campo dallorto rai

MISTERI RAI – CAMPOSANTO DALL’ORTO RIESCE A MANDARE IN ROSSO IL BILANCIO PER 70 MILIONI, ANCHE SE NE HA RICEVUTI 200 IN PIU’ DAL CANONE IN BOLLETTA – I SOSPETTI SULLE ASSUNZIONI A CHIAMATA DIRETTA, SENZA CONCORSO - RIZZO NERVO E DI BELLA SI CHIAMANO FUORI, NON VOGLIONO SOSTITUIRE VERDELLI

 

Marco Castoro per il Messaggero

carlo  verdellicarlo verdelli

 

Con la bocciatura del piano editoriale e le conseguenti dimissioni di Carlo Verdelli, la Rai è di nuovo piombata nel caos. Gli attacchi esterni si sono intensificati. Provengono da più parti e perfino quei politici del Pd che inizialmente avevano sostenuto la nomina di Campo Dall'Orto sono passati dall'altra parte della barricata. Insomma per l’amministratore delegato non è certo uno dei momenti più felici del suo operato.

 

Non ha fatto in tempo neanche a godersi il successo di RaiPlay e della conseguente trasformazione dell'azienda in media company che è arrivato un altro ciclone. Il piano editoriale è da rifare. Verdelli se ne va anche perché si è sentito non difeso da Campo Dall'Orto, al quale imputa il fatto di averlo lasciato solo e in balia degli attacchi. Per contro l’ad fa sapere di aver avocato a sé il piano editoriale - in quanto fa parte di quello industriale già approvato dal cda - che lo riconfigurerà in perfetta sintonia con le proposte ricevute e che già nella seduta informale dell'11 gennaio i consiglieri potranno vedere lo stato di avanzamento del nuovo documento.

RIZZO NERVORIZZO NERVO

 

Per la stesura del quale non sono previsti né interventi da parte del presidente Monica Maggioni né la nomina di un sostituto del dimissionario Verdelli. Tra l'altro entrambi i due papabili a ricoprire il ruolo, Nino Rizzo Nervo e Antonio Di Bella, hanno fatto intendere di non essere interessati al nuovo incarico. A Campo Dall'Orto spetterà il compito di far luce sulle sostenibilità economiche per i cambiamenti da fare e di attuare le quattro priorità dell'informazione: digitale, di flusso, dei tiggì e per l'estero. Particolare attenzione per la prima, con a capo della struttura Milena Gabanelli, su cui si punta molto per riconquistare una fetta del pubblico più giovane. Anche i tiggì dovrebbero avere ossigeno dalle nuove sinergie previste.

Antonio Di Bella Antonio Di Bella

 

LE ACCUSE

 

Della gestione di Campo Dall'Orto sotto la lente ci sono finiti i numeri. Chi lo accusa non approva il fatto che secondo le previsioni l'azienda potrebbe chiudere il 2017 con un passivo di 70 milioni. Se si fa un confronto con la precedente gestione Gubitosi (che risanò l'azienda portandola al pareggio di bilancio) il rosso è quasi inspiegabile. Soprattutto se si considera che oggi l'azienda usufruisce di 200 milioni in più arrivati dal canone e che rispetto alla precedente gestione non ha dovuto rinunciare a 230 milioni (150 il primo anno e 80 il secondo) che furono trattenuti dalla legge di stabilità per far fronte alle spese degli 80 euro che il governo Renzi decise di dare ai lavoratori.

milena gabanelli e la sua ultima puntata di report  3milena gabanelli e la sua ultima puntata di report 3

 

Per la nuova gestione la detrazione è stata solo di 80 milioni (quella prevista al terzo anno). E considerando il gettito precedente del canone, inferiore a quello attuale, la gestione Gubitosi è come se avesse lavorato con un abbonamento pari a 85 euro per ogni abbonato. Quindi inferiore a quello di 90 euro che la Rai avrà per il 2017. Anche se va precisato che per Gubitosi il ricavato dalla vendita di Raiway fu una manna dal cielo per ovviare ai rischi di tracollo.

 

LA DINAMICA

CANONE RAI BOLLETTACANONE RAI BOLLETTA

 

Quella attuale resta per molti una gestione dei conti alquanto complicata. Sulla quale potrebbero incidere le numerose assunzioni a tempo indeterminato dei manager scelti dall’ad (che è pure dg). Agli attuali vertici vengono imputati anche l’elevato numero di prime utilizzazioni del personale (a chiamata diretta e senza concorso) che presto si potrebbero tramutare in possibili assunzioni. Tirando le somme, dunque, l’attuale governance è a metà mandato e dopo 18 mesi c’è più di un aspetto che non convince i detrattori.

 

RAI CANONE BOLLETTARAI CANONE BOLLETTA

A cominciare dalla dinamica dei costi apparsa a tratti priva di una valida progettazione, per proseguire con lo stato confusionale palesato nella vicenda Anac. A proposito dell’anticorruzione: sono passati cinque mesi dalla denuncia e non è stato preso alcun provvedimento. Nemmeno quello in cui era palese il conflitto di interessi. Ma le preoccupazioni principali sono di ordine economico. Il taglio della quota pubblicitaria e il 10% in meno del gettito del canone incombono sull’azienda. A riguardo il sindacato interno, l’Usigrai, ha chiesto l’intervento urgente dell’azionista e della commissione in vigilanza, il cui presidente, Roberto Fico, ieri ha parlato di “mancanza di coraggio".

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…