FACCI: QUESTA VOLTA STO CON TRAVAGLIO - “NAPOLITANO DIA LA GRAZIA A CORONA. STA PAGANDO UN CONTO SPAVENTOSAMENTE SALATO RISPETTO A CIÒ CHE HA EFFETTIVAMENTE FATTO”

Filippo Facci per "Libero Quotidiano"

FILIPPO FACCI FILIPPO FACCI

 

Quando autorevoli firme si schierano a favore di un galeotto ecco che i danni possono essere incalcolabili, perché la gente tende a vederle come un circolino oligarchico che si auto-tutela: ma nel caso di Fabrizio Corona forse è diverso. Non sono tanto i suoi amici quelli che chiedono che gli sia concessa una grazia presidenziale, e non stupisce che persino Marco Travaglio l’abbia proposta con argomenti quasi del tutto condivisibili.

 

MARCO TRAVAGLIOMARCO TRAVAGLIO

Ricordiamo il caso in tre parole: Corona è in un carcere di massima sicurezza perché è stato condannato a un totale di 13 anni e 8 mesi (poi ridotti a 9 anni) i quali appaiono come un conto spaventosamente salato rispetto a ciò che ha effettivamente fatto. Questo è successo perché in ogni processo che ha affrontato ha scelto il muro contro muro, ritenendosi innocente come ancora fa.

 

La giustizia, prima che altro tecnicamente, non gli ha perdonato davvero nulla, e sostenere che non abbia infierito - che Corona non abbia cioè pagato anche per le sue pose mediatiche - pare davvero difficile. Ha preso 3 anni e 8 mesi per una fattura falsa, 1 anno e mezzo perché aveva tre banconote false, 1 anno e 2 mesi perché si è scattato una foto in cella allungando soldi al secondino, 1 anno e cinque mesi per una fotografia ritenuta estorsiva al calciatore Adriano (al quale tra l’altro della foto importava zero) e poi eccoci al casus belli, quello che assomiglia a un accanimento: 5 anni per analoga estorsione (fotografica) ai danni del calciatore Trezeguet; non solo perché 5 anni sono comunque uno sproposito, ma perché l’estorsione di Corona è stata inquadrata come «reato ostativo» come succede per il possesso di armi e di droga.

fabrizio corona in tribunale fabrizio corona in tribunale

 

REATI OSTATIVI

Per ostative si intendono quelle incriminazioni che non puniscono un comportamento in sé lesivo, ma che vogliono prevenire altri reati che potrebbero conseguirne: nel caso dell’estorsione il caso più classico riguarda il pizzo, quando per esempio un mafioso entra in un negozio assieme a uno sgherro e lascia intendere che quell’esercizio abbisognerebbe di protezione.

 

FABRIZIO CORONA IN MANETTEFABRIZIO CORONA IN MANETTE

Ecco: nel caso di Corona, proporre a Trezeguet di vendergli una foto è stata vista come un’estorsione, e la presenza dell’autista di Corona - non di uno sgherro - è bastata per far scattare l’aggravante. Dunque niente sconti di pena, niente lavoro esterno, niente possibilità di domiciliari, niente, solo sbarre come un pericoloso narcotrafficante. Una cosa palesemente assurda, ma è la ragione per cui Corona è rinchiuso con mafiosi e assassini in un carcere di massima sicurezza, ed è la ragione per cui non potrà fruire dei benefici concessi ai detenuti normali.

FABRIZIO CORONA IN MANETTEFABRIZIO CORONA IN MANETTE

 

Ha 40 anni e deve stare dentro sino ai 50, punto e basta, oltretutto non riesce a vedere suo figlio anche per via di un complicato decorso post-matrimoniale. Ora: il fatto che la sentenza sia passata in giudicato non esime dal chiedersi come diavolo abbiano fatto a emetterla, per quale ragione cioè i giudici non abbiano escogitato una qualsiasi delle mille scappatoie che consentono loro di fare il bello e il cattivo tempo: altro che «la legge è uguale per tutti», altro che «hanno soltanto applicato la legge»: l’hanno applicata, ma quella sbagliata.

 

Nel caso di Corona la discrezionalità è stata massima: un’estorsione già molto discutibile (ma molto davvero, oltretutto Trezeguet non si dichiara estorto) è stata equiparata a quella di un mafioso legato al racket. È questa la differenza che ci separa dall’impostazione di Marco Travaglio, secondo il quale la sentenza non va neppure discussa ma solo superata in qualche modo, tipo chiedendo una grazia almeno parziale: noi invece continuiamo a chiederci, per questo e altri casi, come sia possibile che lo strapotere dei giudici consenta loro di emettere sentenze del genere.

FABRIZIO CORONA SHOPPING FABRIZIO CORONA SHOPPING

 

Ci piacerebbe prevenire anziché limitarci a curare. Vada a leggersi, Travaglio, i commenti di molti suoi lettori dopo che in prima pagina aveva ragionevolmente chiesto la grazia: si va da «la giustizia deve essere uguale per tutti» (anche quella sbagliata) al classico «la grazia a Corona aprirebbe un sicuro filone che porterebbe a una grazia per Berlusconi», sino al comico «il padre di Fabrizio Corona, Vittorio, è amico di Travaglio e nel 1994 era vicedirettore della Voce dove lavorava Travaglio, che vorrebbe utilizzare provvedimenti ad personam per i suoi amici». Nota: Vittorio Corona è morto da otto anni.

 

FABRIZIO CORONA IN BARCA FABRIZIO CORONA IN BARCA

LE REAZIONI

Fabrizio Corona invece è in galera e ovviamente s’incazza, spedisce lettere ai giornali, si deprime com’è naturale, non si limita a fondare e dirigere un giornale per detenuti e a rivisitare il suo passato come ha fatto in un libro titolato «Mea culpa», che già dice molto. Ora c’è chi - Marcello Sorgi della Stampa, per esempio - sostiene addirittura che l’atteggiamento di Corona faccia da impedimento alla concessione di qualsiasi grazia: ma pretendere che Corona non reagisca alla sua situazione corrisponderebbe più a masochismo che a resipiscenza.

 

David TrezeguetDavid Trezeguet

Non è possibile che in Italia un condannato non possa neppure criticare la magistratura - ci sono stati altri celebri casi - e non è possibile che l’unica postura consigliabile corrisponda a sdraiarsi a pelle di leopardo davanti ai giudici. La condanna a Fabrizio Corona è assurda e basta, il condannato meriterebbe la grazia presidenziale al pari di altri casi che probabilmente neppure conosciamo: è tutto. Basta e avanza.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...