iva zanicchi

I GIORNI DELL’IVA: "IO VERGINE FINO AI 26 ANNI" – LA ZANICCHI SI RACCONTA IN UN LIBRO – "WALTER CHIARI MI DICEVA: "DOBBIAMO ANDARE A LETTO INSIEME"; UN POMERIGGIO ARRIVA SUA MADRE, ALLARMATA E MI DICE…" - E POI QUEL CORTEGGIAMENTO A MOSCA ("MA MIO MARITO..."), MODUGNO CHE A SANREMO DAVA TESTATE AL MURO, LA VANONI, GLI “INSULTI” DI BENIGNI E BONOLIS (“ROBERTO SI E’ SCUSATO, L’ALTRO NON PERVENUTO”) – “HO CANTATO AL MADISON SQUARE GARDEN CON LA FAMIGLIA DEI GAMBINO CHE ALLA FINE MI HA REGALATO UN…” – VIDEO

 

Alessandro Ferrucci per il Fatto Quotidiano

 

Più che l' aquila di Ligonchio, Iva Zanicchi sembra l' aquila dei quattro continenti: partita dal paesino emiliano, zitta zitta, cheta cheta, ha suonato in Unione Sovietica ("la prima italiana in assoluto"), in Iran davanti allo Scià ("E siamo scappati poco prima della rivoluzione"), in Sudamerica ("In Cile pure insieme alla Lollobrigida") e al Madison Square Garden ("con la famiglia dei Gambino che alla fine mi ha regalato un rotolo di carta igienica").

iva zanicchi

 

Nel frattempo ha vinto tre Sanremo ("sempre con la tremarella"), venduto milioni di dischi, vissuto qualche amore ("fino a 26 anni vergine, eh"), scampato qualche assalto maschile (Alberto Sordi e Walter Chiari protagonisti), ha scoperto i grigi della politica (con Berlusconi); però nel "menu" oltre la musica, c' è una presenza costante, un richiamo atavico: il cibo ("Mi piace, è una colpa?").

 

Il tutto è narrato in un' autobiografia sincera, Nata di luna buona, scritta da lei, non vezzosa, non artefatta, diretta, un po' come del buon lambrusco abbinato allo gnocco fritto, da degustare con il sorriso sulle labbra e l' adeguata leggerezza nel rispetto della storia e della tradizione.

 

I suoi primi ricordi sono legati alla guerra.

iva zanicchi nata di luna buona

Di quando mio padre è tornato dal campo di prigionia: ero piccola, ma ho nitida la sensazione di terrore e delusione quando l' ho rivisto.

 

Come mai?

Era alto 1.85 eppure pesava 40 chili, gli occhi infossati e vuoti, la pelle distrutta, non si reggeva in piedi e non parlava; io mi ero immaginata un genitore biondo, alto, forte e sorridente, e invece mi trovavo davanti a un essere distrutto. Per giorni rimase a letto, in posizione fetale, con mamma che lo accudiva, mentre io piangevo perché mi aveva tolto il posto nel lettone; giorni dopo venne da me e di nascosto mi allungò una cartina con dello zucchero, allora una rarità. Da quel momento è diventato il mio papà.

 

Pansa ha raccontato delle lotte partigiane nel triangolo emiliano.

La lotta con i tedeschi è stata terribile: un giorno le SS hanno piazzato al muro l' intero paese, me compresa; ma a volte abbiamo temuto pure alcune bande di presunti partigiani composte da ex carcerati di Modena, persone senza scrupoli, e uno di loro, nome di battaglia "Lupo", era il peggiore.

 

Non è mai stata comunista.

In paese le donne votavano Dc perché altrimenti il prete le minacciava di scomunica, mentre gli uomini se ne fregavano e preferivano il Pci.

iva zanicchi

Suo padre socialdemocratico.

Una volta lo hanno convinto a candidarsi, lui certo di poter ottenere almeno quindici voti, e invece il giorno delle elezioni ne ha ottenuto solo uno. Il suo.

Neanche la moglie.

Tornò a casa avvelenato, e mamma: "Non voglio mica andare all' inferno per te".

 

Cantava alle feste de l' Unità?

Credo di aver battuto tutti i record di presenza, e una sera ho convinto l' allora segretario della Cgil, Luciano Lama, a intonare con me Fiume amaro, però andavo pure alle feste dell' Amicizia e in un caso mi sono confusa.

 

In che senso?

Pensavo di stare in mezzo ai democristiani, e mi sono lanciata in un sentito Bianco fiore; all' improvviso ho sentito delle urla: ero a una festa de l' Unità. Quindi ho sorriso: "Era uno scherzo, sciocchi!".

 

Però è andata in Unione Sovietica.

Prima di partire il prete del paese mi convoca: "Attenta, lì mangiano i bambini".

 

Un classico.

Appena arrivata a Mosca chiedo di visitare la Piazza Rossa, e scatto una foto ad alcuni ragazzini paffutelli; al ritorno la mostro allo stesso prete: "Lo vede padre, ci sono e pure cicciottelli". E lui: "Li ingrassano per avere più carne".

iva zanicchi

 

In Urss veniva controllata?

Sempre, perennemente e comunque: in quelle settimane avevo delle persone con me, e una di loro, in teoria la più disponibile e tranquilla, l' ho ritrovata il giorno della partenza in aeroporto che mi apriva pure le creme del viso.

 

Lì si è innamorata.

Dopo un corteggiamento in stile Dottor Zivago, una sera mi decido e dico al tipo "ci vediamo in camera", peccato che entro nella hall dell' albergo e trovo mio marito.

Altro viaggio: Iran.

Vissuto insieme a Lando Buzzanca, a quel tempo talmente famoso da non poter camminare per strada; alla fine di uno spettacolo vedo una delle nostre guide sputare sulla foto dello Scià.

 

Pericolosissimo.

E infatti stupita lo racconto ai nostri referenti: "Impossibile, sarai confusa". Invece il giorno dopo assisto con altri alla medesima scena; lì ho capito che era il caso di tornare in Italia, e due mesi dopo è scoppiata la rivoluzione e Moira Orfei, ancora lì, perse il circo.

iva zanicchi

Nel libro parla spesso di cibo.

È una questione genetica, ci sono nata: a due mesi piangevo sempre, mamma disperata non capiva il motivo, fino a quando è arrivata una zia e ha preparato un pancotto con aglio e olio: mangiato tutto. Con me le diete non funzionano.

 

Di fame ha sofferto.

Quando sono andata via di casa e non volevo aiuti perché eravamo poveri: sono cresciuta con gli abiti dismessi dalle mie sorelle, il primo cappotto l' ho conquistato a 18 anni e ci nutrivamo dei "frutti" del bosco; ho mangiato talmente tanti porcini da diventare allergica.

 

Amiche nel mondo della musica?

Era complicato, lavoravamo veramente tanto, e ci ritrovavamo giusto agli appuntamenti comuni, come Sanremo.

 

Con Mina?

Altro livello, di lei potevi avvertire giusto la scia; nei primissimi anni Settanta la Rai aveva previsto un programma per me, lei era fuori dall' Italia; secondo Corrado Pani tornò appositamente per non lasciare spazio a un' altra cantante.

 

alba parietti matteo salvini iva zanicchi

Ornella Vanoni.

Ho sempre subito il suo fascino, ma è complicato mantenerci un rapporto: una volta ti butta le braccia al collo, quella successiva neanche ti saluta; un giorno mi disse: "Tu a Sanremo porti canzoni brutte e vinci, io bellissime ma niente".

Simpatica.

Durante un Sanremo, come forma di protezione, me l' hanno tenuta lontana.

 

Perché?

Soffrivo la ribalta, ogni volta mi agitavo, e lei apposta veniva nei camerini e magari mi smontava: "Questo vestito non è messo bene".

 

Una delizia.

(scoppia a ridere) A una Canzonissima non si presenta alle prove, il regista incazzato decide di non dedicarle neanche un primo piano durante la diretta; finita la sua esibizione, per protesta, inizia a passare davanti alla telecamera, più e più volte e urla.

Peccato che sul palco c' ero io, e dietro lo schermo venti milioni di spettatori.

iva zanicchi 2

L' aquila si agitava Tremavo! Ero timida e ansiosa; a un Sanremo, per tranquillizzarmi, il mio maestro tentò un' ardua strada: "Pensa ai ragazzi morti in Vietnam".

Scoppiai a piangere.

 

Soluzione?

Un' iniezione del medico.

 

Di cosa?

Mai saputo; però non ero l' unica agitata.

 

Chi altro?

Una sera ho trovato Domenico Modugno mentre dava delle testate al muro, quando mi ha vista si è giustificato: "È anche per queste emozioni se siamo qui".

 

Nel 1967 era presente alla morte di Tenco.

Per me, allora, dovevano stoppare il Festival.

Impossibile.

Appena capii cosa era accaduto, iniziai a preparare i bagagli; una volta nella hall mi spiegarono che Claudio Villa e la commissione avevano deciso di proseguire.

Lei lo vinse.

Alla fine dell' esibizione ero sotto choc, altre lacrime, e non riuscivo a urlare quanto tutto fosse mostruoso; chi era intorno a me non capiva.

 

Quelli sono anni di contestazione: l' hanno mai fischiata?

Solo una sera a Torino: volavano pomodori e uova, io per fortuna solo sfiorata, altri non sono riusciti a salire sul palco; un' altra volta a momenti menavo.

Chi?

Dei manifestanti! Per la prima volta mia nonna arriva a Milano: la vado a prendere in auto e le davo sempre del "voi". Poco dopo finiamo in mezzo al bordello, dei ragazzi ci circondano e prendono a mazzate la macchina, per loro lussuosa.

 

Marca?

iva zanicchi 1

Mercedes; allora scendo, mi si chiude il collo dalla rabbia, e grido di tutto; alla fine siamo passate, ma il giorno dopo ho annullato il concerto per assenza di voce (cambia tono). Una volta ho inseguito dei ladri con in mano la refurtiva di casa.

Spasimanti: Alberto Sordi.

Lì forse ho sbagliato.

 

A non cedere?

Temevo di rappresentare solo un trofeo: un amico comune ci aveva già provato, senza risultato.

Corteggiata a lungo.

Da Alberto?

Abbastanza, poi l' ultima sera capisco che è "La" sera e mi agito, bevo troppo, tanto da sentirmi male e correre nel giardino per rimettere; torno in stanza e arriva la sua telefonata: "Ci vediamo?", mi dice. "Va bene, vengo da te".

 

iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 24

E lì Neanche entro che mi salta addosso, prova a togliermi il vestito ma era una guaina: "Aspetta, vado in camera, mi spoglio e torno da te". E invece poi ci ho ripensato; mesi dopo squilla il telefono, era Alberto: "Che te sei persa", e giù una delle sue risate.

 

Stessa sorte per Walter Chiari.

Genio assoluto: i sei mesi di tournée con lui sono stati magnifici, ogni sera improvvisava, non ho mai più incontrato nessuno di quel livello.

E Mi diceva "dobbiamo andare a letto insieme" con la stessa enfasi di quando ordinava la cena: per lui era normale, scontato, ma non ci sono stata; un pomeriggio arriva sua madre, allarmata: "Resisti, fa sempre così, l' amicizia è più importante".

Altro continente: il Sudamerica con la Lollobrigida.

Diva come nessun' altra: per raggiungere il Cile ci volevano più di 32 ore; io distrutta, temevo l' aereo quindi bevevo per stordirmi, e sono arrivata a buttarmi a terra pur di dormire. Lei no. La ricordo impegnata per due ore con la manicure, e una volta atterrati scese la scaletta perfettamente truccata, parrucca in ordine, vestito e tacchi intonati; non solo: saranno stati 40 e passa gradi eppure indossava una pelliccia di visone. A differenza sua io ero ancora distrutta.

 

Diventate amiche?

Solo di notte.

 

iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 30

Che vuol dire?

Il giorno non considerava nessuno, poi a tarda sera bussava alla mia porta, entrava e raccontava in lacrime dei problemi personali, in particolare con il figlio; il giorno successivo mi trattava con fastidio.

 

Quindi?

Alla terza sera non le ho aperto, dentro di me le ho dedicato un bel "vaffanculo" e mi sono messa a dormire.

 

Beve ancora per volare?

I sei anni in Europa mi hanno abituata: non lo amo, ma volo.

Eletta con Forza Italia.

La politica è un ambiente difficile, molto peggio del mondo dello spettacolo.

Addirittura.

Partecipai a delle missioni in Africa per conto della commissione Sviluppo: al mio ritorno spiegai ai colleghi la situazione, e loro: "Abbiamo già tanti problemi in Italia".

Primo incontro con Berlusconi.

Anni Ottanta mi convoca ad Arcore. Accetto. E mi presento in bicicletta, tanto abitavo e abito a 500 metri di distanza; entro nella villa, lui cordiale e affascinante, mi mostra le varie bellezze compreso il teatro con il pianoforte piazzato sul palco.

 

Ha cantato?

Non io, lui! E per mezz' ora il suo repertorio francese.

Ancora viaggi: Madison Square Garden a New York.

iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 18

Ventimila spettatori; terminata l' esibizione si presentano i tre organizzatori: i signori Galate, Genovese e Gambino.

Cognomi "importanti"

Appunto. Comunque entusiasti, e alla fine dello show un loro parente si presenta e mi consegna un pacchetto, per lui prezioso: "È per voi, lo dovete aprire in Italia con tutta la famiglia: è una cosa nuova che da voi non ci sta". Era carta igienica. "Sembra fragile, ma potete utilizzarla tranquillamente".

 

Il suo ultimo Sanremo non è stato felicissimo.

Direi pessimo: prima di salire sul palco, Paolo Bonolis e Roberto Benigni mi hanno insultata anche con allusioni sessuali; se me ne fossi accorta non avrei cantato.

 

Si sono scusati?

iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 27

Benigni sì, ha chiesto perdono: "Ho sentito le risate e mi è scappata la mano"; Bonolis mai pervenuto.

 

Alla fine, chi è lei?

Una donna nata in tempi duri, che ha lottato e avuto la fortuna di soddisfare molte delle sue curiosità. Non tutte. Solo molte.

iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 5iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 23iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 7iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 2iva zanicchi il marito tonino ansoldi e fausto lealiiva zanicchi fausto leali a music farm 2005iva zanicchi a music farm 2005iva zanicchi fausto leali a music farm 2005 iva zanicchiiva zanicchi iva zanicchiiva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 10iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 11iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 20iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 1iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 21iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 25iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 3iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 22iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 26iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 6iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 31iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 4iva zanicchi foto inedite dall'archivio di oggi 19

 

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO