elon musk distribuisce assegni da un milione a due elettori del wisconsin

IN WISCONSIN HA PERSO ELON MUSK MA LA DEMOCRAZIA NON HA VINTO – MAURIZIO CAPRARA E LA “SCONFITTA” ELETTORALE IN WISCONSIN DEL CANDIDATO SOSTENUTO DALL’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO (CON 20 MILIONI DI DOLLARI): “NON È BASTATO A FAR BATTERE LA CONCORRENTE MA NON PER QUESTO LA GRANDE OPERAZIONE DI VOTO DI SCAMBIO È MENO PREOCCUPANTE” – “LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA È ANCHE QUESTO. L’OPA OSTILE DI MUSK SUL LIBERO ARBITRIO DEL CORPO ELETTORALE RIMANE UN COLPO A CRITERI IN BASE AI QUALI I CITTADINI HANNO UGUAGLIANZA DI DIRITTI…”

 

 

QUELLA LOTTERIA CONTRO LA DEMOCRAZIA

Estratto dell’articolo di Maurizio Caprara per il “Corriere della Sera”

 

elon musk distribuisce assegni da un milione a due elettori del wisconsin 2

Achille Lauro, presidente del Partito nazionale monarchico negli anni Cinquanta, fu un armatore che dovette tanto all’impiego del suo danaro in politica. Per sminuire le capacità di Alcide De Gasperi, […] credette di svilirle affermando dello statista democristiano «che, tanto per dirne una, non è neppure ricco».

 

Mentre ambiva alla carica di sindaco di Napoli, Lauro nel 1952 fece avere a elettori in miseria pasta, olio, coperture di polizze di pegno del Monte di Pietà. Sulla stessa scia, Elon Musk, che oggi del mondo è l’uomo più ricco, ha cercato di influire nelle elezioni di un giudice della Corte Suprema del Wisconsin imbottendo di milioni di dollari la campagna elettorale.

 

ACHILLE LAURO

A favore del candidato trumpiano Musk ne ha destinati circa 20, quasi un quarto del costo totale della propaganda per le urne. In particolare, il proprietario di Tesla ha rilanciato una sua lotteria di dubbia equità già sperimentata in Pennsylvania nelle presidenziali degli Stati Uniti.

 

Ciò non è bastato a far battere la concorrente appoggiata dai democratici, Susan Crawford. Non per questo la grande operazione di voto di scambio è meno preoccupante.

Musk ha delimitato la platea dei potenziali vincitori offrendo cento dollari agli elettori che avrebbero firmato una petizione. Somme aggiuntive a chi avrebbe convinto altri a sottoscriverla.

 

ELON MUSK

La legge vieta pagamenti in cambio di voti, non detta proibizioni esplicite per le firme su appelli. A due persone sorteggiate tra i firmatari, Musk ha assegnato un milione di dollari.

 

La crisi della democrazia è anche questo, ma non se ne può dare la responsabilità a suoi vizi intrinseci. L’Opa ostile di Musk sul libero arbitrio del corpo elettorale, benché fallita, rimane un colpo a criteri in base ai quali i cittadini hanno uguaglianza di diritti nel concorrere per essere eletti rappresentanti del popolo o, nella circostanza, giudici.

 

Colpo inferto da un miliardario che tuttora ha un ruolo istituzionale. Non è notizia di colore. È notizia brutta. Vanno prevenute imitazioni.

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