joseph ovan gibson aaron hay danielson portland

LIKE A (PATRIOT) PRAYER – CHI SONO I “PATRIOTI” ARMATI CHE HANNO SFILATO A PORTLAND CON FUCILI E PICKUP? IL LORO SIMBOLO È UN LEONE CON LA CORONA DI SPINE SANGUINANTE, IL LORO LEADER UN 36ENNE DI ORIGINI IRLANDESI E GIAPPONESI, JOSEPH OVAN GIBSON – IL MOVIMENTO, DI CUI FACEVA PARTE AARON JAY DANIELSON, UCCISO DAI MANIFESTANTI "ANTIFA" NELLA CITTÀ DELL’OREGON, È NATO NEL 2016 CON L’OBIETTIVO DI SOSTENERE TRUMP - ANTI-LOCKDOWN, ANTI-ABORTO, MA FAVOREVOLI ALLA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA E MOLTO AMANTI DELLE ARMI: ECCO CHI SONO

 

Giuseppe Sarcina per il ''Corriere della Sera''

aaron jay danielson ucciso a portland 2

 

Il simbolo dei Patriot Prayer è un leone con la corona di spine sanguinante. Come Cristo sulla Croce, anche l' America bianca e conservatrice soffre, martirizzata dai liberal, dal secolarismo, dalla tirannia. Il loro leader è un trentaseienne di origini irlandese e giapponese.

 

joseph gibson leader dei patriot prayer

Si chiama Joseph Ovan Gibson, è nato a Camas, nello Stato di Washington, costa occidentale degli Stati Uniti. Ha studiato alla Central Washington University. A quanto risulta non ha un' occupazione stabile, se non quella di guidare il gruppo che ha organizzato, con altri, la marcia motorizzata su Portland, sabato 29 agosto.

 

il simbolo dei patriot prayer

Almeno 600 veicoli, auto, Suv e pick-up, bardati con bandiere americane e striscioni pro Trump. È finita male: uno dei partecipanti, Aaron Jay Danielson, è stato ucciso. «Era uno di noi, un amico», ha commentato Gibson, annunciando l' apertura di una sottoscrizione per la famiglia.

 

aaron jay danielson 1

Gibson ha fondato il movimento nel 2016 con l' obiettivo dichiarato di «sostenere Donald Trump» e «liberare i conservatori della Costa Ovest». Oggi la pagina Facebook dei Prayer è seguita da 43 mila persone e 33 mila approvano il materiale che viene postato.

 

Nel manifesto di apertura si legge: «Noi combattiamo la corruzione a tutti i livelli, il governo invasivo, la tirannia. Dio ci dà la forza e il potere dell' amore». Sul sito, però, confluisce un po' di tutto: «patrioti» che rifiutano il lockdown, la mascherina e le misure anti pandemia; anti-abortisti e, soprattutto, fan di Donald Trump. Lo stesso Gibson è difficile da classificare.

 

scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 2

Si dichiara «pro life», ma è favorevole al matrimonio tra omosessuali e alla legalizzazione della marijuana. Una cosa è certa: i Prayer amano più i fucili a vernice che i rosari; più i caschi, i giubbotti anti-proiettile, l' abbigliamento militare che i sermoni e le messe. Uno dei tanti motti è «God and Freedom» e molti simpatizzanti si considerano «crociati». Sono anche razzisti? Gibson lo ha sempre negato seccamente.

 

aaron jay danielson

In un comizio del 2017 mandò a quel paese i suprematisti bianchi e i neonazisti, chiarendo: «Non abbiamo nulla a che fare con questo tipo di cose. È sbagliato». Sempre quell' anno, prima di un' altra manifestazione a San Francisco, spiegò a Fox : «Io sono giapponese, avremo tre speaker afroamericani, un paio di latini, un ateo, un transessuale.

aaron jay danielson ucciso a portland

 

Come vede siamo estremamente eterogenei. È irresponsabile definirmi un suprematista bianco».

Tuttavia dalla pagina Facebook di Patriot Prayer parte un sentiero virtuale che, rimbalzando da un sito all' altro, si inoltra in un sottobosco di gruppi e gruppuscoli dai nomi espliciti. Ci sono i Proud Boys, fondati dal canadese Gavin McInnes e poi i White Lives Matter; The Extinction of the White Race; Texas Proud; Oregon Outlaw Militia e tanti altri ancora. Spesso le formazioni hanno, chiamiamola così, una specializzazione: nazionalismo, xenofobia, anti femminismo.

Gli studiosi del fenomeno stanno cercando di orientarsi, proponendo alcune distinzioni. La più citata è quella tra l' Alt-Right, gli estremisti di destra, anti-immigrazione e con legami con i suprematisti bianchi, e la Alt-Lite, di cui farebbero parte anche Gibson e i suoi Patriot Prayer.

scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 5

C' è da chiedersi, però, se con tre morti nel giro di pochi giorni tra Kenosha e Portland, questa catalogazione sia ancora utile per capire che cosa stia davvero succedendo nel Paese.

 

Il viaggio in rete, su Facebook soprattutto, lascia pochi dubbi. Il confronto delle idee è piuttosto labile, mentre è copioso il flusso di immagini truci: persone armate, fucili imbandierati, teschi che accompagnano gli avvertimenti «alla sinistra». «Siamo pronti»; «Stiamo arrivando»; «Black Lives Matter è il male assoluto»; «Dio giudicherà i colpevoli, noi faciliteremo il loro incontro (frase usata anche da Vladimir Putin contro i terroristi, ndr )» e così via.

 

scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 4

Il metodo di Gibson è la provocazione sistematica. Sul suo account ha postato un video che lo riprende, mentre, nella notte, passeggia tra gli attivisti di Portland. È anche sotto processo per una rissa nel maggio del 2019: una donna è finita in ospedale, con le vertebre rotte.

 

manifestanti blm picchiano un uomo 3

A questo punto il vero discrimine è l' uso della violenza. A Kenosha abbiamo visto il diciassettenne Kyle Rittenhouse, «patriota» della «Kenosha Guard», presentarsi in strada con un fucile d' assalto e uccidere due manifestanti. Il discorso, naturalmente, vale anche per il movimento pacifico anti-razzista che, fin qui, non è stato in grado di espellere le frange più violente, come dimostra proprio l' omicidio di uno dei Patriot Prayer a Portland.

scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 3 aaron jay danielson aaron jay danielson ucciso a portland 3scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 11patriot prayer. manifestanti blm picchiano un uomo 1joseph gibson leader dei patriot prayer supporter di trump al lago allatoona 1supporter di trump al lago allatoonascontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 7scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 1scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 9scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 8scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 10manifestanti blm picchiano un uomo 1 1manifestanti blm picchiano un uomo 4supporter di trump al lago allatoona 3manifestanti blm picchiano un uomo 2alex kyzik, uno degli organizzatori del corteo di portland supporter di trump al lago allatoona 2uomo ucciso a portland uomo ucciso a portland 1 aaron jay danielson ucciso a portland joseph gibson leader dei patriot prayer 2scontri a portland tra supporter di trump e black lives matter 6

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)