1. ADESSO CI SIAMO. E’ LA SETTIMANA DI UNA PRIMA, VERA, CONCRETA RESA DEI CONTI TRA CAPI-PARTITO E DEPUTATI SULL’ELEZIONE INDIRETTA DEI FUTURI INQUILINI DEL SENATO 2. E’ UNO SCONTRO COSTITUZIONALE TRA PARTITI DISEGNATI INTORNO AL “CAPO” (RENZIE E BERLUSCONI SU TUTTI) E RAPPRESENTANTI DELLA NAZIONE SENZA VINCOLO DI MANDATO 3. I GIORNALONI HANNO GIÀ SCELTO DA CHE PARTE STARE: STANNO DALLA PARTE DEI CAPI. PERCHÉ AI LORO PADRONI CONVIENE COSÌ. E C’È DA CAPIRLI. PER UN UOMO D’AFFARI, PER UNA MULTINAZIONALE, PER UNA BANCA, È PIÙ SEMPLICE ED EFFICACE AVERE A CHE FARE CON POCHI CAPI ANZICHÉ CON TANTE INDIVIDIDUALITÀ. ALMENO, SI RISPARMIA SUI LOBBISTI 4. LA SPINTA A UNA GERARCHIZZAZIONE DELLA POLITICA E DELLO STATO, SUL MODELLO DELLE GRANDI CORPORATION, È EVIDENTE. PIÙ SI CHIEDONO EFFICIENZA E MODERNITÀ, E PIÙ SI RESTRINGE IL CAMPO DEL CONFRONTO, A FAVORE DELLO STANZINO DEL COMANDO

di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. VOGLIA DI MODERNITA’, VOGLIA DI CAPI

Adesso ci siamo. E’ la settimana di una prima, vera, concreta resa dei conti tra capi-partito e deputati quidam. A Palazzo Madama si dovrà affrontare il nodo dell’elezione indiretta dei futuri inquilini del Senato, antipasto del tema delle preferenze e della scelta dei candidati nell’Italicum prossimo venturo.

PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICAPALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA

 

E’ uno scontro costituzionale tra partiti disegnati intorno al “Capo” (Renzie e Berlusconi su tutti) e rappresentanti della nazione senza vincolo di mandato, come prescriverebbe la Costituzione. E’ uno scontro di potere e di sopravvivenza, tra personaggi che per continuare a contare devono disporre del “loro” partito come Marpionne di Fiat-Chrysler, e deputati che devono decidere se piegarsi o meno sulla base delle speranze personali di essere ricandidati o di riciclarsi in qualche modo, tra una Regione, un cda di municipalizzata, una fondazione bancaria.

 

I giornaloni hanno già scelto da che parte stare: stanno dalla parte dei capi. Oggi persino a un fine dicitore come Ilvo Diamanti, riferendosi ai senatori, scappa di parlare di “ceto politico”, scegliendo un’espressione che ne umilia l’autonomia costituzionale (“Quando i partiti si ribellano ai Capi“, pp. 1-23).

 

RENZI E BERLUSCONI BATMAN E ROBIN RENZI E BERLUSCONI BATMAN E ROBIN

Hanno già scelto da che parte stare, perché ai loro padroni conviene così. E c’è da capirli. Per un uomo d’affari, per una banca, per un centro d’interessi economico, è più semplice ed efficace avere a che fare con pochi capi anziché con tante individidualità. Quantomeno, si risparmia sui lobbisti.

 

Volendo far della sociologia a buon mercato, gli spunti non mancano. Dalla parabola leaderista di Grillo e Renzie, passando per l’esercizio dei poteri di Re Giorgio, fino alla disputa sanguinosa ai vertici della procura di Milano, la spinta a una gerarchizzazione della politica e dello Stato, sul modello delle grandi corporation, è evidente.

Ilvo DiamantiIlvo Diamanti

 

Più si chiedono efficienza e modernità, e più si restringe il campo del confronto, a favore dello stanzino del comando. E’ come con la sicurezza: più ne invochi e più te ne forniscono: solo che poi ti arrivano gli alpini nei vicoli, davanti al verduraio, e magari un po’ ti stranisci.

 

Non è facile capire che vincerà questa partita delle riforme. Tanto Berlusconi che Renzie appaiono avvantaggiati perché controllano i cordoni della borsa, pubblica e privata, e perché dominano larga parte dell’informazione televisiva e su carta stampata. Ma la storia parlamentare è fatta di sorprese e agguati e là fuori dal Palazzo c’è anche la voglia, chissà di quanti milioni di persone (specie il 40% che non vota più), di non vivere in una grande caserma a cielo aperto, nel culto del capo di turno, scelto secondo moda e utilità del momento.

 

2. PALAZZO MADAMA IT’S A DRAMA

“Senato, le fronde Pd e Fi mettono a rischio il sì in aula”, si allarma Repubblica. Che aggiunge: “Renzi: non cedo su nulla. I ‘ribelli’ insistono sull’elettività. Il premier smentisce trattative. Consulto con Alfano: stringiamo i bulloni”.

GRILLO AL VOTO GRILLO AL VOTO

 

Poi passa il vice-segretario ( o vicecapo?) del Pd, Lorenzo Guerini, e intima: “Nessuno può sfilarsi, si cambia soltanto se ci sta Forza Italia. I dissidenti del Pd non si possono sfilare. Abbiamo discusso e votato più volte  in direzione e nei gruppi. Non vedo rischio di una deriva autoritaria. Proponiamo soluzioni per rendere più efficiente il sistema istituzionale” (p. 11).

 

Sul fronte azzurro, il Corriere tenta la conta: “Fi, almeno dieci gli irriducibili. E Berlusconi spera in un rinvio. Crescono le tensioni nel partito. Tra le possibili concessioni del governo, ai forzisti interessa solo l’ipotesi di ignorare i premi di maggioranza regionali per i consiglieri-senatori” (p. 9). Ma è lo stesso giornale diretto da De Bortoli a porre la questione in termini più spicci: “Renzi non cede sull’elettività: valgono di più Mineo e Minzolini o un consigliere regionale?”.

 

il presidente della repubblica giorgio napolitano il presidente della repubblica giorgio napolitano

La Stampa racconta che “Renzi vuole andare in Europa con lo ‘scalpo’ del nuovo Senato. Al netto dei dissidenti, grazie alla Lega, avrebbe la maggioranza” (p. 6). Il Messaggero mette ordine in agenda: “Renzi ai ribelli: tempo scaduto, vado avanti. Stasera l’assemblea del gruppo Democrat. Domani gli azzurri. Il capo dell’esecutivo e Berlusconi: nessuna modifica al patto” (p. 6)

 

Come andrà a finire? Illuminante il finale del pezzo di Diamanti su Repubblica: “Forse mi sbaglierò, ma nel contrasto tra Fi e Berlusconi, tra il Pd e Renzi, i margini di mediazione sono sottili. Quasi invisibili. Fra il Partito e il Capo: ne resterà soltanto uno…” (p. 23).

 

Anche il Corriere, presentando il fondamentale libro-manifesto di AirOne Passera (“Una scossa da 400 miliardi, il piano Passera”, p. 5) non può fare a meno di pubblicare fastidiosi dubbi: “Secondo l’ex ministro le recenti elezioni non hanno portato a una vera svolta: tutt’al più sappiamo chi comanda, ma il successo elettorale di Renzi (“e non del Pd, sia chiaro”) è dovuto all’operazione propagandistica degli 80 euro e alla sindrome da ultima spiaggia che si era venuta a creare. La verità però è che quasi 50 elettori su 100 non hanno votato o hanno optato per la scheda bianca/nulla”.

Angelino Alfano Angelino Alfano

 

3. SILENZIO, PARLA IL CAVALIERINO…

Non è vero che Daniele Manca intervista solo Marina Berlusconi. Oggi intervista anche Pier Silvio, alla guida di Mediaset, che a parte annunciare l’alleanza con gli spagnoli di Telefonica, spiega meglio il suo appoggio a Renzie: “Ha ottime capacità di comunicazione, e questo non è solo apparenza ma sostanza. Si è impegnato a fare le riforme, dipende da come e se le farà, ma è normale che un imprenditore e manager  come me faccia il tifo” (p. 11). Di nuovo, da manager a manager, da capo a capo. Oggi, tra l’altro, potrebbe arrivare la sentenza Mediatrade per Pier Silvio e per Confalonieri.  

 

Per restare al Biscione, inchiesta di Affari&Sfiganza di Repubblica: “Mediaset e i promessi sposi. Al Jazeera, Vivendi, Telefonica possibili partner per Premium. La pay tv di Cologno non può andare avanti da sola, tanto più che ha visto lievitare del 50% i costi di acquisizione dei diritti del calcio” (pp. 4-5).

 

Lorenzo Guerrini Lorenzo Guerrini

E sempre in zona Biscione, intervista di Doris junior alla Stampa, in cui si legge che la quota di Mediolanum in Mediobanca “è strategica e rimarrà stabile” (p. 20). Non si arretra quando non si è al governo.

 

4. TOGHE ROTTE/ FERRI FRENA GLI SMS!

Mentre le toghe italiane stanno votando per il loro famoso sinedrio, classica tempesta in un bicchier d’acqua per la solita “imprudenza” di Cosimo Ferri, uomo incapace di non fare “rete”. Corriere: “Csm, Palazzo Chigi contro il sottosegretario. ‘Ferri indifendibile’ per le segnalazioni di candidati via sms. Orlando: lo vedrò subito. Pontecorvo, uno dei due magistrati interessati: c’è ipocrisia, è solo il passaparola di un collega che ti stima. Tensione all’interno di Magistratura Indipendente” (p. 6).

 

CORRADINO MINEO - copyright PizziCORRADINO MINEO - copyright Pizzi

Lui, Cosimino, il figlio del ministro dei 110 km/h, si difende così: “Io sono e continuo a essere un magistrato, tant’è che oggi andrò a votare per il Csm. Dove starebbe la contraddizione? Ho ben chiara la distinzione tra le due funzioni, lungi da me il confonderle (…) Il Csm valuta anche la mia progressione in carriera, quindi è normale che io intrattenga rapporti con i miei colleghi” (Repubblica, p. 7).  Certo, tutto legale, tutto normale.

 

5. L’INCHINO DELLA STATUA DELLA MADONNA

AUGUSTO MINZOLINIAUGUSTO MINZOLINI

Scampoli di eversione in Calabria, ma “il capo” è sempre il capo. “L’omaggio della processione all’ergastolano ai domiciliari. I carabinieri se ne vanno. Alfano: a Oppido Mamertina un rituale ributtante” (Corriere, p. 16). Minimizza il sindaco Domenico Giannetta: “Macchè omaggio al capo, la statua fa quel giro da trent’anni. La statua è stata girata dai portatori verso una traversa in cui vivono decine di famiglie, non credo sia stato un omaggio a nessuno in particolare” (Repubblica, p. 4). Viva così, signor Sindaco, viva nel suo mondo.

 

Corrado Passera Corrado Passera

Sul Cetriolo Quotidiano, Giancarlo Caselli lancia allarmi foschi e dice: “i clan hanno indicato il Papa come nemico, stanno lanciando una sfida nei confronti della Chiesa e del Pontefice” (p. 2).

 

6. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Inchiesta fuori dal coro sul Giornale di Paolino Berluschino: “L’ultimo atto della crisi: capannoni scoperchiati per pagare meno tasse. Dal Nord-Est fino in puglia: sono sempre di più gli imprenditori che scelgono di rimuovere il tetto per ottenere uno sconto sull’Imu. Sfiducia e sconforto: ‘Siamo costretti a farlo: versiamo imposte senza avere alcun guadagno” (p. 3). Siamo sempre leader mondiali dell’innovazione, in fatto di trucchi e furbate varie.  

PIERSILVIO BERLUSCONI PIERSILVIO BERLUSCONI

 

7. LA SAGA DELL’ACCIAIO CHE PUZZA

Paginone di CorrierEconomia sull’Ilva: “I Riva adesso bussano alla porta del commissario. La famiglia si dice disposta a fare la sua parte. E contesta la procedura. Contrari all’idea di Gnudi di dare la priorità alla ricerca di nuovi soci. Banche disponibili a un prestito ponte, ma con corsie preferenziali” (p. 9). Spiace ricordarlo, ma i Riva sono pur sempre gli azionisti di controllo dell’Ilva, “espropriata” dallo Stato. 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…