tonno palamara

TOGA, TOGA! PALAMARA PARLA! - “LE FREQUENTAZIONI CON I POLITICI? SONO SEMPRE STATE ALL’ORDINE DEL GIORNO - IO ERO UNO DEI REFERENTI. OGNI GRUPPO ASSOCIATIVO AVEVA IL SUO PALAMARA – “OGNUNO AVEVA QUALCOSA DA CHIEDERE, OGNUNO RITENEVA DI VANTARE PIÙ DIRITTI DEGLI ALTRI, ANCHE QUELLI CHE OGGI SI STRAPPANO LE VESTI E CHIEDONO LA MIA ESPULSIONE - IL “COMPAGNO” ALBAMONTE FREQUENTAVA LA PARLAMENTARE DEL PD DONATELLA FERRANTI…” (E PARTE LA QUERELA)

1 – "FATTI MAI AVVENUTI": EUGENIO ALBAMONTE QUERELA LUCA PALAMARA

Da www.huffingtonpost.it

 

EUGENIO ALBAMONTE

Il pm romano Eugenio Albamonte, segretario di Area e in passato presidente dell’Anm, querelerà Luca Palamara, ex presidente dell’associazione magistrati che è stato espulso. Lo annuncia lo stesso avvocato Paolo Galdieri.

 

“Palamara in una serie di interviste rese oggi (a La Repubblica, a firma di Liana Milella, a Il Fatto Quotidiano a firma di Antonio Massari, a La Verità a firma Giacomo Amadori) lo ha diffamato - spiega Galdieri - parlando di fatti mai avvenuti, in particolare di non meglio precisate cene tra il mio assistito e l’onorevole Donatella Ferranti, già presidente della commissione Giustizia della Camera, nelle quali si sarebbe discusso della nomina del vicepresidente del Csm David Ermini e delle nomine di avvocati generali della Cassazione”.

luca palamara

 

Pochi minuti dopo la notizia dell’espulsione dall’Anm, Palamara - che era andato al Palazzaccio per chiarire la sua vicenda ma, per una norma statutaria, non gli è stata data la parola - aveva detto “non farò il capro espiatorio”.

 

Parlando con Repubblica ha detto: “Trovo fisiologico che chi ha determinate cariche rappresentative nella magistratura interloquisca con la politica. Ma trovo meno condivisibile che ci siano procuratori della Repubblica che vadano a cena con i politici”, facendo, a questo punto, anche il nome di Eugenio Albamonte.

 

2 – «I GIUDICI CHE MI HANNO FATTO FUORI SONO LÌ SOLO GRAZIE ALLA POLITICA»

donatella ferranti

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

L' ex presidente dell' Associazione nazionale magistrati Luca Palamara ieri ha vissuto il giorno più nero della sua carriera: l' espulsione dall' associazione che aveva presieduto. Per l' appuntamento si era preparato un' accorata difesa di quattro pagine, in cui si leggono frasi come questa: «Ognuno aveva qualcosa da chiedere, ognuno riteneva di vantare più diritti degli altri, anche quelli che oggi si strappano le vesti, penso ad esempio ad alcuni componenti del collegio dei probiviri che oggi chiedono la mia espulsione».

 

DAVIGO ALBAMONTE

Chi sono questi probi viri che si strappano le vesti?

«In particolare mi riferisco a Bruno Di Marco, Giuseppe Amato, detto Jimmy, e Claudio Viazzi Di Marco è un esponente del sistema clientelare catanese, rientra perfettamente nelle logiche clientelari di Unicost, oltre a essere il difensore nel disciplinare di Giancarlo Longo, il mio coindagato nel penale. Quando finiva i disciplinari al Csm, dove faceva il difensore, mi è capitato spesso di trovarlo dentro alle stanze dei giudici».

giuseppe amato

 

Viazzi che cosa le aveva chiesto?

«Lui, storico esponente di Md, nulla. Venne fregato quando scegliemmo il presidente della Corte d' appello di Genova. Lì io feci nominare Maria Teresa Bonavia».

 

Quindi secondo lei aveva il dente avvelenato?

«Non dico questo, io le porto dei dati di fatto».

 

E Amato, come è diventato procuratore di Bologna?

EUGENIO ALBAMONTE

«Jimmy è un amico, ma con me ha utilizzato quello stesso sistema per cui io sono stato espulso».

 

Un episodio specifico?

«Oltre a me frequentava in modo assiduo i componenti laici per arrivare all' obiettivo della nomina ed ero io a introdurlo personalmente».

 

Sono in conflitto d' interessi solo i probiviri? Oggi la segretaria della seduta era Alessandra Salvadori ed è intervenuto ripetutamente il segretario generale Giuliano Caputo. Nel voto contro di lei si è astenuta solo una sua fedelissima, Alessia Sinatra

«Salvadori e Caputo sono due magistrati che hanno beneficiato del sistema delle correnti e che oggi individuano in me l' unico responsabile».

 

luca palamara giuseppe cascini

La Salvadori si era interessata alla nomina del marito, è esatto?

«Forse non se lo ricordava».

 

Alcuni membri del Cdc, come Bianca Ferramosca e Francesco Minisci, si erano già dimessi da qualche settimana per le chat con lei. Mentre l' ex presidente dell' Anm Eugenio Albamonte, attuale segretario generale di Area, ha assistito al suo processo da dentro all' aula del Cdc al sesto piano della Cassazione

«Quello di Albamonte è un altro bel capitolo. Come è diventato magistrato segretario del Csm? Come è avvenuto il suo rientro in ruolo alla Procura di Roma?».

 

Come?

«Non voglio essere impreciso: vada a guardarsi le carte».

francesco lo voi nicola gratteri giuseppe amato

 

Lei parla delle cene e degli incontri «con i responsabili giustizia dei partiti politici di riferimento»: a chi pensa?

«Proprio al "compagno" Albamonte. Come io vedevo Cosimo Ferri lui frequentava la parlamentare del Pd Donatella Ferranti per discutere di nomine come quella dell' avvocato generale della Cassazione Francesco Salzano, uno degli scoop della Verità.

 

Le frequentazioni tra magistrati e politici sono sempre state all' ordine del giorno. C' è poi il discorso, inesplorato, dei rapporti tra procuratori e componenti laici. Questi ultimi vogliono avere il dominio sulle nomine e la dipendenza della magistratura dalla politica è un tema che non è mai stato sviluppato».

 

 

Oggi ha detto che neanche ai tempi dell' Inquisizione le avrebbe impedito di parlare

GIULIANO CAPUTO

«Il 3 marzo scorso io sono andato davanti ai probiviri con il mio difensore Roberto Carrelli Palombi. Nell' occasione domandai se mi contestassero i contenuti degli articoli di stampa, perché non capivo le accuse.

 

 

Sottolineai pure che quegli articoli erano basati sui brogliacci delle intercettazioni o su sbobinature mal fatte e spiegai che per potermi difendere avrei dovuto sentire gli audio originali. Che sono molto diversi dalle loro trascrizioni, come sto scoprendo in queste ore.

 

francesco minisci anm

Quando ho sollevato il problema, ho anche anticipato che non avrei reso dichiarazioni quel giorno, ma davanti al Comitato direttivo centrale, dove mi sarei assunto le mie responsabilità. Ma mi è stato impedito».

 

E poi?

«Complice l' uscita delle chat, c' è stata l' accelerazione per farmi male».

 

Ma lei si aspettava che non l' avrebbero fatta intervenire?

«Assolutamente no. La storia dell' Anm è una storia di libertà, di idee, di opinioni. Nel 1926 il regime fascista sciolse l' Anm perché c' era chi voleva esprimersi liberamente. Nel mio piccolo, anche a me è stato impedito di parlare».

 

La mozione per impedire al suo difensore di parlare è stata proposta da Giovanni Tedesco

donatella ferranti

«Un imputato che si trova come giudice Tedesco, che non ha bisogno di sentire le ragioni dell' accusato, che cosa deve fare, spararsi? Come fa un giudice a dire di non aver bisogno di sentirmi? Siamo di fronte a un principio di civiltà giuridica. Non avevo chiesto di essere assolto, ma di potermi difendere».

 

Tedesco ha detto che la fase istruttoria era delegata ai probiviri

«E se io voglio parlare davanti al mio giudice, che è il Cdc e non i probiviri? A mio giudizio avrei dovuto poter prendere la parola oggi, per il ruolo che ho ricoperto e per la gravità delle contestazioni. A marzo non l' ho fatto perché quel giorno non erano formulate pienamente e chiaramente le contestazioni».

francesco lo voi 1

 

Come si sente l' ex presidente dell' Anm a essere espulso dall' Anm?

«Ho provato un profondo dispiacere, ripensando ai tanti sacrifici fatti in quegli anni da presidente».

 

Il suo ex collega Antonio Ingroia ha detto che lei era stato scelto dal presidente Giorgio Napolitano come possibile ambasciatore per risolvere il conflitto tra il Quirinale e la Procura di Palermo

«Di questo argomento preferirei parlare in commissione antimafia, dove sono disponibile a farmi ascoltare».

 

Uno dei suoi sassolini nella scarpa sembra essere stata la scelta del procuratore di Palermo Franco Lo Voi. Gliela suggerì l' ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone?

«C' era un rapporto molto stretto tra Pignatone e Lo Voi».

 

Ha parlato di comunicati contro «i malcapitati politici di turno». Si riferiva a Salvini?

giuseppe pignatone

«Non solo a lui, è un discorso di carattere generale sulle prese di posizione politiche che in ambito associativo erano frequenti».

 

Nel discorso che non le hanno fatto pronunciare ha fatto cenno a nomine che hanno seguito solo logiche di potere nelle quali il merito è stato sacrificato sull' altare dell' appartenenza alle correnti, ma che la colpa di queste scelte non era solo la sua. A chi si riferisce?

«A tutti coloro con i quali mi relazionavo per trovare accordi che favorissero la realizzazione di un equilibrio nelle nomine».

 

luca palamara luca lotti

I famosi pacchetti?

«Esattamente, che rappresentano l' aspetto più deteriore del correntismo».

 

Mi fa un esempio?

«Penso alle nomine del Massimario e dei consiglieri della Cassazione o della Direzione nazionale antimafia».

 

Perché ha scritto di non voler fare il capo espiatorio?

«Perché non posso essere individuato come l' unico responsabile di un sistema che non ha funzionato. Ero uno dei referenti di quel sistema, non il referente. Ogni gruppo associativo aveva il suo Palamara.

 

cosimo ferri 2

Ed anche dentro a Unicost le logiche clientelari erano molto diffuse, a prescindere dal mio ruolo. Soprattutto nell' area napoletana e catanese. Ma su questo e molte altre questioni ci sarebbe da scrivere un libro».

francesco minisci anm 2

luca palamara

Ferranti Donatella

luca palamara

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...