IL DUCE TRUCE FECE CILECCA CON MARIA JOSE’! LA “SCONFITTA” PIU’ BRUCIANTE DI MUSSOLINI - LA PASSIONE PER LA SORELLINA 15ENNE DI CLARETTA

Mirella Serri per "La Stampa"

Una situazione degna del miglior Boccaccio! Claretta Petacci, tutta sudata e infuriata, chiusa nell'estate del 1937 per ben due ore nella cabina-doccia del capanno del Duce a Castelporziano, mentre Mussolini s'intratteneva con un'ospite presentatasi all'improvviso nella tenuta reale. Qui il capo del governo, oltre a godersi il mare e a sbrigare il lavoro d'ufficio, di solito faceva accedere le sue partner più fidate.

Ma solo Maria José di Savoia si poteva permettere il gesto ardito di visitare a sorpresa il più grande amatore d'Italia. Il testamento dell'ultima regina d'Italia prevede che i suoi diari, dove ogni giorno «ho annotato» scrive lei stessa, «i nomi degli imbecilli che ho incontrato, ma anche degli altri», siano consultabili solo nel 2071.

Non dobbiamo però aspettare quella data per conoscere l'incredibile verità. La sposa infelice del principe ereditario Umberto, la futura, convinta antifascista di casa Savoia, si presentò seminuda al capanno, spiegando di essere naturista, abituata ai bagni di sole. Mussolini, di fronte alla generosa profferta, fu incerto se far prevalere l'uomo o il politico che non voleva turbare i suoi rapporti con la Real Casa. Poi cedette. E offrì pessima prova di sé e del suo Lui.

Ora a dimostrare, documenti alla mano, il legame tra il creatore del fascismo e Maria José, di cui si è discusso a volte ma senza certezze nel dopoguerra, arriva il saggio di Mimmo Franzinelli Il duce e le donne (Mondadori). Un libro che rappresenta un'importante integrazione alla vicenda politico-sentimentale di Benito e porta in luce tanti aspetti inediti della vita erotica del Duce Truce.

E non c'è niente di più azzeccato del nomignolo gaddiano: oltre le centinaia di incontri occasionali e le avventure più prolungate con Ida Dalser (a cui Marco Bellocchio ha dedicato Vincere ), con l'anarchica musulmana Leda Rafanelli, la squadrista Giulia Mattavelli, la pianista bretone Magda Brard, la contessa Alice de Fonseca Pallottelli, emergono altre relazioni sconosciute di Mussolini.

Ai suoi appetiti erotici il dittatore non negava niente e rivolgeva le sue pulsioni persino a Fiammetta, figlia adolescente della sua amante Margherita Sarfatti. Solo Maria José riuscì però a prendersi una bella rivincita sul libidinoso tiranno. Dopo l'iniziale défaillance con la moglie di Umberto, noto per la sua omosessualità descritta nei mattinali di polizia impilati sul tavolo del dittatore, il rapporto non terminò ma si sviluppò in maniera intermittente per circa tre anni.

L'ammirazione della principessa belga per il seduttore-conquistatore risaliva al 1936: arruolata nella Croce Rossa, dall'Abissinia aveva telegrafato per la proclamazione dell'Impero: «Esulto... fiera del mio alto privilegio di avere ascoltato il suo glorioso messaggio».

A fine settembre 1939 le simpatie di Maria José andavano all'Asse, alla fine del 1940 si iscrisse al Pnf (Partito nazionale fascista). Ma a far scemare progressivamente l'attrazione per il Duce sarà la delusione che proverà nei confronti del Reich e per l'occupazione tedesca del suo paese natio.

Durante i loro incontri Mussolini, intimidito dalla spregiudicatezza e dal lignaggio, si sentirà in una «scomoda posizione di sudditanza», spiega Franzinelli. Il dittatore, connotato dal suo superomismo, non si trovava a suo agio tra le lenzuola con la signora di sangue blu. Facendo eccezione alle sue abitudini, fu proprio lui stesso a negarsi e a non voler più abboccamenti.

La serie degli amorazzi con le minorenni prende avvio con la 17enne Bianca Ceccato, segretaria del Popolo d'Italia. Il direttore Mussolini aveva superato i 30 anni e le si propose come un buon padre, l'accompagnava in carrozza, le accarezzava le mani. Conosciutone l'interesse per un coetaneo bersagliere, gelosissimo, la licenziò.

Lei contrita e senza una lira tornò sui suoi passi e Benito la convocò in un albergo. Le fece bere spumante a garganella e la violentò in una squallida camera. La costrinse poi ad abortire e quando gli darà un figlio, Glauco, non vorrà nemmeno incontrarlo. Bianca in seguito volle provare a rifarsi una vita e a sposarsi e il dittatore inviò la polizia nel suo appartamento per intimorirla e dissuaderla.

Ci riuscirà, condizionandone la vita. Persecutorio lo sarà anche con la 14enne Fiammetta, nata da una delle poche donne che sosteneva di aver amato, l'ebrea Margherita. La Sarfatti, che sarà costretta dalle leggi razziali a fuggire a Montevideo, supplicò in una lettera il quarantenne statista di non «farle richieste indegne». Ma l'Orco-Benito non rinunciò al rapporto a tre che durerà, tra scenate e rivalità tra madre e figlia, almeno una decina di anni. Mussolini stesso confiderà menzognero a Claretta che Margherita gli aveva offerto su un piatto d'argento la prosperosa fanciulla.

Anche la Petacci finì nel tourbillon del ménage à trois, come denunceranno i giornali l'indomani della caduta di Mussolini nell'agosto del 1943. Fin dal 1938 la quindicenne Myriam, detta Mimì, fece da mediatrice nella liaison tra la sorella maggiore e Ben. Toccava a Mimì, ad esempio, fare da chaperon nelle trasferte del Duce e di Claretta al Terminillo.

Ma a un certo punto la Petacci si impensierì: «Viene Mimì, lui si sofferma a parlare e la guarda con occhio diverso, da maschio, come prima mai. Rimango un po' perplessa. Infatti dopo, riprendendo la passeggiata, ha uno strano atteggiamento d'uomo che pensa di poter piacere, di avere ciò che vuole, e altri pensieri che qui non trascrivo».

Da quel momento sarà sempre più preoccupata: «In tutto il tempo che ha parlato ha guardato molto Mimì e mi ha veramente seccato che abbia tenuto questi discorsi dinanzi a lei. Tanto che molte volte ho cercato di farlo smettere, ma inutilmente: non capisce queste cose...».

Non è solo Claretta a notare la bramosia del maturo satiro. Le chiacchiere sul terzetto dilagano e i Petacci faranno sposare Myriam in gran pompa e in gran fretta. A dare scacco al Duce, tra le tante, sarà Maria José. Entrata in rapporto con il gruppo di Umberto Zanotti Bianco, antifascista liberale che la introdusse al cenacolo di Benedetto Croce, diventerà una delle pedine nella débâcle e nella rovina di Mussolini. Ma dovrà aspettare fino al 25 luglio 1943.

 

maria jos Maria JoseBenito Mussolinimaria jose2benito mussolinimaria joseCLARETTA PETACCIClaretta Petacci, amante del Duce Mussolini - in costume al mareBenito Mussoliniclaretta petacci

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...