giuseppe conte elly schlein europee

OPPOSIZIONE AL BUON SENSO - INVECE DI MARCIARE UNITI CONTRO IL GOVERNO, CONTE E SCHLEIN PENSANO A FARSI LA GUERRA: DA UN LATO, C'E' LA BATTAGLIA M5S SULLA MOZIONE CONTRO IL RIARMO (CHE PER IL NAZARENO “SERVE PER METTERE IN DIFFICOLTA’ IL PD”), DALL'ALTRO CI SONO I DUBBI DI ELLY SE PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE GRILLINA DEL 5 APRILE - CONTE, CHE HA SCELTO DI ERODERE IL CONSENSO DI ELLY SCHLEIN, RISCHIA LA ROTTURA CON I DEM. E L’OPPOSIZIONE SPACCATA E’ LA MIGLIORE POLIZZA VITA PER GIORGIA MELONI...

Maria Teresa Meli per corriere.it - Estratti

 

Incredibile a dirsi: per una volta tanto il Pd è unito.

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Tra i dem non c’è nessuno, da Elly Schlein a Pina Picierno, che non ritenga la mozione contro il riarmo presentata da Giuseppe Conte una «mossa che punta a mettere in difficoltà il Partito democratico» e tentare di lanciare (per l’ennesima volta) un’Opa sul centrosinistra.

 

Poi, come è ovvio, i toni sono diversi. Come differenti sono i modi per rintuzzare quella che viene considerata una provocazione del leader dei 5 Stelle. Al pari della manifestazione indetta per il 5 aprile senza nessun confronto con gli altri alleati delle opposizioni. Anche per questa ragione Elly Schlein non ha ancora chiarito se il 5 aprile farà una capatina nella piazza del Movimento. «Non ho ancora deciso, è una questione da valutare», dice ai suoi la segretaria dem. Ma anche se Schlein non sarà in piazza — ed «è l’eventualità più probabile», dice chi la conosce bene — comunque la leader pd dovrebbe delegare qualcuno dei suoi dirigenti a presenziare a quell’iniziativa.

 

(...)

RICCARDO MAGI - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - FOTO LAPRESSE

Ma Schlein, che è la segretaria, e che mira a costruire una grande alleanza contro il centrodestra anche con il M5S, nonostante tutto non vuole rompere con Conte. Del resto, lei stessa sul Rearm Eu la pensa diversamente da metà del suo partito, tant’è che all’inizio avrebbe voluto che il gruppo dem all’Europarlamento votasse no. E siccome ci vuole ancora un mese (o forse addirittura di più) per arrivare al voto sulle mozioni sul riarmo europeo (ne ha presentata una anche Azione e un’altra Avs) la leader dem intende procedere con grande accortezza.

 

Innanzitutto il Pd, per non spaccarsi in quell’occasione, in linea con la logica dell’economia circolare tanto cara alla segretaria, riciclerà (adattandola) la mozione già presentata in occasione delle comunicazioni di Giorgia Meloni sull’ultimo Consiglio europeo.

 

Questo per evitare divisioni, lacerazioni e travagli. Ma circola l’idea (ne hanno parlato Schlein e alcuni leader del centrosinistra) di fare un passo avanti. L’obiettivo è quello di evitare la solita scena parlamentare: le opposizioni divise si presentano in aula e si fanno bocciare tutte le loro mozioni.

GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN

 

La non approvazione è scontata, visti i rapporti di forza tra maggioranza e minoranza. Ma magari si potrebbe riuscire ad avere in tutti i testi un dispositivo comune. Una traccia di questo lavorio diplomatico la fornisce Angelo Bonelli all’ Aria che Tira in onda su La 7: «Esiste un comun denominatore tra M5S, Pd e Avs, perché siamo tutti a favore della difesa comune europea». Ecco, un identico paragrafo in tutte le mozioni, magari renderebbe meno deflagrante la divisione. Ma bisogna vedere che dirà Conte, che per ora gioca da solo.

 

IL DILEMMA DEL LEADER 5 STELLE 

Roberto Gressi per il Corriere della Sera - Estratti

 

(…) E allora, in questi giorni in cui il dialogo tra Pd e Cinque Stelle si fa con il rasoio, una domanda diventa legittima: Giuseppe Conte punta solo a erodere il consenso di Elly Schlein? Oppure prevarrà la tendenza don Rodrigo, e questo matrimonio elettorale non s’ha da fare e mai si farà?

 

La sfida messa insieme dal leader del Movimento è fin troppo limpida. Ti stringo in un angolo e ti faccio scegliere: preferisci la padella o la brace? Alla fine dovrai dirlo, perché non ti lascerò fare il sepolcro imbiancato. Allora eccolo Giuseppe che non va alla manifestazione di piazza del Popolo, grazie no, quella è la fiera dell’ipocrisia, che mette insieme guerrafondai e pacifinti, uniti nel prendere in giro chi vuole la pace e basta. E poi la mozione: dite se siete a favore o contro il Rearm di Ursula von der Leyen.

IL CAMPO LARGO - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Un quesito che alla maggioranza fa un baffo, ma il Pd sì che lo lacera, magari lo spacca, o lo costringe ad arrampicarsi sugli specchi. Quindi la manifestazione del 5 aprile, con tanto di corteo con arrivo ai Fori imperiali, luogo da brividi, che lì, se la gente è poca, accidenti se si vede. Ma Conte ci gioca il tutto per tutto, senza paura, perché anche lui vuole la consacrazione della folla. E infatti ha rifiutato l’approccio di Schlein, che proponeva una piattaforma comune. La risposta è stata: le parole d’ordine sono le nostre, scegli tu, o ti aggreghi o stai fuori.

 

ELLY SCHLEIN CONTE

Schlein vuole continuare ad aiutare anche con le armi Kiev, lui invece chiederebbe scusa a un soldato ucraino «per la follia dell’Europa». La segretaria vede il futuro nel rafforzamento del continente, il leader coltiva un suo originale sovranismo. Li distinguono le origini, la storia, la cultura politica e la pelle. I Cinque Stelle non si fidano del Pd per istinto, e vengono ricambiati con il marchio dei qualunquisti. I dem si collocano a sinistra, il Movimento, sin dalla nascita, è altra cosa.

 

(...)

Il dilemma, tra sfida per crescere e rottura insanabile, resta aperto. Come minimo c’è da aspettarsi, fino all’ultimo, una strategia delle mani libere da parte dei Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Nulla vieta comunque che la competizione si trascini, per trasformarsi poi in un’alleanza, o per lo meno in un cartello elettorale, alla vigilia delle elezioni politiche. Come direbbe il cyborg di Blade Runner , ne abbiamo viste di cose in politica che voi umani….

elly schlein giuseppe conte genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti IL CAMPO LARGO VISTO DA ALTAN

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