steiner

ADDIO A GEORGE STEINER - IL GRANDE CRITICO LETTERARIO, TRA I PIÙ INFLUENTI DEGLI ULTIMI DECENNI, SI RENDEVA CONTO DEL FATTO CHE IL BELLO NON SEMPRE COINCIDE CON IL BUONO. IL CASO CÉLINE, IL PIÙ GRANDE SCRITTORE FRANCESE DEL '900 PROFESSAVA IDEE ANTISEMITE ED ERA AMICO DEI NAZISTI – LA SUA RIFLESSIONE SULLA SHOAH: COME MAI, NONOSTANTE TUTTI SAPESSERO COME SAREBBE ANDATA A FINIRE, NESSUNO HA SCRITTO NULLA. SI TRATTAVA DI QUALCOSA DI INENARRABILE DAVVERO?

Wlodek Goldkorn per “la Repubblica”

 

George Steiner

C'è un midrash , un commento ebraico alle Sacre scritture che George Steiner amava ripetere: «Perché Dio creò Adamo? Perché voleva avere accanto qualcuno che gli raccontasse delle storie». Il mondo, per il grande critico letterario, intellettuale polimorfo, tra i più influenti degli ultimi decenni, autore di centinaia di saggi e due dozzine di libri, scomparso ieri a Cambridge a 90 anni poteva infatti essere racchiuso in un testo.

 

George Steiner

Poliglotta, parlava, leggeva e insegnava in quattro lingue: l' inglese, il francese, il tedesco e l' italiano. Nato a Neuilly-sur-Seine (il 23 aprile 1929) figlio di due ebrei originari di quello che fu l' Impero austroungarico, naturalizzato americano, ateo, ma conscio del fatto che senza la trascendenza la vita non ha molto senso, Steiner pensava che la parola e la narrazione costituissero l' essenza del nostro essere umani, la scintilla divina insita in ognuno di noi e che ci distingue dagli altri animali.

George Steiner

 

Era un umanista, un uomo rinascimentale per la vastità delle letture e degli interessi (nella stessa frase poteva citare Omero, Platone, Dante e Kafka), avversario di ogni decostruzionismo, profondamente legato invece all' idea della centralità e della singolarità dell' esperienza umana, convinto addirittura che fosse il "genio" a fare la differenza tra un vero scrittore e un raccontatore di storie. E tuttavia Steiner non era ottimista.

Non era affatto fiducioso nelle capacità degli uomini di costruire un futuro migliore. Anzi, si rendeva conto del fatto che il bello non sempre coincide con il buono.

 

George Steiner

Nelle conversazioni citava spesso il caso Céline, per segnalare un paradosso: il più grande scrittore francese del Novecento professava idee antisemite ed era amico dei nazisti. Ma l' elenco di casi simili era assai più lungo. La riflessione su come l' etica e l' estetica possano non coincidere, derivava direttamente dall' esperienza ebraica di Steiner, in particolare dalla sua riflessione sulla Shoah e soprattutto su come si è arrivati a quello che un altro studioso, ebreo tedesco israeliano, lo storico Dan Diner, ha definito come "la catastrofe della civiltà".

 

Per Steiner si trattava di un pezzo della sua biografia. La raccontava volentieri a chi volesse ascoltarlo. Dunque, il padre, già negli anni Venti a Vienna, intuisce che un certo Adolf Hitler può essere pericoloso. Di conseguenza trasferisce la famiglia a Parigi. Nel 1940 si trova per conto del governo francese a New York. Là si imbatte (gli States sono ancora un Paese neutrale) in un suo conoscente tedesco diventato funzionario nazista, che gli dice: tra poco prenderemo Parigi e saranno tempi duri per voi. Steiner papà fa immediatamente venire tutta la famiglia a New York. E così gli Steiner hanno la vita salva, e diventano cittadini americani.

George Steiner

 

Anni dopo, il grande intellettuale si sarebbe chiesto come mai, nonostante tutti sapessero come sarebbe andata a finire, si trattava comunque di qualcosa di inimmaginabile e inenarrabile. Inenarrabile davvero?

 

Aveva davvero ragione Adorno quando disse: «Dopo Auschwitz niente poesia?». Secondo Steiner, la risposta a questo interrogativo era ambivalente. Era impossibile scrivere di Auschwitz, e tuttavia ognuno aveva il diritto di farlo, anche come invenzione, come romanzo. Ma la verità vera, l' ultima e la più penetrante, sono riusciti a svelarla e narrarla, diceva, solo due autori: Primo Levi e Paul Celan. Ambedue, sottolineava, ne hanno pagato un prezzo altissimo: il suicidio. E comunque, per chi volesse approfondire il tema si consiglia in particolare il saggio Linguaggio e silenzio , che non ha perso niente della sua attualità.

George Steiner George Steiner

 

Prima di diventare grande studioso della letteratura Steiner, aveva lavorato come giornalista per l' Economist . A Princeton, dove cominciò la sua carriera accademica (contrastata dai colleghi che lo vedevano troppo poco specialista) che l' avrebbe portato a Ginevra, Oxford e Cambridge, è stato chiamato per caso; in conseguenza di un' intervista e nell' ambito di un' inchiesta giornalistica. Questo mestiere non lo abbandonò mai del tutto. Per 27 anni ha lavorato per il New Yorker .

adolf hitler

 

Non rimase tuttavia in America a insegnare, tornò invece in Europa perché il padre gli disse che il Vecchio Continente senza ebrei sarebbe stata una vittoria postuma di Hitler. E alla figura di Hitler Steiner ha dedicato uno dei suoi libri più controversi, Il Processo di San Cristobal . Vi si racconta il processo, finto ovviamente, intentato dagli agenti del Mossad israeliano al Führer da loro catturato in America Latina. Il dittatore tedesco a sua difesa sostiene che l' idea della purezza della razza e del popolo eletto non l' ha inventata lui, ma in larga misura l' ha presa in prestito dalle sue vittime.

George Steiner

 

Steiner voleva semplicemente, e attraverso un romanzo, riflettere su come un linguaggio nato e adoperato per secoli al fin del bene possa essere invece utilizzato a scopi del tutto nichilistici. Ma ha urtato la sensibilità di molti. E infatti nel mondo ebraico è rimasto un personaggio discusso. Se non altro perché si proclamava ebreo diasporista, negava cioè la centralità dello Stato ebraico e dell' esperienza sionista nel vissuto del proprio popolo.

 

scontri e violenze in israele 5

Era molto critico nei confronti della politica e dello stesso uso di violenza da parte dello Stato d' Israele. Ripeteva che la sua patria fosse ovunque ci sia una macchina da scrivere. Ebraismo insomma come testo, invenzione e interpretazione. Per lui la vera patria, se ne aveva una, era l' Europa, con la sua architettura e i suoi modi di vita.

 

George Steiner

Negli ultimissimi anni non vedeva più nessuno. Era disilluso, il mondo che gli stava intorno non gli piaceva. Soffriva per il riemergere dell' antisemitismo e la Brexit era stata per lui un grande dolore.

 

Che cosa resta del suo insegnamento? Senz' altro la lezione di Nessuna passione spenta , dove sulla scia di Walter Benjamin (il suo vero modello di intellettuale) fa capire che senza la domanda sull' esistenza di Dio, senza insomma l' indagine quasi teologica sulle ragioni ultime della nostra vita, l' arte, qualunque arte, è priva di significato. Resta anche un libretto "minore", I libri che non ho scritto . Dove elenca tutti quelli che avrebbe voluto invece comporre, spiega perché i monoglotti sono poveri umanamente e sentimentalmente, e quanto è bello fare l' amore in quattro lingue diverse: le sue.

Ultimi Dagoreport

silvia toffanin francesca fialdini giorgia cardinaletti tommaso zorzi alessandro giuli pietro tatafiore barbara castorina

A LUME DI CANDELA - TOMMASINO ZORZI NON SARÀ OPINIONISTA AL “GRANDE FRATELLO”: NONOSTANTE LE SPINTE DI CASCHETTO, IL SUO NOME È STATO BOCCIATO – CI MANCAVA IL MINISTRO GIULI-VO IN VERSIONE OFFICIANTE: HA CELEBRATO IL MATRIMONIO DEL SUO CAPO UFFICIO STAMPA, PIERO TATAFIORE, CON BARBARA CASTORINA, TITOLARE DELL'AGENZIA VISVERBI CHE HA ASSISTITO IN PASSATO PROFESSIONALMENTE GIULI (AVRÀ RIFILATO UN ALTRO PIPPOZZO SUL “PENSIERO SOLARE”?) - BIANCA BERLINGUER E ILARIA D'AMICO (CHE LASCIA CASCHETTO) NELL'AGENZIA DI PRESTA - GIORGIA CARDINALETTI AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI - DOPO LA CHIUSURA DI TANGO, COSTAMAGNA OSPITE SU RETE 4 (NEL PROGRAMMA DOVE LAVORA IL SUO COMPAGNO) - LUI È UN POLITICO DI PRIMO PIANO, LEI È UNA BELLA GIORNALISTA. I DUE SONO STATI AMANTI E LUI HA FAVORITO LA SUA ASCESA. DURANTE UNA RECENTE INTERVISTA HANNO FATTO FINTA DI NON CONOSCERSI DANDOSI DEL LEI. DI CHI STIAMO PARLANDO?

luca zaia matteo salvini francesco acquaroli conte bonelli schlein fratoianni matteo ricci

DAGOREPORT - DALLA RIFORMA ELETTORALE AL RIMPASTO DI GOVERNO, IL FUTURO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È APPESO COME UN CACIOCAVALLO AL SUO PRIMO TEST CRUCIALE: LE REGIONALI – SCATENEREBBE UNO SCONQUASSO NELLA LITIGIOSA COALIZIONE DI GOVERNO SE FRATELLI D'ITALIA DOVESSE PERDERE LE MARCHE, DOVE LA RICONFERMA DEL MELONIANO ACQUAROLI E' INCERTA - A QUEL PUNTO, A NOVEMBRE, LA MELONA VORRÀ ASSOLUTAMENTE IMPORRE UN CANDIDATO ALLA FIAMMA NEL VENETO LEGHISTA - LA DUCETTA HA BEN RAGIONE DI PRETENDERLO: MALGRADO IL SUO 28-29%, ATTUALMENTE FDI GOVERNA SOLO IN TRE REGIONI: MARCHE, ABRUZZO E LAZIO - PER FARCELA, LA DUCETTA DOVRA' CONVINCERE LUCA ZAIA AD APPOGGIARE, COL 40% DI CONSENSI DI CUI GODE LA SUA LISTA, IL SUO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - NEL CASO IN CUI IL "DOGE" NON ACCETTI LA PROPOSTA, A QUEL PUNTO, GIÀ TAGLIATO FUORI DA SALVINI, LE AMBIZIONI DI ZAIA DI RICOPRIRE UN DOMANI LA PRESIDENZA DELL'ENI O MAGARI LA CARICA DI MINISTRO DOVRA' RIPORLE NEL CASSETTO DEI SOGNI...

stefano belingardi clusoni belen rodriguez

DAGOREPORT - LA ''FARFALLINA'' DI BELEN È TORNATA A BATTERE. DOPO UN’ESTATE TURBOLENTA DI SCAZZI E POLEMICHE, PER LA "SCIO-GIRL" ARGENTINA È ARRIVATO UN NUOVO E AITANTE  BELLIMBUSTO - LUI È STEFANO BELINGARDI CLUSONI, ARCHITETTO MILANESE CHE, CON IL SUO STUDIO "BE.ST", NEGLI ULTIMI ANNI HA RIDISEGNATO LO SKYLINE DELLA CITTÀ MENEGHINA - GALEOTTO UN LOCALE IN SARDEGNA, DOVE I DUE SONO STATI PIZZICATI A BACIARSI CON PASSIONE, INCURANTI DEGLI SGUARDI INDISCRETI - A CONFERMARE LA LIASON È LA STESSA BELEN CON UN CAROSELLO DI FOTO SU INSTAGRAM SULLE SUE "HERMOSAS VACACIONES” -DALLO SCAZZO CON IL BENZINAIO ALLE PATATINE LANCIATE IN UN LOCALE: L’ESTATE IRREQUIETA DELL'EX DI CORONA E DE MARTINO - VIDEO

stefano de martino striscia la notizia antonio ricci gerry scotti la ruota della fortuna pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - PIER SILVIO, QUESTA VOLTA, HA VINTO. PIAZZARE LA “RUOTA DELLA FORTUNA” NEL VUOTO PNEUMATICO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA, È STATA UNA MOSSA SCALTRA ALL’INSEGNA DI UN SOLO IMPERATIVO: FIDELIZZARE IL PUBBLICO DEI TELE-MORENTI - L’OPERAZIONE È RIUSCITA, IL PAZIENTE È ANCORA IN VITA, MA È SOLO IL PRIMO ROUND DI UNA GUERRA ANCORA MOLTO LUNGA: GIÀ IN SOVRAPPOSIZIONE, IERI SERA, “AFFARI TUOI” ERA LEGGERMENTE IN VANTAGGIO SUL PROGRAMMA DI GERRY SCOTTI, E LA SCELTA DI FAR RIPARTIRE LA TRASMISSIONE DI DE MARTINO DI MARTEDÌ, ANZICHE' DI LUNEDI', HA LASCIATO INTERDETTI GLI ADDETTI AI PALINSESTI - COMUNQUE VADA IL DUELLO NEI PROSSIMI DUE MESI, “PIER DUDI”, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, ERA STATO CATEGORICO: "'STRISCIA LA NOTIZIA' INIZIERÀ A NOVEMBRE. ANCHE SE CIÒ CHE VA IN ONDA, E NON SARÀ COSÌ, DOVESSE FARE UN TRILIONE DI ASCOLTI" - GLI ESORDI CON MARIA DE FILIPPI, IL FLOP ALL'''ISOLA DEI FAMOSI'' CONDOTTA DALLA MARCUZZI, PRESTA CHE LO SBOLOGNA E LA RISCOSSA CON CASCHETTO (E TANTI ''PACCHI'' A MO' DI CULO): L'IRRESISTIBILE ASCESA DI STEFANO DE MARTINO, ALFIERE DI RAI-MELONI, CHE SOGNA IL FESTIVAL DI SANREMO - VIDEO

vladimir putin kim jong un xi jinping donald trump

DAGOREPORT – L’UNICO RISULTATO REALE OTTENUTO DA TRUMP NEI PRIMI 8 MESI DEL SUO SECONDO MANDATO È STATO RIABILITARE PUTIN: APPLAUDENDOLO IN ALASKA, HA RILEGITTIMATO LA MALCONCIA RUSSIA COME POTENZA MONDIALE, RAFFORZANDO LA FIGURA DEL “MACELLAIO DI MOSCA” (COPYRIGHT BIDEN) - DOPO TANTO PENARE E PROMESSE SCRITTE SULLA SABBIA, TRUMP SPERAVA DI OTTENERE ALMENO UNA TREGUA AEREA SULL’UCRAINA. E INVECE “MAD VLAD” HA FATTO SPALLUCCE E, TUTTO GAUDENTE, SI E' SCAPICOLLATO IN CINA ALLA CORTE DEL SUO VERO PADRONE, XI JINPING  – DISPIACE PER TRAVAGLIO MA LA RUSSIA NON HA ANCORA VINTO LA GUERRA: L’AVANZATA IN UCRAINA È SOLO PROPAGANDA. TRANNE DUE REGIONI E QUALCHE VILLAGGIO CONQUISTATO IN DONBASS, IN REALTÀ IL FRONTE È IMMOBILE DA MESI (A MOSCA NON BASTANO LE TRUPPE NORDCOREANE, ORA E' COSTRETTA A RECLUTARE IN PATRIA, DOPO I GALEOTTI, ANCHE LE DONNE IN CARCERE) – LA PRESSIONE SU PUTIN DEL MEDIATORE ERDOGAN E DI MODI PER UNA TREGUA IN UCRAINA - IL LEADER INDIANO, INCAZZATO CON “MAD VLAD” CHE LODA E IMBRODA XI E GLI FA FARE LA FIGURA DELL’AMICO SFIGATO, FA PRESENTE CHE L'ALLEANZA DELLO SCO E' SOLO ''TATTICA MA NON STRATEGICA'. MA UN DOMANI CHISSA'... 

trump meloni minzolini il giornale

DAGOREPORT - AVVISATE LA “TRUMPETTA” MELONI: L’ATTACCO PIÙ FEROCE AL BULLO DELLA CASA BIANCA LO SFERRA “IL GIORNALE” DIRETTO DAL SUO BIOGRAFO, ALESSANDRO SALLUSTI – L’ARTICOLO LO FIRMA QUEL VECCHIO VOLPONE DI MINZOLINI: “TRUMP HA SOSTITUITO IL CEMENTO DEI VALORI DI LIBERTÀ E DI DEMOCRAZIA CON IL DENARO, IL BIECO INTERESSE, LOGORANDO L'UNITÀ IDEALE DI QUESTA PARTE DEL MONDO” – “UNA TRAGEDIA PER CHI CREDE ANCORA NELL'OCCIDENTE. SOLO L'UNITÀ EUROPEA, LA DISPONIBILITÀ DELLE DEMOCRAZIE DEL VECCHIO CONTINENTE AD ASSUMERSI RESPONSABILITÀ MAGGIORI RISPETTO AL PASSATO, PUÒ FAR APRIRE GLI OCCHI ALL'ALLEATO” - L'ESATTO CONTRARIO DI QUELLO CHE VUOLE LA "PON PON GIRL" ITALIANA DI TRUMP, STRENUAMENTE CONTRARIA AI “VOLENTEROSI" (QUANTO DURERA' LA PRESENZA DELLA FIRMA DI MINZO SU "IL GIORNALE"?)