il racconto dei racconti

IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA MI BUTTEREI SU UN TOTÒ SUPERCLASSICO E TRA I MIGLIORI, ''TOTÒ CERCA CASA'', NATO PER CASO: TOTÒ AVEVA FINITO DI GIRARE IN ANTICIPO ''L'IMPERATORE DI CAPRI'' E… - LA 7 SI SPARA DUE FILM INGLESI SUI COLPI GROSSI CON MICHAEL CAINE PROTAGONISTA - NELLA NOTTE ARRIVA QUALCHE FILM STRACULT, COME IL SEMPRE DIVERTENTE “VIUUULENTEMENTE MIA” DI CARLO VANZINA CON DIEGO ABATANTUONO E LAURA ANTONELLI

Marco Giusti per Dagospia

 

Il divano dei Giusti 28 novembre

 

viuuulentemente mia

Stasera, visto che è sabato, mi butterei su un Totò superclassico e tra i migliori. “Totò cerca casa” girato nel 1949 da Steno e Monicelli, Rai Storia 21, 15. Il film nacque un po’ per caso. Totò aveva finito di girare in anticipo “L’imperatore di Capri” diretto da Luigi Comencini per la Lux e allora Carlo Ponti, produttore esecutivo, visto che gli rimaneva l'attore sotto contratto, propose a Steno e Monicelli di scrivergli subito un film da girare in gran fretta. Lo fecero, assieme a Age e Scarpelli, credo anche a Vittorio Metz, prendendo spunto anche dalle vignette di Attalo per “La famiglia Sfollatini”, già una sorta di parodia del neorealismo.

 

toto cerca casa

Non sapendo a chi far dirigere il film, Ponti lo propose proprio a Steno e Monicelli che esordirono così insieme e un po’ per caso sotto la stella di Totò. Il film fu un grande successo (515 milioni) e rimane ancora oggi una delizia, con Totò e famiglia che subito dopo la guerra in una Roma bombardata non sanno dove abitare, finiscono al cimitero, poi al Colosseo. Imperdibile.

 

Per i fan di spaghetti western Cine 34 propone alle 21 “Il bianco il giallo il nero”, ultimo western di Sergio Corbucci, quasi totalmente comico, che unisce per la prima volta, però, tre eroi del genere come Giuliano Gemma, Tomas Milian e Eli Wallach.

toto cerca casa

 

Solo che Milian come il Giallo Sakura è già sul parodistico, figlio di una giapposotta (un po’ giapponese un po’ mignotta) che lo porterà dritto dritto al ruolo del cuoco cinese Ciuciciao in Delitto al ristorante cinese, Wallach con tanto di grossa stello da sceriffo è caricaturale e Gemma è un po’ legnoso come sempre. Difficile non dare retta a Christopher Frayling che lo definisce “inguardabile”. Anche perché non è carino che, dopo aver attaccato i Trinità come ammazza-genere, Corbucci si butti direttamente sul comico basso.

 

Divertente è però il lungo monologo della spagnola Maria Isbert, scatenata moglie dello sceriffo Wallach, pensata come una specie di elegia dello spaghetti western. Lui deve andare a caccia dei banditi e lei attacca: “Per un pugno di dollari che non sono neanche tuoi devi già ripartire, almeno lo facessi Per qualche dollaro in più... e invece Vamos a matar compañeros, sempre in viaggio con Il buono il brutto il cattivo. Giù la testa, caro, sei alla Resa dei conti. Chi sono io per te? Nessuno, ecco, Il mio nome è nessuno. Tu devi metterti Faccia a faccia con le tue responsabilità. Ti danno solo Un dollaro a testa, sei Il mercenario peggio pagato di tutto il west. (..) Vergognati di fare vivere i tuoi bambini come dei Barboni, Leone devi diventare, se vuoi fare la rivoluzione nel mondo del west”.

 

toto cerca casa

La 7 si spara due film inglesi sui colpi grossi con Michael Caine protagonista. Prima il più recente e molto meno noto “Un colpo perfetto” di Michael Radford con Demi Moore e Lambert Wilson, alle 21, poi il superclassico “The Italian Job” di Peter Collinson con Noel Coward, Raf Vallone. Oltre, naturalmente, a Michael Caine.  Non ho mai visto, invece, questa tarda commedia di Peter Yates con Peter Falk, “Un adorabile testardo” che presenta TV2000 alle 21. Ci sono anche D.B.Sweeney e Julianne Moore.

the italian job michael caine

 

Ottimo, forse la migliore versione della celebre favola di Perrault dopo il capolavoro di Jean Cocteau, “La bella e la bestia” di Christopher Gans con Vincent Cassel e Léa Seydoux giovanissima come protagonisti, Italia 1 alle 21, 20. In seconda serata Rai movie ha preparata una doppietta anglo-indiana di qualità, prima, alle 23, 05 Il Palazzo del Vicerè di Gurinder Chadha con Hugh Bonneville e Gillian Anderson prima di diventare la Thatcher in “The Crown”, e alle 00, 55 “I figli della mezzanotte” di Deepa Metha con la bellissima Frieda Pinto.

toto cerca casa

 

Nella notte arriva qualche film stracult, come il sempre divertente “Viuuulentemente mia” di Carlo Vanzina con Diego Abatantuono e Laura Antonelli, Cine 34 all’1,05, mentre Rai Tre si spara “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone con Vincent Cassel, Stacy Martin e l’adorabile coppia Alba Rohrwacher-Massimo Ceccherini all’1, 40. Forse un po’ tardi per un film non facilissimo, ma più popolare di altri. Rimane un film che alterna momenti molto belli e sentiti a altri dove gli effetti speciali rompono un po’ l'incantesimo, ma è un tentativo molto originale e intelligente al fantastico.

 

il racconto dei racconti

Italia 1 alle 2, 15 presenta invece “Non ho sonno” di Dario Argento con Max Von Sydow, Stefano Dionisi, Chiara Caselli, Rossella Falk, che ricordo come uno dei migliori degli ultimi titoli di Dario e con un grande inizio. RaiDue passa invece al cinema violento di Claudio Bonivento con “Altri uomini”, il suo esordio da regista. Grande cast con Claudio Amendola, Ricky Memphis, Ennio Fantastichini. Rai Movie si lancia nel recupero del primo film, americano di Emanuele Crialese che non in tanti avranno visto, “Once We Were Strangers”, alle 3, 20, con Vincenzo Amato e Ajay Naidu, con due ragazzi, uno italiano e l'altro indiani nella New York di una ventina d’anni fa.

 

Rete 4 torna nel territorio più stracult con “Lo scugnizzo” diretto da Alfonso Brescia e prodotto da Ciro Ippolito con Mario Merola, il suo grande amico Nunzio Gallo, Lucio Montanaro, Angela Luce e il Marco Girondino come Gennarino. Nelle idee di Ciro Ippolito c’era quella di unire il filone del lacrima movie a quella del Merola movie. Credo sia qui che a Merola cadde un bicchiere di vino negli spaghetti e se li mangiò lo stesso commentando che erano buoni “intignuti no vino”.

 

il racconto dei racconti 675x905 675x905

La nottata si conclude con il meraviglioso “Francesco Giullare di Dio” di Roberto Rossellini su Iris alle 5, 50, praticamente all’alba, e con il molto, molto, molto meno meraviglioso “Un animale chiamato… uomo” di Roberto Mauri con Vassili Karis, Omero Capanna e Gillian Bray su Cine 34 alla stessa ora. Se arrivate fino alle 5, 50 siete degli eroi.

 

Solo per sfoggio di cultura-spaghetti, posso dirvi che il film è considerato ovunque uno dei peggiori esempi del genere. La storia fa acqua da tutte le parti e i personaggi scompaiono incredibilmente. Mauri, rispetto soprattutto ai suoi Spirito Santo, lo difende. “È un  film simpatico”, ricordava. “Il protagonista, invece di andare a cavallo andava con la biciclettona e trascinava una specie di carretta dove c’era Vassili Karis, un po’ come in Trinità. Craig Hill era bravo e Gillian Bray era una bluebell fidanzata nella realtà di Vassili Karis”.

 

 

il racconto dei racconti 675x675

Per la prima volta Omero Capanna, celebre stunt coatto romano, fa se non il protagonista, almeno un ruolo recitante, diventando il partner di Vassili Karis nella coppia alla Bud Spencer-Terence Hill. Gilberto Galimberti, amico di vecchi data del Capanna, supervisione le botte. Karis Vassili ricordava che “Il film doveva scimmiottare un po’ Trinità, c’era anche la slitta indiana. Solo che dovevamo trovare un attore da mettermi a fianco che si muovesse bene.

 

La bella e la bestia il film con Lea Seydoux cose da sapere h partb

Non serviva proprio un attore, bastava uno stuntman in gamba. Io avevo visto pochi giorni prima Detenuto in attesa di giudizio, il film con Alberto Sordi. In una scena mi aveva molto colpito un attore, Omero Capanna, che di solito faceva lo stunt. Così dico di prenderli. Mauri non voleva. Poi riesco a convincerlo. Poi porto Capanna dal costumista, visto che non riusciva a recitare gli faccio da dialogue coach. Alla fine funzionò benissimo.”

 

La Bray rimase con Vassili Karis una decina d’anni, poi ritornò in Inghilterra. Alla fine delle riprese, ricorda il protagonista, arrivarono i due fratelli gemelli del produttore, Felice Lattes, che gli si avvicinano e gli fanno: “Possiamo dire a Roberto Mauri se inizia subito un altro film?” Si erano divertiti moltissimo. Ecco.

il racconto dei racconti tale of tales 8La bella e la bestia il film con Vincent Cassel al cinema immagini La bella e la bestia il film VINCENT CASSEL LEA SEYDOUX La bella e la bestia il film con Vincent Cassel al cinema immagini

 

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump

SE SIETE CURIOSI DI SAPERE DOVRÀ ANDRÀ A PARARE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA TRUMPIANA, È INTERESSANTE SEGUIRE LE MOSSE DELLA SUA ‘’EMINENZA NERA’’, IL MILIARDARIO PETER THIEL - PUR NON COMPARENDO MAI IN PUBBLICO, ATTRAVERSO PALANTIR TECHNOLOGIES, UNO TRA I POCHI COLOSSI HI-TECH CHE COLLABORA CON LE AGENZIE MILITARI E DI INTELLIGENCE USA, THIEL HA CREATO UNA VERA E PROPRIA INFRASTRUTTURA DI POTERE CHE NON SOLO SOSTIENE IL TRUMPONE, MA CONTRIBUISCE A DEFINIRNE L’IDENTITÀ, LE PRIORITÀ E LA DIREZIONE FUTURA - LA SVOLTA AUTORITARIA DI TRUMP, CHE IN SEI MESI DI PRESIDENZA HA CAPOVOLTO I PARADIGMI DELLO STATO DI DIRITTO, HA LE SUE RADICI IN UN SAGGIO IN CUI THIEL SOSTIENE APERTAMENTE CHE ‘’LIBERTÀ E DEMOCRAZIA SONO INCOMPATIBILI’’ PERCHÉ IL POTERE SI COLLOCA “OLTRE LA LEGGE” – OLTRE A INTERMINABILI TELEFONATE CON L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA, THIEL GODE DI OTTIMI RAPPORTI CON LA POTENTE CAPOGABINETTO DEL PRESIDENTE, SUSIE WILES, E COL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT, CON CUI ORDISCE LE TRAME ECONOMICHE - SE MEZZO MONDO È FINITO A GAMBE ALL’ARIA, IL FUTURO DELLA MENTE STRATEGICA DEL TRUMPISMO SEMBRA TINTO DI “VERDONI”: LE AZIONI DI PALANTIR SONO QUINTUPLICATE NEGLI ULTIMI 12 MESI, E NON SOLO GRAZIE ALLE COMMESSE DI STATO MA ANCHE PER GLI STRETTI INTERESSI CON L’INTELLIGENCE ISRAELIANA (UNO DEI MOTIVI PER CUI TRUMP NON ROMPE CON NETANYAHU...)

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...