1- MA “IL RAGAZZO DELLA VIA CRUCIS”, “IL MOLLE AGIATO”, “IL CRETINO DI TALENTO” CE L’HA FORSE ORDINATO IL MEDICO DI VEDERLO TUTTE LE SERE AL “PESTIVAL” DI SANREMO? 2- L’ITALIA “SOBRIA”, E IN GINOCCHIO, DI RIGOR MONTIS SARà CONTENTA CHE LA TV DI STATO, CON I CONTI IN PROFONDO ROSSO, SBORSI LA SOMMETTA DI 300MILA EURO A PUNTATA? 3- LA RAI LO STRAPAGA E LUI FA IL MARTIRE DELLA LIBERTÀ: VIETATO MANDARE LA PUBBLICITÀ E CHE NESSUNO METTA IL NASO NEI SUOI TESTI (DICONO CHE SIA UN PO’ MENO DISPONIBILE QUANDO LO INTERVISTANO: IL TESTO DELLE DOMANDE VUOLE VEDERLO ECCOME) 4- E POI, PERCHÉ GLI ITALIANI DOVREBBERO ANCHE MOLLARE UN SOLO EURO A CELENTANO? DA POCHE SETTIMANE È USCITO IL SUO NUOVO DISCO: SANREMO GLI DARÀ LA POSSIBILITÀ DI PROMUOVERLO DI FRONTE A UN PUBBLICO IMMENSO. DOVREBBE BASTARGLI, NO? 5- LA VERITÀ È CHE IL NONNO DELLA VIA GLUCK FA IL MARTIRE SOLO QUANDO GLI CONVIENE. IL VOLTAFACCIA A MICHELE SANTORO E LA DIFFIDA A PUBBLICARE UN LIBRO DI INTERVISTE

Malabarba per "Libero"

Il primo passo per risanare la Rai dovrebbe esser quello di brevettare la strategia del martirio. Vuoi lamentarti sui giornali che l'emittente pubblica ti censura? Bene, allora sgancia a Viale Mazzini un tributo per la pubblicità gratuita. Se qualcuno ci avesse pensato anni fa, ora il carrozzone catodico sarebbe l'azienda più fiorente del Paese. E uno dei maggiori finanziatori sarebbe Adriano Celentano, specialista nell'arte della lamentazione e del ricattino morale.

Il Tiraemolleggiato sta dando spettacolo anche in questi giorni: l'hanno invitato al Festival di Sanremo, e lui ha minacciato di disertare l'Ariston a meno di non essere accontentato in tutti i capriccetti da stella della canzone. Una serie interminabile di condizioni e paletti, di fronte ai quali ci sono solo due possibilità: o chinare la testa o rinunciare all'imperatore Adriano. Ieri, finalmente, la bozza del suo contratto è arrivata a Viale Mazzini e sembra proprio che Celentano sia stato soddisfatto in tutto e per tutto. Dunque la firma si avvicina.

L'accordo dovrebbe essere questo (come rivelato da Carlo Tecce sul Fatto e confermato da altre fonti): 300mila euro a puntata, con un tetto massimo di 750mila euro. Che significa? Semplice: può darsi che Celentano faccia più di una apparizione. Dunque, se sarà all'Ariston per due sere, guadagnerà 600mila euro. Se lo vedremo cinque volte, guadagnerà comunque 750mila euro invece di superare il milione. Comunque sia, le cifre non sono basse.

Egli avrà poi la possibilità di parlare liberamente, pur nel «rispetto del codice etico». Infine, almeno durante la prima comparsata, non sarà interrotto da spot pubblicitari. Nelle serate successive gli spot appariranno solo se Adriano supererà con i suoi monologhi gli spazi previsti tra un blocco e l'altro (circa 25 minuti).

Per farla breve: il Tiraemolleggiato potrà disquisire anche per quaranta minuti (la durata prevista per il suo primo intervento) senza che venga mandata la pubblicità e senza che nessuno metta il naso nei suoi testi (dicono che sia un po' meno disponibile quando lo intervistano: il testo delle domande vuole vederlo eccome).

Qualora lo desiderasse, potrebbe tornare anche nei giorni successivi, parlando per 25 minuti alla volta di ciò che gradisce e diventando - come auspicato da Gianni Morandi - una sorta di «conduttore ombra» del Festival. A questo punto sorgono un po' di domande a cui sarebbe bello avere una risposta. Mettiamo che Celentano, come al solito, faccia il pieno di ascolti. Come fa la Rai a guadagnare se non può vendere la pubblicità? Poi, quanto guadagna davvero Adriano?

Nei giorni scorsi si è affannato a smentire sul suo sito le voci che gli attribuivano un incasso di un milione e duecentomila euro. Vuole mettere a tacere le polemiche? Bene, dichiari una volta per tutte quanto si mette in tasca, visto che a foraggiarlo sono i contribuenti tramite il canone. Circola anche la voce che donerà il cachet in beneficenza. Lo speriamo per lui: gli farà comodo al momento di compilare la dichiarazione dei redditi.

Infine: perché gli italiani dovrebbero anche mollare un solo euro a Celentano? Da poche settimane è uscito il suo nuovo disco: Sanremo gli darà la possibilità di promuoverlo di fronte a un pubblico immenso. Dovrebbe bastargli, no? Però il Tiraemolleggiato pretende che la tivù pubblica gli paghi il Clanone e gli confezioni uno spottone su misura.

La verità è che Adriano fa il martire ma va solo dove gli conviene. Mesi fa, Michele Santoro si è lamentato che Celentano - dopo averlo chiamato ripetutamente in diretta quando Annozero era sulla cresta dell'onda - non si era degnato di aiutarlo nemmeno un po' a reclamizzare la sua nuova trasmissione: non aveva più da guadagnarci. Adesso a Santoro preferisce Sanremo, patrono della visibilità mediatica.

2- CELENTANO, DA CENSURATO A CENSORE
Mariano Sabatini per "Tiscali:Notizie"


"Nelle stesse ore in cui il clan Celentano, con la signora Claudia Mori in testa, battagliano con la Rai - ripeto: giustamente - in nome della libertà di espressione, un giornalista si rigira tra le mani la lettera sgradevole di un avvocato. A Umberto Piancatelli, già autore di biografie su Maurizio Costanzo e Lucio Battisti, quel legale ha fatto recapitare un circostanziato invito a non pubblicare con l'editore Barbera il libro "Celentano talk", che racchiude gran parte delle interviste rilasciate dall'interprete di Yuppidu nell'arco della carriera. Sempre di un tentativo di invadere l'altrui margine di espressione si tratta ma, censura per censura, non tutti possono avere l'eco mediatica di un astro della musica pop".

Risposta dell'editore, Gianluca Barbera: "Per quanto ci riguarda, la questione è più semplice di quel che si pensi. Nei prossimi giorni vedrò il nostro avvocato: se Celentano ha ragione, se cioè ha il diritto di impedirci la pubblicazione del libro "Celentano talk", di Umberto Piancatelli, noi ci guarderemo bene dal pubblicarlo. Se invece la diffida che ci ha inviato travalica i suoi diritti, procederemo senz'altro con la pubblicazione. Ricordo a tutti che si tratta di un volume che raccoglie tutte le interviste rilasciate dall'artista nell'arco della sua carriera. Di ciascuna di queste interviste abbiamo il nullaosta degli editori che a suo tempo le hanno pubblicate. Ai lettori e alla giurisprudenza la parola".

 

CELENTANO Adriano Celentano adriano celentano claudia moricelentano morifest venezia08 celentano mori lapCelentanofft79 claudia morilapr benigni02 claudia mori adriano celentano

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?