protesta rider firenze

NON C’È NIENTE DA RIDER – DOPO LA MORTE DI SEBASTIAN GALASSI, INVESTITO DA UN'AUTO SABATO DURANTE UNA CONSEGNA, A FIRENZE I RIDER SONO SCESI IN PIAZZA PER CHIEDERE DIRITTI, TUTELE E PAGHE NON PIU’ DA SCHIAVI (SE VA BENE ARRIVANO A GUADAGNARE POCO PIU’ DI 1.000 EURO AL MESE CON RITMI INFERNALI) – LO SLOGAN DELLA MANIFESTAZIONE ERA “BASTA COTTIMO, QUESTA È UNA STRAGE” – IL GOVERNATORE TOSCANO GIANI È STATO CONTESTATO: “NON È QUESTO IL TUO POSTO, NON HAI FATTO NIENTE PER NOI” – VIDEO

 

Flavia Amabile per “La Stampa”

 

protesta rider a firenze

È il crepuscolo quando arriva anche Eugenio Giani, il presidente della Regione Toscana. La piazzetta scelta per la manifestazione dei rider nel centro di Firenze è piena. Dal palco improvvisato sugli scalini della chiesa di sant' Ambrogio, lo salutano i rappresentanti delle diverse categorie della Cgil radunate per protestare dopo la morte di Sebastian Galassi, investito da un'auto a un semaforo sabato sera durante una consegna. Dalla piazza, invece, si levano gli insulti. «Giani vai via. Questa piazza non è il tuo posto».

 

Sono una decina di Cobas, contestano il presidente della Regione Toscana che «non ha fatto nulla per i rider» e la Cgil che «ha ottenuto un contratto che non serve a nulla». «Meglio di niente», rispondono gli attivisti della Cgil. «Vai a lavorare. Io sulla bicicletta vivo, tu stai al comodo in un ufficio» rispondono i Cobas.

 

giani contestato dai rider firenze

Vita da rider è anche questa divisione nel centrosinistra che diventa scontro nelle manifestazioni. È accaduto a Roma il 28 settembre durante il presidio per l'aborto sicuro. Si è ripetuto ieri a Firenze. La contestazione è poi rientrata, la piazza si è di nuovo unita. «Siamo qui per denunciare che la strage dei rider va fermata. Non vogliamo rimanere in silenzio di fronte alla terza persona morta in Toscana mentre lavorava che si aggiunge al rider di Treviso morto solo poche settimane fa», dicono dal palco.

 

Si muore senza un'assicurazione, senza nemmeno qualcuno con cui prendersela. Dall'altra parte della mail e della app che regolano la vita dei rider c'è solo un algoritmo che licenzia chi, come Sebastian Galassi, è morto trattandolo come uno che abbia scelto di fare altro nella vita. «Basta con il cottimo, basta morire per una consegna» è lo slogan della manifestazione di Firenze.

protesta rider a firenze 2

 

In piazza ci sono alcune decine di rider. Pochi se li si considera come lavoratori con diritto di sciopero. Tantissimi se si pensa che per loro fermarsi vuol dire perdere posizioni nel rigido schema imposto dall'algoritmo e che da oggi dovranno ricominciare a correre ancora di più per recuperare le ore perse mentre scioperavano.

 

Federico Curcio ha 53 anni, da tre lavora come rider. «Da quando sono tornato dall'estero per motivi familiari e ho scoperto che a 50 anni in Italia un informatico non ha alcuna possibilità di lavorare». Ha preso una bicicletta "muscolare", una di quelle vecchio stile, si è registrato e ha iniziato a pedalare. «Riesco a guadagnare mille euro al mese nei giorni di maggiore richiesta, lavorando sette ore al giorno», spiega.

 

protesta rider a firenze 3

I giorni migliori sono i peggiori per chi è in strada, sono le sere in cui piove, c'è la neve, fa freddo. I giorni in cui, chi può, resta in casa. Federico Curcio si è dato una scadenza. «Quando i problemi di famiglia termineranno tornerò all'estero. Questa non è vita. Tornerò a fare l'informatico ma resterò rider per sempre. Quando hai diviso con delle persone le sere di freddo e di tempesta, salutandole in fretta perché devi correre ma riconoscendole e ritrovando nei loro sguardi stanchi la tua stanchezza, finisci per considerare questa una comunità di fratelli. E i fratelli sono per sempre».

 

Marco Donati ha 35 anni e una laurea in Scienze Politiche. Lavora come rider da tre-quattro anni. «Al massimo sei ore, dopo mi stanco. Se dovessi vivere solo di questo non ce la farei». Marco si arrangia con altri piccoli lavori e ha imparato a darsi un limite nelle consegne. «Un anno fa ho avuto un incidente. Avevo lavorato troppo per tutta la settimana. La domenica sono caduto per stanchezza. Trauma cranico, quattro punti, l'azienda mi ha addebitato la consegna non effettuata. Mi è andata bene, avrei potuto farmi molto più male. Da allora ho capito che dovevo lavorare meglio, senza inseguire soltanto la quantità. Ora sono iscritto alla Nidil, sarei per uno sciopero al mese. Questo lavoro non deve farci morire».

 

protesta rider a firenze 1

Nemmeno Simone Batistoni con le consegne riesce a pagarsi tutte le spese. «Quando va bene guadagno anche 1200 euro al mese ma per riuscirci devi agire da pirata. Semafori rossi, strade in senso vietato e correre tanto. È un lavoro che non può essere preso sottogamba, devi essere concentrato, serio. Non puoi studiare e lavorare, ti devi dedicare. Io prima lavoravo in fabbrica poi quando ho visto che durante il Covid si guadagnava abbastanza bene ho iniziato. Vorrei continuare a farlo ma è necessario dare maggiori tutele».

 

rider uber eats

Andrea Pratovecchi ha 23 anni. Studia economia e ha iniziato a lavorare come rider due anni fa. Sperava di pagarsi una casa. «Mi sono reso conto che avrei dovuto lavorare dieci ore al giorno, non avrei avuto il tempo per studiare». Ha dimezzato le ore di lavoro, al massimo 3 o 4 al giorno e si è rassegnato a continuare a chiedere aiuto ai genitori ma ha deciso di impegnarsi per migliorare la vita di chi non ha la sua fortuna.

 

«Essere un rider vuol dire essere uno schiavo dell'algoritmo. Si è pagati a cottimo, si finisce per lavorare a un ritmo insostenibile. Tragedie come quella di sabato lo confermano. È necessario sedersi a un tavolo per avere garanzie, diritti e tutele che ora non ci sono». Assodelivery, l'associazione che riunisce e rappresenta le principali piattaforme di food delivery in Italia, ha espresso «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Sebastian Galassi, rider vittima di un incidente stradale a Firenze» e ha ricordato che «in questi anni sono stati fatti importanti passi in avanti e altri ancora ne possono essere fatti insieme alle istituzioni e alle parti sociali» . Prima del prossimo morto, chiedevano i rider radunati ieri a Firenze.

riderRIDER GLOVORIDER

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...