2021divanogiusti1705

IL DIVANO DEI GIUSTI - IL FILM PIÙ HOT E STRACULT DELLA NOTTE È IL LEGGENDARIO LESBO-MEZZO HARD (VOI LO VEDRETE TUTTO SOFT, OVVIO) “CALDE LABBRE” DI DEMIFILO FIDANI, CHE SI FIRMA DANILO DANI, CON LA PROFESSIONISTA DEL PORNO CLAUDINE BECCARIE E LA GIOVANE LOLITA ITALIANA LEONORA FANI – CINE 34 HA PREPARATO UNA SERATINA TUTTA DEDICATA A FRANCESCO NUTI CON BEN TRE FILM TRA GLI ULTIMI TITOLI TUTTI GIRATI ALLA FINE DEL SECOLO SCORSO... - VIDEO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

la donna alla finestra 3

 

Stasera almeno non litigo con mia moglie su cosa vedere. Credo che il sofisticato thrillerone di Joe Wright, “La donna alla finestra” con Amy Adams, Gary Oldman, Julianne Moore, produzione Disney passata a Netflix a causa della pandemia, possa metterci d’accordo. “Oxygène” di Alexandre Aja con Mélanie Laurent, sempre Netflix, mi sembra troppo ansiogeno. Specialmente di questi tempi…

 

melanie laurent oxygene

In chiaro vedo che alle 21 Rai Movie passa uno dei migliori western di ogni tempo, “Il fiume rosso” di Howard Hawks con John Wayne e Montgomery Clift al suo primo film, che è diventato di culto praticamente dalla sua uscita e ha formato migliaia di cinéphiles. Giustamente omaggiato da Peter Bogdanovich in “L’ultimo spettacolo”.

il fiume rosso

 

Quando lo vide, John Ford si stupì della resa di John Waynme, “Non credevo che quel grosso figlio di mignotta potesse recitare”. Clift non sapeva quale cappello scegliere. Ne vide una serie e alla fine prese quello che aveva in testa Hawks e che era un regalo di Gary Cooper. Visto che Hawks gli aveva detto che in quel cappello potevano farci il nido i ragni, ogni sera Clift lo lavava per bene.

 

il fiume rosso 1

John Wayne considera Clift un “arrogante piccolo bastardo”, ma ammetteva che funzionasse bene. In un primo tempo avevano pensato a Burt Lancaster al suo posto, che scelse di girare “I gangster”. Hawks, Ford e Walter Brennan cercarono di farlo giocare a poker al loro tavolo, dove andavano avanti tutta la notte a bere, darsi pacche sulle spalle e a raccontarsi storielle sconce, ma Clift non era proprio il tipo.

 

Quanto agli scontri tra Howard Hawks e John Ireland sul set, si diceva che fossero a causa di Joanne Dru, che un anno dopo sposò Ireland (e divoziò sette anni dopo), ma il regista sosteneva che dovette tagliare di molto le sue scene perché beveva e si faceva di marjuana.

 

francesco nuti occhiopinocchio

Cine 34 ha preparato una seratina tutta dedicata a Francesco Nuti con ben tre film tra gli ultimi titoli tutti girati alla fine del secolo scorso, “Il signor Quindicipalle” con Sabrina Ferilli e Novello Novelli alle 21, “Caruso, zero in condotta” alle 23 e “Occhiopinocchio” all’1, 50.

 

Sembra ieri che vedevamo tutti i giorni Nuti mangiare con il produttore Galliano Juso nel baretto “da Maria” di fronte al celebre “Cacio e Pepe” su via Settembrini a Roma. Era già un Nuti compromesso, ben diverso da quello dei grandi incassi degli anni ’80.

caruso zero in condotta

 

Davvero difficile fargli fare un film. Rai Due propone un’altra serata napoletana, prima, alle 21 e qualcosa col film di Vincenzo Salemme “Prima di lunedì”, diretto da Massimo Cappelli, con Martina Stella, Fabio Troiano, Sandra Milo, Antonio Guerriero.

 

E’ una commedia senza grandi pretese e con qualche lacuna, ma ha dalla sua non solo un Salemme in gran forma nel ruolo di un malavitoso dandy che si fa chiamare Carlito Brigante pazzo per i prodotti italiani, ma anche una Sandra Milo che non si vedeva così vispa da anni e una new entry napoletana interessante come Andrea Di Maria, buon attore di teatro proprio con Salemme.

 

la scena lesbo in atomic blonde

 

Erano anni e anni che non si sentiva una trama così tortuosa. E non si vedeva all’opera un lanciatore di coltelli da circo, cioè Sergio Muniz. Fortunatamente Salemme e la Milo ci fanno fare qualche sana risata con la bella scena della carbonara, che la Milo vorrebbe fare (orrore degli orrori!) con la panna, e con qualche trovata indovinata, come quando Carlito scrive cesso svedese sulla Skoda, trovata politicamente scorrettissima.

il signor quindicipalle 3

 

Poi, alle 23, arriva il primo film degli Arteteca, il gruppo comico formato da Monica Lima e Enzo Iuppariello, “Vita, cuore, battito” diretto da Sergio Colabona, che fu un clamoroso e inaspettato successo. I fan conoscono tutte le battute, “Vafanculo tu e la metafora!” – “Ho spaccato co sto chatouche!” -“Signora, lei ha 5 chili in più”, dice l’addetto al check-in. “E tu tieni chilla panza!”, risponde la signora.  Difficile da spiegare per chi non abbia visto almeno un paio di puntate del loro programma tv, Made in Sud, oggi defunto, ma gli Arteteca sono delle star a Napoli e in tutto il sud.

 

charlize theron atomic blonde 2

Se volete qualcosa con maggiore azione propongo “Atomic Blonde” di David Leitch (già coregista di “John Wick”) con Charlize Theron, spietata e lesbica, ha una grande storia con Sophia Boutella. Non sono un fan del film, ma lo sono Tarantino e molti altri. Confesso che non mi prese per niente.

 

Malgrado i cinque anni di preparazione, due denti rotti nelle scene d’azione, un botto di vodka con ghiaccio (“Stoli on Ice”, segnate), perfino il bagno nei cubetti di ghiaccio… Il film è ben confezionato, con una colonna sonora strepitosa di canzone fine anni ’80 che devono descrivere la Berlino poco prima del crollo del Muro nel 1989.

 

charlize theron atomic blonde

Così è pieno di David Bowie (“Cat People” e “Under Pressure”), di New Order (“Blue Monday”), di george Michael (“Father Figure”), di Falco (“Der Kommissar”, ma non la esegue lui), di Clash (“London Calling”), di Depeche Mode (“Behind the Wheel”). Anche se il solo brano davvero del 1989 è “Fight the Power” dei Public Enemy.

 

 

caruso zero in condotta

Alla fine le cose migliori di questa avventura a fumetti con una Charlize Theron anche troppo metallica sono le canzoni, gli abiti e le scarpe firmatissime della protagonista, con tanto di esaltazione del tronchetto Dior, una bella ma forse inutile citazione di Stalker di Tarkovsky che un gruppo di cinéphiles vedono a Berlino Est, la scena lesbo tra la protagonista e la bonissima Sofia Boutella di Klingsman. Ma James McAvoy,), è un po’ sprecato, come sono un bel po’ sprecati John Goodman, Toby Jones, Eddie Marsan, tutti grandi attori che fanno spioni o infamoni. Per non dire del grande Til Schweiger, uno dei bastardi tarantiniani, che riconoscerete nel ruolo dell’orologiaio. O di star del cinema che fu come Barbara Sukowa ridotta a comparsa. Avrei preferito vederla in Don Matteo…

melanie laurent oxygene 3

 

Canale 20 alle 21, 05 ci porta invece in una di quelle storie con i viaggi temporali che fanno venire il mal di testa solo a pensarci, “I guardiani del destino” di George Nolfi con Matt Damon e Emily Blunt alle prese con un gruppo di simil-angeli che mettono a posto i problemi di disordine provocati appunto dai viaggi temporali. Una caciara. 

i guardiani del destino

 

Non meglio il pur ricco film di sottomarini “U-571” di Jonathan Mostow con Harvey Keitel e Matthew McConaughey, Iris alle 21. Ricordo che venne mostrato a Venezia con tutto il cast presente nel lontano 2000. E Flavia Vento innamorata persa di Matthew McConaughey, ma inseguita da Keitel…

 

arteteca

La 7 propone una bella doppietta per il giorno contro l’omofobia, prima “Tootsie” di Sydney Pollack con Dustin Hoffman in stato di grazia, Jessica Lange e un bel numero di guest star a sorpresa, come Andy Warhol, Johhn Carpenter, Murray Shigsal, Bill Murray.

 

emily blunt matt damon i guardiani del destino

Poi alle 23 “Milk”, biopic diretto da Gus Van Sant sul militante gay nella New York anni ’70 Milk interpretato da Sean Penn. Ci sono anche Diego Luna e James Franco.  In seconda serata si comincia con l’ottimo documentario sulla diversità “Up & Down” di Paolo Ruffini, Rai 5 alle 22, 10, ma non è male neanche l’ultima versione del “Dorian Gray” di Oscar Wilde, stavolta diretta da Oliver Parker con Ben Barnes e Colin Forth, Iris alle 23, 30.

francesco nuti occhiopinocchio

 

Certo, lo supera sicuramente il “Dracula” di John Badham, Rete 4 alle 00, 45, con Frank Langella, appena uscito d aun celebre Dracula teatrale come vampiro, Laurence Olivier come Van Helsing, Donald Pleasance come Radfield. Nella notte non pochi film di grande culto. Penso, Rai Movie all’1, a “Yankee” di Tinto Brass con Philippe Leroy, Adolfo Celi, divertente spaghetti western scritto insieme a Giancarlo Fusco e rovinato dalla produzione, che rimontò il film a suo piacere rovinando tutti i giochini di pop che si era inventato Tinto. Voleva disconoscerlo.

 

 

carosello napoletano

O a “L’urlo della battaglia”/”Merril’s Marauders” di Samuel Fuller con Jeff Chandler e Ty Hardin, grande film di guerra che dimostrava tutta la forza del cinema maschilissimo e non certo illuminato del regista. Da anni non lo vedevamo in programmazione. Come un po’ tutti i film di Fuller, del resto.

 

l’urlo della battaglia

Ma il film più hot e più stracult della notte, Rete 4 alle 3, 20, è il leggendario lesbo-mezzo hard (voi lo vedrete tutto soft, ovvio) “Calde labbre” di Demifilo Fidani, che si firma Danilo Dani, dialoghi rivisti dal poeta Marco Gherardi con la professionista del porno Claudine Beccarie e la giovane Lolita italiana Leonora Fani.

 

Nelle scene di sesso fra le due, ricordava Fidani, che le lasciò fare ottenendo così la versione hard che si aspettavano i produttori. “Ho dato lo stop e sono uscito. Ho detto all’operatore: Senti, se vogliono girare ancora, gira qualche cosa, che poi mi serve da dare agli americani.

 

yankee

E poi questi rulli li ho dati alla distribuzione francese per il montaggio, ma non li hanno saputo inserire bene per la Francia e così hanno mantenuto il film come era in Italiano. Il distributore americano, invece, lo ha montato molto bene; ha preso il film, ha avuto l’autorizzazione da me di farsi un controtipo del negativo e quindi ha fatto un grossissimo film”. Mai uscito hard in Italia.

 

Rai Movie alle 5 si permette di sciupare il sontuoso, anche se un po’ vecchiotto “Carosello napoletano” di Ettore Giannini, sorta di musical della canzone napoletana con grande cast, Paolo Stoppa, Sophia Loren, Giacomo Rondinella e le coreografie di Léonide Massine.

calde labbre 2la donna alla finestracalde labbre carosello napoletano 3la scena lesbo in atomic blonde 5il signor quindicipallela donna alla finestra 1chiara caselli francesco nuti occhiopinocchio il signor quindicipalle 2ty hardin l’urlo della battagliail signor quindicipalle 1la scena lesbo in atomic blonde 2calde labbrela scena lesbo in atomic blonde 3la scena lesbo in atomic blonde 22melanie laurant oxygene charlize theron atomic blonde la donna alla finestrala donna alla finestra 2il fiume rossomelanie laurent oxygene 4la scena lesbo in atomic blonde. yankee.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…