CANCRO TV - VESPA: “I TALK SHOW SI SONO MOLTIPLICATI, SONO DIVENTATI UNA METASTASI” – LA “CESSAZIONE” DELLA SECONDA SERATA E’ TUTTA COLPA DI RICCI: “MEDIASET HA PURE PENSATO DI SOSPENDERE ‘STRISCIA’”

Massimiliano Lenzi per "Il Tempo"

"Succede che i talk show di informazione si sono moltiplicati, una metastasi. Magari una metastasi virtuosa, ma pur sempre una metastasi...". Se lo dice Bruno Vespa, ideatore e conduttore di Porta a Porta, in passato direttore del Tg1, autore di libri che raccontano il Palazzo da dentro, quasi una saga sul potere, c'è da crederci.

Un tempo si diceva che l'informazione non è mai troppa?
Si dice che l'informazione non è mai troppa ed è vero. Ma onestamente io non so più quanti siano questi programmi, per alcuni non so nemmeno dove e a che ora vadano in onda. Ogni tanto ne scopro uno. E stiamo parlando delle sole sette reti generaliste. Perché devi sapere che quelle che vanno sotto la voce ‘altre' - le terrestri digitali, le satellitari - in seconda serata fanno almeno il 50 per cento.

Giovedì sera hanno fatto il 52%. Il mondo è completamente cambiato. Quindi quei numeri di ascolti che facevamo io e Maurizio Costanzo in seconda serata erano di un altro mondo. Il 14-15% che faccio oggi sarebbe stato molto di più in passato. Quando mai allora si poteva immaginare che facesse il due per cento un programma di informazione?

Tutti talk: manca fantasia?
Le reti fanno i talk perché l'informazione costa pochissimo. Noi abbiamo pochi dipendenti, molti contratti a termine, siamo un circo che apre le tende a settembre e le smonta a giugno. ‘Porta a porta' - cifre alla mano - costa meno di quanto costava quando c'era la lira, pensa te. E rendiamo in pubblicità più di quello che costiamo. E questo vale per Santoro, per Floris. Per loro due certamente; non so se anche per qualche altro.

Ma gli ospiti sembrano sempre gli stessi?
Non è che sembrano. Sono sempre gli stessi. Ma quanti sono quelli che si occupano di politica ad un certo livello? Sono pochi. Tu puoi trovare una brava deputata, brillante che poi non conta niente. Quando invece parla un ministro, un capogruppo, un presidente di Commissione, hanno invece un peso qualche volta per il ruolo che ricoprono, qualche altra per il loro peso nel partito.

Quest'anno usa il barometro: siamo agli oggetti come novità?
L'oggettistica a Porta a Porta ha sempre funzionato. Ha un suo simbolismo.

Pensa alla scrivania del contratto con gli italiani?
Certo, anche la scrivania.

Guardandola si ha l'impressione che racconti il palazzo dall'interno, come nei suoi libri?
Sai dall'interno eh.. Nei libri spesso è vero, son pieni di retroscena. In tv è più difficile. Comunque un po' di storia italiana la conosco e a volte scopro, con un certo imbarazzo, che non tutti tra i miei ospiti la conoscono. Succede quando faccio delle similitudini col passato: l'altra sera ho fatto un inciso, sulla casualità di certe crisi di governo. Non ho citato gli episodi di Rumor e di Moro perché pochi li avrebbero capiti. Il pubblico ha il diritto di non sapere certe cose, ma gli ospiti...

La seconda serata, da quando c'è Striscia la notizia, non esiste più nel senso che comincia alle 23.30 e oltre. Un vantaggio o no?
E' la nostra maledizione. Striscia è stata a lungo la cassaforte di Canale 5 e la Rai è stata costretta a fare i pacchi per combatterla. Che sono andati bene tanto che ad un certo punto, secondo me, Mediaset ha pure pensato di sospendere ‘Striscia' - c'era un problema di costi - ma a quel punto era alla Rai che non interessava più, nonostante Giancarlo Leone sia il teorico dell'inizio del prime time alle 20.30.

Noi siamo l'unico paese che comincia la prima serata poco prima delle 21.30.. Pensa che Gigi Marzullo quando cominciò il suo programma lo chiamò ‘Aspettando Mezzanotte', per far partire il Tg 1 a mezzanotte precisa. Adesso il Tg 1 comincia quasi sempre dopo l'una...

Tutto questo penalizza la seconda serata. Abbiamo calcolato con Renato Mannheimer che un 6 milioni di persone sono spettatori abituali di Porta a Porta. La guardano con regolarità. Il problema è che mentre Floris, come tutti i programmi di prima serata, ha un pubblico stabile, con lo slittamento della seconda serata il pubblico cambia: c'è quello della tarda serata e quello della notte. Ma è incredibile che spesso all'una ci sia ancora un milione di persone che guarda ‘Porta a porta'.

Ha un'idea in cantiere per vivacizzare il genere?
La trasmissione la costruiamo giorno per giorno.
Non è facile ma ci proveremo. Dobbiamo imparare da tutti, anche dai programmi che vanno male perché una buona idea ci sta sempre. Per me - l'ho detto anche ai miei - è sempre il primo giorno. Il problema centrale è mettersi in sintonia con ciò che interessa alla gente che è diverso dal compiacere la gente. Io mi ricordo un episodio di 26 anni fa quando il Governo Usa mi invitò per vedere le tv, grandi e piccole. La riunione di un grande tg cominciava col direttore che diceva 'Cosa interessa a mia moglie?'.

Dov'era, alla Pbs? La tv pubblica Usa?
No, era la ABC o la CBS. Ma quella volta scoprii cosa era la Pbs, la rete pubblica americana e quando rientrai dissi: vogliono privatizzare la Rai per ridurci come la Pbs. Rete di altissima qualità, ma di bassissimo ascolto.

La politica ha stufato?
C'è una nuova e temporanea avidità di politica, ma siamo già al confine con il rigetto. La gente dice: parlate dei nostri problemi. Spiegare alla gente che un miliardo per non alzare l'IVA non si trova, ad esempio, è complicato. E ancora più complicato spiegare che la ripresa per ora sta soltanto nei grafici e tarderà ad entrare nelle tasche dei cittadini. Dobbiamo stare attenti perché c'è il rigetto delle liti e del battibecco. Questo alla gente non interessa più. E noi dobbiamo registrarlo, ma anche far capire al governo quale è lo stato d'animo delle persone.

 

VESPA BERTONE THORNE BRUNO VESPA ALEMANNO FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA bruno vespa tra renzi e berlusconi vespa avallone fondo magazine BRUNO VESPA E MICHELE SANTOROvespa fiorello foto mezzelani gmt ANTONIO RICCI E BEPPE GRILLO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...