1- T’ADORIAM, MONTI DIVINO! SON GIORNI CRUCIALI, PER I GIORNALI E PER I LORO DIRETTORI. UN SOLO PICCOLO ERRORE, ANCHE NELLA TITOLAZIONE, PUÒ COSTARE LE AMBIZIONI DI CARRIERE TALVOLTA COSTRUITE SU SCOOP TELECOMANDATI E SERVIGI INCONFESSABILI. GENTE CHE SMANIAVA PER CONOSCERE BISIGNANI NON PUÒ COMMETTERE PASSI FALSI, ALLA VIGILIA DI UN CAMBIO DI REGIME COSÌ EPOCALE. ALMENO IN TERMINI DI POLTRONE 2- DI “NUOVO” C’È CHE I PARTITI CERCANO DI APPICCICARE UNA DATA DI SCADENZA SUL FAMOSO LODEN DELL’ARROTINO DI BERLINO. E ALLORA CI PENSANO I MERCATI A DARE LA SVEGLIA 3- “UNICREDIT, ROSSO SHOCK E 5.200 TAGLI. PERDITE A 10 MILIARDI PER LE SVALUTAZIONI, NIENTE DIVIDENDO. OK ALL’AUMENTO DA 7,5 MILIARDI. PESA IL WRITE OFF SULLE BANCHE ACQUISITE”. CHI HA GUIDATO LA TANTO STROMBAZZATA “INTERNAZIONALIZZAZIONE” DI UNICREDIT? ARROGANCE PROFUMO E IL SUO EREDE GHIZZONI
A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota
1. T'ADORIAM, MONTI DIVINO...
Sono giorni cruciali, per i giornali e per i loro direttori. Un solo piccolo errore, anche nella titolazione, può costare le ambizioni televisive di carriere talvolta costruite su scoop telecomandati e servigi inconfessabili. Gente che smaniava per conoscere o frequentare Bisy Bisignani non può commettere passi falsi, proprio alla vigilia di un cambio di regime così epocale. Almeno in termini di poltrone.
Archiviata la connivenza spericolata con il Sire di Hardcore, che due anni fa invitò Paolo Mieli e Giulio Anselmi "a cambiare mestiere" - prontamente sostituiti dal Padronato Bancario in sole 48 ore con Mario Calabresi e Ferruccio de Bortoli - , Corriere, Stampa, Sole e compagnia salmodiante devono ora preparare il campo ai "sacrifici equi" di MM. Turatevi il naso e andiamo avanti, che oggi questa Monnezza quotidiana fete davvero.
2. IL GOVERNO O LA BORSA...
Donne, è arrivato il Monti Mario! E' proprio un grande, l'Arrotino di Berlino. Ieri, in conferenza stampa, ha detto che vuole parlare "anche con le donne e con i giovani" e ha mostrato "grande interesse anche per i bambini". Sfido che il Vaticano è ben disposto, nonostante l'evidente caduta massoni. E mentre si fa strada l'idea di don Seppia ministro tecnico, stendiamo un velo pietoso su queste petizioni di principio basate sulle differenze di genere.
Di "nuovo" c'è che i partiti cercano affannosamente di appiccicare una bella data di scadenza sul famoso loden verde dell'Arrotino Incartato. E allora ci pensano i mercati a dare la sveglia. I traffici per la nascita del nuovo governo sono a un punto di impasse. Repubblica titola a tutta prima: "Monti: il mio governo fino al 2013. Appello ai partiti: "Sostenetemi o rinuncio all'incarico. Sacrifici sì, non lacrime e sangue".
E a centro pagina: "L'Italia torna sotto tiro. Borsa giù, spread a 500". Dentro, Francesco Bei racconta "Il tentativo in extremis del Colle per scongiurare un governo zoppo. Rispunta il tandem Letta-Amato. Il senatore spera in un successivo innesto di tre vicepremier" (p. 3).
Prima pagina in fotocopia per l'altra fanzine del Monti Mario, il Corriere delle banche : "Monti: un governo fino al 2013" e sotto "Lo spread risale a 500 e la Ue avverte Roma: "Diagnosi invariata". Dentro, pompe preventive a "Moavero e Olivi, i collaboratori-chiave venuti da Bruxelles" (p.2).
Anche illustrato Fiat titola in stereofonia ("Monti: no a un governo a tempo"), ma sostituisce la mazzata sui mercati con "Il ritorno di Fiorello, nel segno di Mike" (fotona in prima con Fiore e la Fiat Cinquecento...). Un vero capolavoro. Poi prende la penna Mariopio in persona e scrive: "...il premier incaricato pero', pur con quella sua aria distante e un po' lunare, ha mostrato ieri sera di essere un attento ascoltatore degli umori degli italiani, ha capito che stava crescendo il malessere per un governo che si prevedeva composto solo da uomini e di grande esperienza..."
Quella congiunzione è un refuso o un lapsus di quelli che si riconducono al povero Freud? Dentro, dopo aver reso omaggio "al professore con il quadernone (Stampa, p. 5), la vera comica è il titolo di pagina 6: "Berlusconi: "Lo spread cresce. Visto che non era colpa mia?. Il Cavaliere: che rabbia la festa per le mie dimissioni su tutte le tv". Non aveva fatto a tempo a comprare tutte le immagini.
Il Giornale intestato a Zio Paolino, in ossequio alle famose norme Antitrust che piacciono a Monti Mario, si leva le soddisfazioni che può: "Berlusconi avvisa Monti: "Nella squadra solo tecnici. Ho ancora la maggioranza". Il Cavaliere e il "governo di Re Giorgio": "Ci stiamo solo a certe condizioni. Non daremo carta bianca su tutto" (Giornale, p. 8). In prima pagina, il titolo è un liberatorio "Effetto Monti: flop".
3. PIMPAMI LA MONTI!
Copia-incolla dalla Monnezza di venerdì 11 novembre: "Questa modesta rassegna anarco-resurrezionalista apre un concorso per la prima giornalista che si illustrerà nell'agiografia della fortunata consorte di Monti. Per venire incontro alla vostra ridotta capacità mentale, ecco a voi la POMPA FACILITATA: unite tra loro le seguenti considerazioni e conquisterete la vittoria: sobria, elegante, discreta, gran lombarda, colta, silenziosa, non priva di una certa femminilità , non disdegna... (qualcosa di pop, a scelta), mai vista in..., perfettamente a suo agio presso..., al fianco del marito".
4. AND THE WINNER IS...
Titolo: "Antipresenzialista e crocerossina, la first lady è la fotocopia del marito. Le prime della Scala l'unica mondanità di Elsa Antonioli" (Laura Laurenzi di Repubblica, p. 16). Lead: "Una signora all'antica, sobria, rassicurante riservata. Ma soprattutto una crocerossina. Misurata, molto lombarda. Laurea in scienze politiche e matrimonio perfetto. Per Mario Monti la vera anima gemella. Uguali in tutto: stessi gusti, stesse scelte, stesso stile di vita, stesse affinità elettive. Complementari se non identici, personalità fotocopia, affiatatissimi. Lui consacrato al lavoro, lei al volontariato, come il marito cattolica osservante, e come lui determinata. Sono sposati da quarant'anni, "un magnifico rapporto di fedeltà e d'amore", testimonia la stilista Raffaella Curiel, che veste la lady Elsa per le prime della Scala, e racconta come la signora si faccia accompagnare in atelier dal marito per farsi consigliare nella scelta di una mise importante".
Potrebbe bastare, e invece no. Ciucciamoci anche questa: "Stilisti di riferimento Giorgio Armani e, per le grandi occasioni, la Curiel". E poi ancora questa: "Schiva cultrice dell'understatement". Il soprannome che si era beccata a Bruxelles "Madame Findus"? "Impressione sbagliata: Elsa Monti è in realtà una donna affabile e cordiale". Insomma, se aprisse un'agenzia matrimoniale sbaraglierebbe in quattro e quattr'otto la più nota Eliana Monti.
E come ignorare la lurida baita svizzera? "Per le vacanze estive da anni ha scelto l'Engadina: no, non Saint Moritz, ma una casa modesta nella quieta Silvaplana, paese appartato ideale per lunghe passeggiate". Segue scrupoloso elenco di tutta la beneficenza che fa, in perfetta esecuzione del precetto evangelico "Non sappia la tua mano destra quello che fa la sinistra".
5. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
A proposito di attenzione ai giovani: "Pensioni, spunta un piano: età obbligata a 62 anni e un bonus per chi lascia il lavoro dopo i 65 anni" (Repubblica, p. 9). "Pensioni, privatizzazioni e tasse. Il piano per affrontare i conti. Dal ritorno dell'Ici alla stretta sulle rendite di anzianità " (Corriere, pezzo del de-tremontizzato Sensini a pagina 14). Parole dolci come l'Euchessina sulla Stampa: "Stretta accelerata. Riposo a 67 anni a partire dal 2021" (p. 12). "Riposo" è da Pulitzer, ammettiamolo.
6. SUGHERI, ZOCCOLE, NANI E BALLERINE...
"Tremonti ci ha chiesto la tessera della Lega". Ma c'è il no dei colonnelli. Bossi ieri in via Bellerio: "Mi ha chiesto di entrare, che ne pensate?". E scende il gelo. Giorgetti: faccia domanda in sezione". Rapporti deteriorati non solo con Maroni o con i ministri del Pdl, ma anche con Calderoli" (Repubblica, p. 11).
Sul Corriere, fa quasi tenerezza il ritorno per strada della Ministronza Giorgia Meloni, che apre il suo cuoricino al Pompiere della Sera (p. 8) in un'intervista nella quale rispolvera vecchi miti e antichi amori. "Il nostro errore? Non reagire". Oggi potrebbe scapparle anche un "Molti nemici, molto onore". Però il catenaccio merita un bel 7 e mezzo: "Meglio cadere su un provvedimento che per la Carlucci".
Non male anche il morso e rimorso della D'Addario, l'eroina del porno-amatoriale a palazzo Grazioli: "Sono dispiaciuta per le dimissioni di Silvio Berlusconi e per gli insulti che ha ricevuto dopo averle date. Lui sarà ricordato come un grande presidente" (Corriere, p.9). Almeno lei, non ci fa più la pipì sopra.
7. ULTIME DALL'ITALIA DEI BANCHIERI...
"Unicredit, rosso shock e 5.200 tagli. Perdite a 10 miliardi per le svalutazioni, niente dividendo. Ok all'aumento da 7,5 miliardi. Pesa il write off sulle banche acquisite. Ghizzoni: appoggio da tutti i soci" (Repubblica, p. 24). Chi ha guidato la tanto strombazzata "internazionalizzazione" di Unicredit? Arrogance Profumo e il suo erede Ghizzoni, quello che secondo Bisignani andava "briffato sull'Italia con Ferruccio e Paolo" (telefonata agli atti dell'inchiesta di Napoli). Tanto è vero che "Ora Ghizzoni & C. si giocano la riconferma" (Repubblica, p. 25).
8. FREE MARCHETT (GIORNALISMO DIVERSAMENTE ABILE) ...
Oggi il Sole 24 Ore su Unicredit e' semplicemente al di la' del bene e del male. Le svalutazioni sono dovute al "nuovo macroscenario" (tabella pag 37). E la buonuscita per Arrogance Profumo a quale macroscenario era dovuta? E le pugnette che abbiamo dovuto leggere per anni su quanto è brava e dinamica Unicredit, alle quali molti lettori avranno creduto comprando titoli, non ispirano alcun rimorso o vergogna a chi le ha scritte e firmate? Poi dicono che la gente non compra più' giornali.
9. LINGOTTI IN FUGA...
"La Fiat va veloce. E' l'Italia che non tiene il passo". Non avrebbe sorpreso nessuno sentire Marpionne pronunciare queste parole a commento di pagina 37 del Corriere: "L'ultima Ypsilon a Termini. La fabbrica chiude il 23. Stop con un mese di anticipo".
10. DISECONOMY...
"Finmeccanica accelera sul piano. Tensione Guarguaglini-Orsi. Sul tavolo cessioni per un miliardo" (Corriere, p. 35). Ma resa dei conti rinviata tra i due capi-azienda, visto che Orsi aveva Tremonti e la Lega come sponsor, mentre il Guarguaglione è una creatura dell'asse Letta Letta-Dalemix.
11. IN UN PAESE CIVILE...
"Detenuto muore, aveva denunciato un pestaggio. Viterbo, De Cupis ricoverato dopo il fermo. "Picchiato dai poliziotti". Indaga la procura. Il fratello: "Il corpo era pieno di lividi, ma era sanissimo, si era appena fatto un chek-up" (Repubblica, p. 19).











