la famosa invasione degli orsi in sicilia

LA CANNES DEI GIUSTI - OGGI SI VEDRÀ IL FILM DI TARANTINO E QUESTA CANNES UN PO' DELUDENTE AVRÀ UN SENSO - IERI ERA MEGLIO VEDERSI L'ULTIMA DI 'GAME OF THRONES' CHE MOLTI DEI FILM DEL FESTIVAL. ''FRANKIE'' È UNA COMMEDIA BEN COSTRUITA CON OTTIMI ATTORI, MA NIENTE PIÙ. TANTO VALEVA INVITARE WOODY - ACCOLTO MOLTO BENE IL FILM DI ANIMAZIONE ITALIANO ''LA FAMOSA INVASIONE DEGLI ORSI IN SICILIA'' DI LORENZO MATTOTTI, DAL LIBRO DI BUZZATI

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Cannes/Frankie/Gli Orsi

frankie

 

Beh oggi si vedrà il film di Quentin Tarantino e questa Cannes, francamente un po’ deludente, fredda e piovosa, avrà probabilmente un senso. Ieri era sicuramente meglio vedersi l’ultima puntata di Game of Thrones, che molti dei film che passavano nelle sale. Frankie di Ira Sachs, ad esempio, passato nel concorso, è una commedia ben costruita, ma niente di più.

frankie

 

Tanto valeva allora invitare il nuovo film di Woody Allen, oggi autore maledetto perché macchiato di molestie, proprio qui dove fino a poco tempo fa sia lui che Harvey Weinstein, per inciso produttore di tutti i film di Tarantino, potevano presentare proprio di tutto. Questo Frankie, commedia parte newyorkese parte parigina parte portoghese, ruota attorno al personaggio di una grande attrice, Frankie cioè Isabelle Huppert, gravemente malata, che raduna attorno a sé tutta la sua famiglia, mariti e ex mariti, figli e compagni dei figli, anche l’amica più cara, nel paesino di Sintra in Portogallo.

frankie

 

Certo, basterebbero Brandan Gleeson come l’ultimo marito e Marisa Tomei, come l’amica del cuore, per renderlo gradevole, per questo ci sono anche Pascal Gregory, l’ex-marito, Jeremie Renier, il figlio francese, Greg Kinnear, ma se l’idea era di ricucire di ricucire assieme elementi di Rohmer, De Oliveira, Ruiz, Baumbach in un tourist-movie alla Woody Allen, i risultati sono al massimo gradevoli. Insomma Frankie ha offerto alla sua famiglia una specie di vacanza-addio per cercare di esprimere dei sentimenti verso tutti loro prima di andarsene. Ma le cose non andranno come ha pensato e non è facile esprimere dei sentimenti quando stai così male.

la famosa invasione degli orsi in sicilia

 

Tanto più se sei un’attrice, anzi una star, abituata alla finzione. Stamane è stato accolto molto bene a Un Certain Regard il film di animazione italiano La famosa invasione degli orsi in Sicilia ideato e diretto da Lorenzo Mattotti tratto dal celebre romanzo illustrato per bambini di Dino Buzzati. Mattoti, disegnatore e fumettista molto amato in Francia, è qui al suo primo e vero lungometraggio, infatti concorre anche alla Camera d’Or, anche se tecnicamente rimane più un illustratore che un animatore.

la famosa invasione degli orsi in sicilia

 

Questo complesso progetto, ci sono voluti cinque anni per realizzarlo, da una parte deve rispettare il lavoro di Buzzati e la cifra grafica di Mattotti, da un’altra non può buttarsi esplicitamente sul film d’arte perché, con un costo simile, deve essere anche un film animato per bambini. Mi sembra che Mattotti e il suo team, in gran parte francese e spagnolo, abbiano cercato la giusta strada per darci un film animato sinceramente popolare, e quindi da poter far vedere ai bambini di tutto il mondo, rispettando i valori sia del romanzo di Buzzati che dello stile di Mattotti.

 

la famosa invasione degli orsi in sicilia

Ne viene fuori un racconto molto ben costruito, aiutato sia dalle voci di attori italiani illustri, da Toni Servillo a Antonio Albanese, da Corrado Guzzanti a Laura Caridi fino a Andrea Camilleri, sia da una sceneggiatura che parte da una situazione di cantastorie per srotolare il curioso racconto di Leonzio, capo degli orsi quando c’erano gli orsi in Sicilia, alla ricerca del figlio Tonio, rapito dagli umani.

 

Nello scontro con gli umani, Leonzio ritroverà Tonio nel circo, diventerà re di tutti i siciliani, uomini e orsi, per poi passare a nuove avventure. Il tutto è raccontato prima dal cantastorie Gedeone e dalla sua figlia-assistente a un vecchio orso, poi dallo stesso vecchio orso, che parla con la voce cavernosa di Camiller. Credo e gli auguro di essere un successo, perché si vede il gran lavoro che è stato fatto dalla Indigo Film, soprattutto per rendere godibile e popolare il film anche per un pubblico di bambini non italiani.

 

frankie frankie

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