
“A GAZA DISTRUGGIAMO TUTTE LE CASE COSÌ NON AVRANNO NIENTE E DOVRANNO EMIGRARE” – BENJAMIN NETANYAHU SE NE FREGA DELLE PRESSIONI DI TRUMP PER ARRIVARE A UN ACCORDO SULLA TREGUA E CONTINUA A SGANCIARE BOMBE – MOHAMMED SINWAR, IL FRATELLO DELL’EX LEADER DI HAMAS YAHYA, CONSIDERATO L’ULTIMO CAPO RIMASTO NELLA STRISCIA, SAREBBE STATO UCCISO IN UN BOMBARDAMENTO DELLO STATO EBRAICO SULLO “EUROPEAN HOSPITAL” A KHAN YOUNIS – ALMENO ALTRI 50 PALESTINESI SONO MORTI NEI RAID SUL CAMPO PROFUGHI DI JABALIA…
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1. NETANYAHU: “PRONTI ALL’INVASIONE”. GAZA, BOMBE SUL LEADER DI HAMAS
Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per www.repubblica.it
Nel tentativo di uscire dall’angolo dove la strabordante presenza del presidente americano lo ha spinto, Benjamin Netanyahu rilancia l’operazione “Carri di Gedeone” e, davanti a un gruppo di perplessi riservisti, ribadisce: «Nei prossimi giorni entreremo con tutte le forze a Gaza per sconfiggere Hamas». Che, nel frattempo, potrebbe aver perduto l’ultimo capo rimasto nella Striscia.
Mohammed Sinwar, il fratello minore del famigerato Yahya con il quale condivise l’ideazione e l’organizzazione del pogrom del 7 ottobre, potrebbe essere morto. Seppellito da nove bombe anti-bunker che l’aviazione israeliana ha sganciato ieri pomeriggio nell’area dello European Hospital a Khan Younis. Una missione fulminea che ha sfruttato una «finestra di opportunità» individuata dall’intelligence e di cui gli Stati Uniti sono stati messi al corrente solo alla fine. […]
bombardamento israeliano a khan younis
A Khan Younis sono morti 16 palestinesi e 70 sono i feriti, ma non c’è ancora la conferma che tra di essi ci sia Sinwar Jr. È sicuro che l’obiettivo fosse lui, ma non che sia deceduto. In una nota le Israeli Defense Forces (Idf) rimangono caute: «Sono stati colpiti diversi operativi di Hamas in un comando sotterraneo sotto l’ospedale Europeo». Off the records, ricordano che per avere la certezza su Deif ci volle molto tempo.
Fonti ufficiali israeliane descrivono Mohammed Sinwar come «l’ostacolo più grande per il negoziato, perché ostinato e non disposto al rilascio degli ostaggi», ma non si capisce se le fonti sono sincere o è un tentativo di giustificare la linea dura di Netanyahu che punta unicamente sulla spinta bellica.
Sinwar da decenni è ricercato dall’antiterrorismo, negli anni Novanta è finito in una prigione dello Stato ebraico per nove mesi, poi tre anni in una cella dell’Autorità palestinese a Ramallah, da cui è fuggito nel 2000. Nel 2006 prese parte al commando di Hamas che rapì il soldato israeliano Gilad Shalit, per poi diventare uno dei comandanti della brigata Khan Younis. «Un mostro, tra lui e Yahya era lui il poliziotto cattivo», lo descriveva un esponente anziano di Hamas, secondo alcuni documenti ritrovati dall’Idf.
Il movimento islamista palestinese non ha confermato la morte di Sinwar Jr, ma non è prassi, di solito nega fino all’ultimo questo tipo di notizia. Sul posto sono state inviate forze di sicurezza dell’Idf per fare accertamenti. «Se era nel tunnel, è sicuramente morto», dicono. […] Ed è di ieri la notizia dell’uccisione in un altro raid, sempre a Khan Younis ma questa volta sull’ospedale Nasser, di Hassan Eslaiah, il fotoreporter che era con i miliziani di Hamas il 7 ottobre e documentò il massacro ai kibbutz.
benjamin netanyahu donald trump
Netanyahu, come detto, nonostante la liberazione dell’ostaggio israelo-americano Edan Alexander e le pressioni di Trump per arrivare a un accordo, intende procedere con il piano originario: conquistare Gaza. Secondo il Times of Israel, durante l’audizione alla Commissione Affari esteri della Knesset, ha detto: «A Gaza distruggiamo tutte le case così non avranno niente a cui tornare e dovranno emigrare».
2. AL JAZEERA, ALMENO 56 I MORTI NEI RAID DI ISRAELE SU GAZA
Da www.ansa.it
Almeno 56 palestinesi morti sono il bilancio provvisorio degli attacchi notturni compiuti dalle forze israeliane sulla Striscia di Gaza: attacchi che continuano questa mattina.
Lo scrive Al Jazeera.
Secondo l'emittente qatarina, almeno 50 persone sono morte nei raid prima dell'alba sul nord della Striscia, in particolare sulla città e il campo profughi di Jabalia. Gli altri sono nel sud della Striscia, in particolare a Khan Yunis. Ieri sera l'Idf ha ordinato l'evacuazione immediata dei civili del nord della Striscia dopo il lancio su Israele di alcuni razzi, partiti da quell'area.