
CHI HA SPIATO I GIORNALISTI DI “FANPAGE”? – IL COPASIR HA CHIUSO LE INDAGINI SULLO SPYWARE DI PARAGON, UTILIZZATO PER CONTROLLARE I CELLULARI DI ATTIVISTI E CRONISTI – NELLE AUDIZIONI, I SERVIZI HANNO AMMESSO DI AVER “CONTROLLATO” LA ONG “MEDITERRANEA” SIN DAI TEMPI DEL GOVERNO CONTE 1, SEMPRE AUTORIZZATI DALLA PROCURA GENERALE – AISI E AISE NEGANO DI AVERE MAI RICHIESTO AI GIUDICI L’AUTORIZZAZIONE PER SPIARE IL DIRETTORE DI “FANPAGE”, FRANCESCO CANCELLATO, E IL GIORNALISTA CIRO PELLEGRINO. QUINDI CHI LO HA FATTO SI È MOSSO ILLECITAMENTE. MOTIVO PER CUI LE PROCURE DI NAPOLI E ROMA HANNO ISCRITTO UN FASCICOLO, CONTRO IGNOTI, PER INTERCETTAZIONI ABUSIVE…
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Le intercettazioni sulla Ong erano, almeno sulla carta, regolari. Non erano state disposte per la prima volta dal governo Meloni ma dal Conte I. Francesco Cancellato e i giornalisti di Fanpage non sono stati invece intercettati dai nostri servizi di intelligence: non ce n’è traccia nelle autorizzazioni chieste alla procura generale di Roma. E nemmeno nei database di Aise e Aisi.
Dunque chi lo ha fatto si è mosso illecitamente. Motivo per cui le Procure di Napoli e Roma hanno iscritto un fascicolo, al momento contro ignoti, proprio per intercettazioni abusive.
LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Chi è stato lo ha fatto utilizzando abusivamente il software Graphite, che secondo la società israeliana Paragon, è venduto soltanto a governi. Oppure, in astratto, potrebbero essere stati dei servizi esteri visto che a loro è concesso – agli italiani no – di intercettare anche utenze estere.
Infine, ma non per ultimo: questa storia dimostra una volta pertutte quanto la legislazione sulle intercettazioni preventive sia complessa e non sempre lineare, e quanto sia urgente un intervento legislativo del Parlamento.
Dopo più di due mesi di indagini il Copasir – il Comitato parlamentare per la sicurezza – chiude il caso Paragon. Forse già oggi, al più tardi la prossima settimana, consegnerà al Parlamento la relazione finale sull’attività ispettiva effettuata per capire perché attivisti e giornalisti in Italia siano stati spiati attraverso l’invasivo software israeliano che, però, è stato pensato proprio per non spiare “profili” sensibili.
Dopo diverse audizioni, davanti al presidente Lorenzo Guerini, il comitato è arrivato ad alcune conclusioni, evidentemente non definitive, visto che comunque l’organismo non dispone degli stessi poteri dell’autorità giudiziaria, sebbene permettano di segnare un filo.
Primo punto: i Servizi hanno ammesso di aver intercettato gliattivisti di Mediterranea. Di farlo dai tempi del governo Conte, sempre autorizzati dalla procura generale. In nome della sicurezza nazionale, nell’ambito di diverse indagini per capire i movimenti degli scafisti che si muovono nel Mediterraneo. Secondo: mai nessuno, almeno ufficialmente, ha spiato il direttore diFanpage .
Si è provato a dire che quello nel telefono del giornalista potrebbe non essere il software Graphite, circostanza però confermata dai tecnici di Citizen Lab che hanno fatto scoppiare il caso.
Il contratto di Paragon con l’Italia non permette – hanno spiegato al Copasir – ai nostri Servizi di intercettare utenze estere. Fuori dall’Italia invece alcuni governi hanno questa possibilità. Non è chiaro perché mai, dall’estero, avrebbero dovuto intercettare un giornalista italiano. [...]
BEPPE CACCIA LUCA CASARINI
don Mattia Ferrari - ong mediterranea
BEPPE CACCIA - ONG MEDITERRANEA