
TRUMP, CAVALCA 'STO DAZIO! - TRA LE AZIENDE ITALIANE COLPITE DALLE TARIFFE IMPOSTE DAL PRESIDENTE AMERICANO C'E' ANCHE UNA DITTA DELLE PROVINCIA DI BRESCIA CHE PRODUCE TORI MECCANICI - IL 70% DELLA LORO PRODUZIONE È DIRETTA AGLI STATI UNITI, IN PARTICOLARE VERSO TEXAS, INDIANA, FLORIDA E ARIZONA, STATI DOVE IL RODEO È ANCORA DI MODA. IL MERCATO USA VALE 66 MILIONI - LA TITOLARE DELLA SOCIETÀ, ERIKA TESSAROLO: "IMPORRE DAZI AL 15% SIGNIFICA PENALIZZARE UN'ECCELLENZA ITALIANA"
Estratto dell'articolo di Sara Tirrito per "La Stampa”
Il rodeo è uno sport nazionale negli Usa ma i tori meccanici con cui si gareggia sono prodotti in buona parte in Italia. Da Manerba del Garda, circa 5.400 abitanti, in provincia di Brescia, l'azienda M.Art Technology li esporta ogni mese verso il Texas, l'Indiana, la Florida, l'Arizona.
Il 70% della produzione va verso gli Stati Uniti, dove arrivano anche altre attrazioni meccaniche cavalcabili come squali e renne. «I nostri oggetti sono altamente personalizzati, realizzati uno per uno con tempi che vanno in media dai 30 ai 60 giorni – spiega Erika Tessarolo, a capo di M.Art – imporre dazi al 15% significa penalizzare un'eccellenza italiana».
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Tessarolo ha ereditato la ditta dal padre, che l'ha fondata nel 1989 con il nome Show Games, tuttora il nome del brand. Il passaggio di testimone è avvenuto nel 2020, appena prima che scoppiasse il Covid. «Prima abbiamo vissuto la pandemia, poi la chiusura del mercato russo, che era il principale cliente fino all'invasione dell'Ucraina. I dazi imposti da Donald Trump ora che siamo in ripresa equivalgono a una pugnalata».
Un tradimento che colpisce una storia di famiglia oltre che un'azienda. Il padre di Erika Tessarolo, Ugo, viene ancora chiamato "Tex" dai clienti per la passione western che lo ha spinto a entrare in questo business oltre 30 anni fa. Ora proprio da Stati come il Texas, roccaforte trumpiana e primo Paese per l'attività di M.Art arriva l'affondo.
«Se vogliono una macchina professionale che garantisca totale sicurezza devono per forza comprare un prodotto artigianale italiano – spiega Tessarolo –, gli stessi importatori non sanno ancora come gestire le tariffe, stiamo cercando di anticipare le esportazioni per timore che aumentino». [...]
«Il problema non riguarda solo M.Art, l'intero comparto dei costruttori di attrazioni è preoccupato. È una catena che si incepperà», avverte, pensando ai trasportatori ai fornitori di materiali, agli artigiani locali che rischiano di perdere commesse. Secondo i dati di Confartigianato, nell'ambito delle attrazioni sono attive 673 imprese italiane, di cui 223 artigiane, con 2.734 addetti.
Il valore dell'export è di 403 milioni, 66 milioni verso gli Stati Uniti. Il secondo mercato dopo l'America è la Francia, dove arrivano attrazioni per 43,4 milioni, la Germania (36,8 milioni), il Regno Unito (30,1 milioni), e il Messico (23,6 milioni). [...]
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