mostra del cinema di venezia

NON FIORI MA OPERE DI FEDE - TRA GUERRE, PANDEMIA E DISASTRI NATURALI I REGISTI SI RIFUGIANO NELLA RELIGIONE - TRA I FILM IN CARTELLONE ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA C'E' "IN VIAGGIO" DI GIANFRANCO ROSI CHE RIPERCORRE I 37 VIAGGI DI PAPA FRANCESCO, ABEL FERRARA ESPLORA IL MISTERO DI PADRE PIO E POI C'E' "CHIARA" IL FILM IN CONCORSO DI SUSANNA NICCHIARELLI DEDICATO ALLA DICIOTTENNE DI ASSISI: "PROVIAMO CON DIO, NON SI SA MAI"...

 

Fulvia Caprara per “la Stampa”

 

mostra di venezia 2022

L'ipotesi più scontata è che, nei nostri tempi difficili, il rifugio nella fede, lo sguardo verso l'alto, il sostegno della religione, possano essere le uniche armi in grado di contrastare un panorama desolante fatto di guerre, pandemie, dissesti ambientali. Oltre tutto questo c'è, però, anche la voglia di rileggere i percorsi delle grandi icone ecclesiastiche, di capire le influenze che hanno esercitato, di intrecciare i destini di santi e di illuminati con quelli di persone comuni, alla ricerca di sostegni e punti fermi, di esempi e di vittorie, almeno spirituali se non materiali.

mostra di venezia 2

 

Tonache e preghiere, stimmate e benedizioni riempiono molte delle storie dei film in cartellone alla Mostra di Venezia che si inaugura il 31. La parola d'ordine potrebbe riprendere il verso di una famosa canzone di Ornella Vanoni, "proviamo anche con Dio, non si sa mai", e, in fondo, l'impressione è quella, gli eventi osservati attraverso la lente del soprannaturale potrebbero acquistare un senso perduto, tacitare lo smarrimento con cui assistiamo al dipanarsi del nostro quotidiano.

gianfranco rosi

 

Nel documentario In viaggio, regia di Gianfranco Rosi, Papa Francesco indica la strada con la sua missione di conoscenza e scambio culturale, con il suo ruolo di testimone della sofferenza del mondo, con la sua tensione alla cura e al conforto. Appena eletto, nel 2013, il Santo Padre va a Lampedusa, dove il regista ha girato Fuocoammare, e, nel 2021, si reca in Medio Oriente, in Iraq e in Kurdistan, nelle zone dove Rosi ha ambientato Notturno.

 

leone d oro

Una rete di coincidenze spinge l'autore a seguire le orme papali, quelle di un capo della Chiesa che, in 9 anni di pontificato, ha compiuto 37 viaggi, visitando 59 paesi, lungo un percorso che, dall'Italia agli Stati Uniti, dal Brasile a Cuba, dal sud est asiatico al continente africano, restituisce il quadro delle più scottanti questioni contemporanee, la miseria, la natura oltraggiata, le migrazioni, la guerra, la solidarietà.

 

Quando è stata annunciata la presenza del documentario alla Mostra (fuori concorso) Rosi era in Canada con il Papa, per lui ha parlato la produttrice Donatella Palermo: «Gianfranco ha scelto di fare il film non su commissione, ma per il desiderio di raccontare l'emozione del mondo visto attraverso lo sguardo di Francesco».

abel ferrara

 

L'itinerario della fede che si fa politica e intervento nel sociale oppure assiste impotente alla tragedia della sopraffazione è al centro del film con cui Abel Ferrara, il regista sulfureo e dissacrante di Fratelli e del Cattivo tenente, affronta la figura di Padre Pio collocandola in un momento storico determinante come il primo dopoguerra italiano, a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, teatro della sanguinaria contrapposizione tra proprietari terrieri e braccianti, culminata nell'eccidio del 14 ottobre 1920.

 

Da una parte il cammino del religioso, diviso tra tentazioni sataniche e poteri taumaturgici, dall'altro quello dei reduci tornati al lavoro nei campi, in bilico tra istanze di ribellione e umiliazioni della miseria. Da una parte la fiducia nel divino, dall'altra la delusione della democrazia, visto che l'aggressione alla folla coincise proprio con il giorno in cui i contadini si accingevano a festeggiare la vittoria socialista.

red carpet mostra di venezia

 

Il quesito, anche nel film di Ferrara Padre Pio (in cartellone alle Giornate degli Autori) è sempre lo stesso, mentre il sacerdote soffre le pene delle stimmate, i poveri muoiono trucidati, insomma a cosa può servire la parola della pace e del perdono davanti alla reiterazione dell'ingiustizia? Forse solo l'impeto della giovinezza, di un credo puro e travolgente come i primi amori, può servire da esempio.

 

susanna nicchiarelli

Ne parla Chiara il film (in concorso) di Susanna Nicchiarelli dedicato alla diciottenne che ad Assisi, nel 1211, fugge di casa per seguire il suo amico Francesco, una ragazza alla ricerca della libertà: «La storia di Chiara e Francesco - dice la regista - è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della "radicalità" delle loro vite, significa riflettere sull'impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza».

 

mostra di venezia

In più la Nicchiarelli mette a fuoco la componente femminile, a lungo trascurata nelle ricostruzioni del cammino del santo: «La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l'energia del rinnovamento, l'entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna questa di nome porta con sé».

 

Cinema 2

Fuori dalla Mostra, altri preti e altri santi si preparano a occupare schermi e palcoscenici, dall'esorcista Padre Amorth nella versione di Russell Crowe, a San Giovanni Bosco, Sant' Agostino, San Giovanni di Dio e Santa Francesca Romana protagonisti dello spettacolo di Giovanni Scifoni, Anche i santi hanno i brufoli, venerdì al Festival del Teatro medioevale di Anagni: «Quando sbatti costantemente la testa su un tema vuol dire che per te è cruciale - riflette Scifoni -. Per me lo è il sacro, il Vangelo, queste biografie». Insomma, la sindrome è diffusa, e stavolta, non servono vaccini.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO