david di donatello 2025david

I DAVID DEI GIUSTI - UN PO’ SI ERA CAPITO, MA È UN FILO ECCESSIVA QUESTA VITTORIA SENZA PRIGIONIERI DI “VERMIGLIO”, DI “L’ARTE DELLA GIOIA” E DI “GLORIA!”, COME FOSSE DAVVERO UN CINEMA RINNOVATO TUTTO DALLA PARTE DELLE DONNE E DEI LORO DIRITTI, E SAPPIAMO CHE NON È COSÌ - DICIAMO CHE CAPITA, MA NON CI DÀ CERTO UN QUADRO DELLA SITUAZIONE DEL CINEMA ITALIANO E DEI SUOI PROBLEMI, A COMINCIARE DAL RAPPORTO DELLA NOSTRA INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA CON UN POTERE POLITICO, MELONIANO, E TELEVISIVO, TELEMELONI, CHE NON LA CAPISCE, NON LA VUOLE CAPIRE E LA STA DISTRUGGENDO... - FOTO DEL RED CARPET

kylie jenner timothee chalamet (3)

Un po’ si era capito, ma proprio questa vittoria totale, senza prigionieri, di “Vermiglio” di Maura Delpero, che vince ben sette David, a cominciare da miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia, di “L’arte della gioia” di Valeria Golino, di “Gloria!” di Margherita Vicario, come fosse davvero un cinema rinnovato tutto dalla parte delle donne e dei loro diritti, e sappiamo che non è così, magari è un filo eccessivo.

 

Per non parlare dell’aver snobbato completamente “Parthenope” di Paolo Sorrentino e tutte le sue nominations. Diciamo che capita, è già capitato, e capiterà ancora, ma non ci dà certo un quadro preciso della situazione attuale del cinema italiano e dei suoi problemi, a cominciare dal problema principale e più urgente, cioè il rapporto della nostra industria cinematografica con un potere politico, meloniano, e televisivo, telemeloni, che non la capisce, non la vuole capire e la sta distruggendo.

 

valeria brunii tedeschi valeria golino tecla insolia

Anche se, in verità, questo un po’ si era capito ieri sera dai discorsi, soprattutto da quello molto diretto di Pupi Avati alla Bergonzoni in versione Grande Unificatore delle forze del cinema o Vecchio Maestro da premiare sia ai David che a Venezia e da quello della Vicario, prima donna a vincere un David come opera prima.

 

Soprattutto questo veniva fuori, all’interno di un programma mai così sgangherato (non voglio scrivere aridatece Carlo Conti, però…), mai così pieno di tempi sballati, di nessun controllo della scaletta, di lanci sbagliati da battute che rimbalzano vuote dal gobbo, perfino un premio a un’artista che non c’era, Ornella Muti, proprio dallo stridore tra la ricchezza della serata, coi numeri di Mika, la scenografia, i balletti, e la realtà dei nostri film e del nostro cinema. E bene ha detto Avati, dopo tanti anni mi tocca dargli ragione, a ricordarci che si sta vivendo un disastro produttivo dettato in gran parte dal nostro governo.

 

margherita vicario (2)

Un governo, si capisce, che non ha gran voglia di spendersi per un cinema che lo detesta. E un cinema, inoltre, che vive oggi le contraddizioni di una bolla produttiva che non poteva non travolgerlo. Sarà tutto questo che ha così radicalizzato i premi di ieri sera, dove gli unici premi al maschile sono stati, obbligatoriamente, quelli agli attori, Elio Germano per il “Berlinguer” di Andrea Segre e Francesco Di Leva per “Familia” di Francesco Constabile, un altro film che avrebbe meritato qualcosa di più e che aveva tante nomination?

 

celeste della porta

Non mi stupiscono tanto i premi come miglior film e miglior regia a “Vermiglio” di Maura Delpero, che era già il film scelto per gli Oscar e il film più forte di Rai Cinema, benedetto a Venezia con un Leone d’Argento da una giuria al femminile, quanto il fatto che premi da sempre considerati territorio maschile, come la musica e l’opera prima siano andati a Margherita Vicario per “Gloria!”, o come quelli per la sceneggiatura originale e non originale, ancora territorio maschile, siano andati ancora a “Vermiglio” e a “L’arte della gioia” di Valeria Golino.

 

Se “Vermiglio” è un film più d’autore e da festival, tra Michael Haneke e Andrej Zvjagincev, “L’arte della gioia” è Il film, o se volete la serie, che apre al nuovo “genere” (o alla nuova moda) Goliarda Sapienza, grande scrittrice sfortunata in vita, ricordate che faeva la coach per Barbara D’Urso?, ma riscoperta come eroina femminista da morta.

 

valeria golino tecla insolia

Una moda che seguiterà a Cannes con “Fuori” il film sulla sua vita diretto da Mario Martone con la stessa Golino protagonista nei panni proprio della sfortunata scrittrice, che già fu prima moglie di Citto Maselli, forse il regista più trinariciuto, sovvenzionato e machista del cinema italiano, che ebbe però la fortuna o l’intelligenza di scoprire proprio Valeria Golino giovanissima protagonista di “Storia d’amore”, il film che le fece vincere la Coppa Volpi a Venezia nel 1986. Che mal di testa, eh? E qui il cerchio si chiude. O forse si riapre.

 

Perché questo trionfo del cinema italiano al femminile, premia sì giovani artiste, penso a Margherita Vicario, figlia e nipote d’arte (tra i Vicario registi e nonna Rossana Podestà), penso a Tecla Insolia, che oggi fa un po’ Pigneto queen, nata come cantante a Sanremo Giovani in duetto con Arisa, ma viene anche da lontano. Sembra anzi nascere o rinascere da una rilettura della nostra storia cinematografica più profonda che capovolge il senso dei vecchi film ben diversi di Maselli e Vicario, il nonno, quello di “Homo Eroticus”.

 

monica bellucci (2)

Ma la vittoria delle ragazze, siano loro, come Velia Santella o Francesca Marciano, reduci delle sedute di sceneggiatura dei film di Nanni Moretti o del clan Golino, o fresche outsider apripista di un cinema che verrà, al di là di essere comunque un grande evento positivo, spinge un po’ fuori dai giochi molte figure maschili.

 

Come Sorrentino, zero premi per “Parthenope” e malamente salutato ieri da un’esibizione un filo imbarazzante di Riccardo Cocciante sul palco di “Era già tutto previsto”, o come Ferzan Ozpetek, del tutto snobbato già nelle nominations con il trashissimo “Diamanti”, ma premiato con il contentino David giovani che gli ha permesso un assurdo e infinito numero sul palco con tanto di arrivo (dimenticato) di zia Mara che ridicolizzava tutta la serata.

 

E bene ha fatto il ministro Giuli a limitarsi alla mattinata al Quirinale per non farsi sbeffeggiare oltre, mentre la sua sottosegretaria, la Bergonzoni, si impastava nella direzione al femminile di Piera Detassis nella sua edizione più post-rondiana, ma toglierei il post, con tanto di finale “…c’è un grande cinema italiano!”. Non lo avevamo capito.     

pierfrancesco favino anna ferzettimaura del perotecla insolia (3)mikakylie jenner timothee chalamet (2)valeria golinogiorgiagiorgia (2)elena sofia ricciantonella salvuccicatrinel marlonanna ferzettidante ferretti francesca lo schiavoferzan ozpetekfrancesco di levasamuele carrinocarolina di domenicomonica belluccilunetta savinopiera de tassiskylie jenner timothee chalametluca zingaretti luisa ranieriluisa ranierimartina scrinzianita fiorello beppe fiorello (2)valeria bruni tedeschianita fiorello beppe fiorellogiuseppe tornatoretommaso ragnocarlotta gambaelio germanoclaudia contebeppe fiorellofrancesco costabilechiara sbarigiavaleria brunii tedeschi valeria golino tecla insolia (2)massimiliano di lodovico catrinel marlonippolita di majo mario martonegiuseppe tornatore con la figlia marianna e moglie robertajasmine trinca (2)antonio avati pupi avatimodellaandrea segreluca barbareschiseretecla insolia (2)denny mendez gimmy cangianogiorgia ferzan ozpetekroberto citranfederico cesarimargherita vicarioluca zingaretti luisa ranieri (2)barbara ronchimanuela cacciamaniemanuela fanellifrancesco gheghi (2)elena sofia ricci pupi avatilucia borgonzoniserena bortone giuseppe tornatoretiziana roccaguido caprinosilvio orlandojasmine trincamarcello fotifrancesco gheghibeppe convertinigeppi cucciariclaudio santamariapierfrancesco favinotecla insolia

tecla insolia emanuela fanelli elena sofia riccielio germano 1riccardo cocciantemargherita vicario 1maura delperomartina scrinzi jasmine trinca tecla insoliamonica bellucci 1valeria bruni tedeschielio germano

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)