluzione in appello, e morte dell’innocente. Gli esperti di affari di curia mi dicono che un contentino alla turba famelica dei colpevolisti, se non altro per giustificare l’enorme risonanza del caso, sia inevitabile sia data. Un piccolo graffio, come premessa della grazia papale. Sono certo, conoscendo il carattere sardo dell’uomo, in questo somigliante al mio carissimo amico Francesco Cossiga, che il cardinale si consegnerebbe serenamente ai carcerieri non so se dotati di alabarda svizzera o schiavettoni da gendarmi di Torquemada.

 

Giovanni Angelo Becciu

Mi ero ripromesso, davanti all’uso sfacciato della vicenda e del nome di Enzo, di non citarlo più. Ma chiedendo scusa ai suoi cari, e confidando nei sentimenti anticlericali ma laicamente cristiani del grande perseguitato che sono certo mi avallerebbe, faccio appello nella memoria di Tortora al sentimento di giustizia che di certo anima il presidente del Tribunale Vaticano, dottor Giuseppe Pignatone. Se lo Spirito Santo c’è, me Lo saluti.

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO