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IL CINEMA DEI GIUSTI - ''SUFFRAGETTE'' È UN FILM DA VEDERE: PER IL GRAN CAST, PER LA PASSIONE DI CHI L'HA SCRITTO E DIRETTO, E PER L'ACCURATEZZA DI RICOSTRUZIONE STORICA SULLA LOTTA PER IL DIRITTO AL VOTO DELLE DONNE. CHE IN ITALIA, RICORDIAMO, È ARRIVATO SOLO NEL '48

Marco Giusti per Dagospia

 

Suffragette di Sarah Gavron.                                                             

 

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"Se ben che siamo donne, paura non abbiamo...". Ah le suffragette! A differenza pero' dell'idea che ci e' stata comunemente tramandata, le ragazze protagoniste del film di Sarah Gavron, "Suffragette", ma in Inghilterra, scritto da una sceneggiatrice importante come Abi Morgan ("The Iron Lady", "Shame"), non hanno solo lingua lunga e passione politica,  ma riescono anche a passare all'azione con qualche bombetta fatta in casa.

 

E la loro non e' certo la rivolta di quattro signore dell'alta societa', ma raccoglie donne di tutte le estrazioni sociali accomunate dal desiderio di uguaglianza di diritti, a cominciare dal diritto al voto per tutti. Proprio sul diritto al voto la guerra delle suffragette, in quel lontano 1912, si fece particolarmente violenta.

 

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Il film della Gavron punta l'occhio su un gruppo di ragazze, diverse per estrazione sociale e attivismo. C'e' la farmacista fanatica, Helena Bonham Carter, con marito al seguito, l'operaia passionaria sempre incinta, Anna-Maria Duff, c'e' la moglie di un nobile, che poi il marito obblighera' al ritiro, anche se i soldi della famiglia sono i suoi, c'e' la leader del gruppo, Meryl Streep, vero personaggio storico che le sprona al grido di "meglio ribelle che schiava".

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E c'e' l'incantevole operaia Maud Watts, interpretata dall'incantevole Carey Mulligan, tipico modello di ragazza sfruttata dalla societa' machista del tempo, che apre gli occhi per la prima volta e si rende conto della situazione. Il voto per lei, come per le altre, rappresenta solo il primo passo per riacquistare la propria dignita' di persona. Anche se finira' per perdere tutto, lavoro, marito, Ben Whishaw, figlioletto.

 

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Abi Morgan e Sarah Gavron lavorano su una bella documentazione storica e hanno la fortuna di poter mettere in piedi un film ‎molto solido, costruito piu' sulle grandi performance delle attrici presenti, tutte impegnate e generose, oltre a quella magistrale di un Brendan Gleeson impegnato come ispettore cattivo che deve fare il suo lavoro, che sulla messa in scena.

 

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La direttrice del London Film Festival, dove il film e' stato presentato in anteprima in autunno, lo ha definito un film "urgente e avvincente, realizzato da donne inglesi su donne inglesi che cambiarono il corso della storia". Presentato in Italia per la Festa della Donna, e' un film che andrebbe visto sia per la accuratezza di ricostruzione storica sia per la passione che ci mettono tutte le ragazze nel raccontare la lotta per il diritto al voto delle donne.

 

Che, veniamo a sapere nei titoli di coda, non e' che in Europa sia poi una cosa cosi' lontana se si pensa che da noi si parla del 1948 e in Svizzera del 1972. In sala da giovedi 3 febbraio.

sarah gavron sul set di suffragettesarah gavron sul set di suffragette

 

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