crisi microchip

NO CHIPS, NO PARTY - IL SETTORE DELLE AUTO E' IN CRISI PER LA CARENZA DI MICROCHIP - LE FABBRICHE SONO COSTRETTE A LAVORARE A SINGHIOZZO, RITARDANDO LE VENDITE AI CLIENTI FINALI, PROPRIO ORA CHE I MERCATI DANNO QUALCHE SEGNALE DI RIPRESA - LE LINEE PIU' COLPITE SONO QUELLE IN GIAPPONE, MA LA PRODUZIONE SARA' RIDOTTA DI DECINE DI MIGLIAIA DI UNITA' ANCHE IN NORD AMERICA, CINA ED EUROPA - TOYOTA RIDUCE LA PRODUZIONE DEL 40%...

Claire Bal per “la Stampa”

 

microchip. 2

Nel cuore dell'Asia, in Malesia, c'è una fabbrica di microchip che è costretta a rallentare la produzione a causa di un focolaio di coronavirus: troppi operai ammalati. Di conseguenza, il fornitore che si occupa di costruire un componente elettronico che va montato nella portiera della Fiesta non riesce a completare i moduli. Nemmeno il fornitore polacco che assembla le centraline motore di alcuni modelli Peugeot e Citroën riceve i chip dalla Malesia. E così dall'altra parte del pianeta, a Colonia, lo stabilimento Ford non può fare altro che fermarsi per cinque giorni, l'ultima settimana di agosto. Contemporaneamente, in Francia, si arrestano anche le fabbriche Stellantis di Rennes la Janais e Sochaux.

 

microchip

Basta un piccolo granello di sabbia nell'ingranaggio perfetto dell'industria dell'auto per incepparlo. E il risultato sono centinaia di migliaia di auto «perse» ogni mese. Il settore non trova pace: dopo lo stop forzato dei lockdown, ora c'è un nuovo ostacolo da affrontare. È la carenza di microchip che sta obbligando le fabbriche a lavorare a singhiozzo, e di conseguenza ritarda le vendite ai clienti finali, proprio ora che i mercati danno qualche timido segnale di ripresa.

 

MICROCHIP 2

Gli ordini ci sono - anche in Italia, assicurano gli addetti ai lavori - ma i concessionari non possono garantire una data di consegna, nemmeno approssimativa. Toyota taglia la produzione. La responsabilità non è soltanto della fabbrica malese, ma di tutto il comparto dei semiconduttori, rallentato dalla pandemia e dalla carenza di materie prime, e sottoposto a richieste sempre più pressanti.

 

Per il 2021, il fatturato globale dei semiconduttori dovrebbe crescere dell'11% e raggiungere i 400 miliardi, pronostica la tedesca Bosch. Assistenza alla guida, elettrificazione e sistemi di infotainment sempre connessi hanno bisogno di microchip per lavorare: se nel 1998 i microprocessori che equipaggiavano le auto valevano 120 euro, dice l'azienda, tre anni fa valevano 500 e nel 2023 almeno 600.

 

MICROCHIP BIDEN

Ma oggi l'industria dell'auto deve contenderseli con quella dell'elettronica. Soffrono tutti, anche i grandi: Toyota, primo gruppo mondiale per vendite, si appresta a ridurre la sua produzione di settembre del 40%. Lo riferisce Nikkei, secondo cui il gruppo giapponese sarebbe stato costretto a rivedere al ribasso il suo obiettivo mensile da 900 mila a 500 mila veicoli proprio a causa della crisi dei chip, cui si sommano i disagi causati dalla diffusione della variante Delta nel sud-est asiatico.

 

tsmc taiwan microchip

Le linee più colpite sono quelle dello stabilimento di Takaoka, in Giappone, ma anche la produzione in Nord America, Cina e Europa probabilmente sarà ridotta di decine di migliaia di unità. Sempre ieri la tedesca Audi ha annunciato che estenderà lo stop estivo di circa 10.000 lavoratori nei suoi stabilimenti di Ingolstadt e Neckarsulm a causa della carenza di chip. I dipendenti lavoreranno a tempo ridotto, con un taglio nella produzione di diverse migliaia di auto previste.

 

produzione microchip

Solo una settimana fa il gruppo Daimler, proprietario del marchio Mercedes, aveva annunciato lo stop nella fabbrica di Brema e la cassa integrazione per migliaia di operai. Stime difficili Prevedere l'evoluzione della crisi dei chip non è semplice. L'americana AutoForecast Solutions, però, ne sta mappando l'evoluzione e nel suo ultimo report, datato 16 agosto, stima che la mancata produzione mondiale causata della carenza di chip sia di 107 mila veicoli nell'ultima settimana. AFS, dice Automotive News, calcola che dall'inizio della crisi siano 5,96 milioni i veicoli «mai nati», su una produzione globale media di una novantina di milioni l'anno.

 

produzione microchip 3

A marzo, l'associazione dei costruttori europei Acea aveva inviato una lettera aperta al commissario europeo Thierry Breton per chiedere supporto nel braccio di ferro con i fornitori asiatici, da cui il Vecchio Continente dipende. La crisi sarebbe stata lunga e complessa e avrebbe colpito l'industria continentale, pronosticava l'Acea.

 

Se oggi l'Europa inizia lentamente ad attrezzarsi - Bosch, per esempio, ha da poco inaugurato una nuova fabbrica a Dresda - le notizie che arrivano dai produttori di microchip non sono buone: all'inizio di agosto il ceo della tedesca Infineon, Reinhard Ploss, ha detto che la domanda e l'offerta non si metteranno in pari fino al 2022 inoltrato.

produzione microchip 2

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....