
LA CANNES DEI GIUSTI – CON “JEUNES MERES”, BELLISSIMO RITRATTO DI CINQUE RAGAZZINE CHE HANNO SCELTO DI PARTORIRE E ACCETTARE IL RUOLO DI MADRI PIUTTOSTO CHE ABORTIRE, TORNA IL GRANDE CINEMA REALISTICO DEI DARDENNE – GIOCATO QUASI COME FOSSE UN THRILLER SULL’ANSIA CHE DA SPETTATORE TI VIENE NEL VEDERE VERI NEONATI SBALLOTTATI NELLE MANI DI QUESTE RAGAZZINE, È INVECE UN FILM DI PROFONDA UMANITÀ E COMPRENSIONE, UN TEMPO AVREMMO DETTO CATTOLICA, DOVE NON SEI OBBLIGATO A NESSUN GIUDIZIO MORALE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
In una Cannes ormai in disarmo arrivano i Dardenne con il loro nuovo film, “Jeunes méres”. Le protagoniste si chiamano Jessica, Perla, Julia, Namia, Ariane. Cinque ragazzine che hanno partorito da poco o stanno per partorire. Unite dal fatto che sono ragazze madri accolte in una casa-famiglia, con problemi di ogni tipo.
Una è rifiutata sia dal ragazzo che l’ha messa incinta che dalla sorella, una ha problemi con la madre schiava di un padre violento, una ha un ragazzo che vuole vivere con lei ma è tossica, una è figlia di una madre che l’ha abbandonata tanti anni prima e non vuole essere sua madre. I maschi in generale o non ci sono o sarebbe meglio che non ci fossero.
Insomma. Con “Jeunes méres”, bellissimo ritratto di cinque ragazzine che hanno scelto di partorire e accettare magari il ruolo di madri piuttosto che abortire, torna il grande cinema realistico dei Dardenne, che avevamo lasciato proprio a Cannes qualche anno fa con “Tori e Lokita”, meno riuscito di questo.
Anche qui i Dardenne studiano e seguono con grande umanità delle ragazzine-madri, ma più figlie che madri, tutte con madri non meno problematiche di loro, in quel di Banneux in Wallonia, nel momento più decisivo della loro vita.
Quando devono scegliere cosa fare dei loro figli. Vivere con loro tornando in famiglia, darli in affidamento, cercare di costruire con un ragazzo, magari scombinato come loro, una vita assieme?
Giocato quasi come fosse un thriller sull’ansia che da spettatore ti viene nel vedere veri neonati sballottati nelle mani di queste ragazzine che non sanno davvero quali scelte fare, è invece un film di profonda umanità e comprensione, un tempo avremmo detto cattolica, dove non sei obbligato a nessun giudizio morale sulle giovani protagoniste.
Le segui con la speranza che le loro scelte siano le migliori rispetto a un mondo che è già abbastanza inguaiato e pieno di disagi. E ti affezioni a loro con profondo rispetto per la loro vita sapendo che i Dardenne non vogliono speculare né sul dolore né sulla bontà, né sulla cattiveria del prossimo, ma solo farci capire quello che abbiamo davanti. Molto bello.
Le attrici sono Babette Verbeek come Je essica, Lucie Larvelle come Perla, Elsa Houben come Julia, Samia Hilmi come Naima, Janaina Halloy come Ariane. La madre che non vuole essere riconosciuta come madre in quanto vecchia ragazza madre anche lei è India Hair. Cast perfetto. Nessuna musica e grande fotografia di Benoit Dervaux.
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