il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky

IL CINEMA DEI GIUSTI – USURAIO, ATTACCATO AL DENARO, TRADITORE, SODOMITA: NON L’AVETE MAI VISTO UN MICHELANGELO COME QUELLO DEL DOCUMENTATISSIMO “IL PECCATO” DIRETTO DA ANDREI KONCHALOWSKI – SI  MUOVE TRA LE STRADE DI ROMA (“CI INCONTRI SEMPRE UN PRETE, UN PELLEGRINO, UNA PUTTANA”) MA È CAPACE ANCHE DI INNAMORARSI DI UN GIGANTESCO PEZZO DI MARMO BIANCO – A NASO UNO DEI MIGLIORI FILM DELL’ANNO – VIDEO

 

 

Il peccato – Il furore di Michelangelo di Andrei Konchalowsky

 Marco Giusti per Dagospia

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 3

“Michelangelo lavati!”. Usuraio, attaccato al denaro, bugiardo, traditore, sodomita, doppiogiochista, invidioso. Non l’avete mai visto un Michelangelo così, che si muove tra le strade di Roma (“ci incontri sempre un prete, un pellegrino, una puttana”), di Firenze e di Carrara tra bettole fetenti e continue vagonate di piscio e merda che piovono dall’alto, ma è capace anche di innamorarsi di un gigantesco pezzo di marmo bianco, un mostro che vuole portare nel suo studio a ogni costo, di dialogare con Dante nei deliri creativi, di far continui conti di ducati e zecchini.

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 1

Insomma, fan di Michelangelo e del cinema russo per voi è impossibile perdere questo clamoroso, ricco, documentatissimo e potente Il peccato – Il furore di Michelangelo diretto da Andrei Konchalowsky, il grande regista di Siberiade e Runaway Train, che lo ha scritto assieme a Elena Kiseleva, e lo ha girato per 14 settimane in gran parte sui monti delle Apuane con veri cavatori e scalpellini grazie al ricco oligarca russo Alisher Usmanov, che ha praticamente sovvenzionato quasi tutto il ricco budget del film.

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 12

 

Rapporto curioso quello tra Konchalowsky e il suo commitente-benefattore utraputiniano, Usmanov produrrà anche il suo prossimo lavoro, visto che tema fondamentale del film è proprio la difficoltà di Michelangelo nel cercare di esprimersi come artista in mezzo ai potenti committenti del tempo, cioè i Della Rovere e i Medici.

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 13

Ricostruito con assoluta precisione, al punto che lo scenografo Maurizio Sabbattini non solo costruisce un gigantesco masso di marmo bianco il cui spostamento dalle montagne di Carrara sarà il perno del film, ma anche la Cappella Sistina dipinta da Michelangelo per Giulio II, il film segue un preciso momento della vita dell’artista, che va appunto dalla fine della Sistina e del papato di un Della Rovere, all’arrivo di un papa Medici con i rovesci di fortuna che ne seguirono.

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 6

 

Da una parte così Michelangelo si ritrova a dover portare a termine il grande monumento funebre per Giulio II per i Della Rovere, da un’altra ha sul collo il fiato dei Medici e il nuovo papa che gli chiedono di lavorare per loro a Firenze. Michelangelo, che in cuor suo ama il denaro ma odia i potenti, non sa come uscire da questo impasse che può portare per lui, il suo piccolo gruppo di assistenti-schiavi e la famiglia anche più attaccato al denaro di lui, solo danni.

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 2

Ma sa anche che solo grazie ai potenti può arrivare dove vuole nella scultura. E il rapporto con gli artisti del tempo è comunque pessimo e pieno di invidia e cattiveria. Riconosce il genio di Raffaello ma lo teme, con Sansonivo è amico, ma è pronto a segarlo alla prima occasione. Per raccontare la solitudine e il tormento di un Michelangelo che sa di essere un peccatore, Konchalowsky ha scelto accuratamente e con piena libertà i suoi attori.

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 7

Come ha trovato i venticinque cavatori giusti per il suo film provinandone ottocento, ha scelto un Michelangelo con una faccia e un carattere perfetto per quello ha in testo, Alberto Testone, un attore di teatro e di cinema davvero poco noto ma bravissimo, che fa muovere sia in mezzo a volti inediti sia a attori di tradizione, come Orso Maria Guerrini come il conte Malatesta e Massimo De Francovich come Giulio II. Se i suoi cavatori sono veri e vitali, i nobili e i prelati sono malati e doppi. Michelangelo sa bene da che parte stare, ma gli preme troppo il suo marmo e il controllo dei soldi per fare delle scelte radicali. E questo non può che portargli infinita sofferenza.

 

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 15

Tra i tanti Michelangeli del cinema, da quello americano di Charlton Heston in Il tormento e l’estasi di Carol Reed, con la incredibile fotografia in 70mm di Leon Shamroy (bei tempi…) a quello televisivo in bianco e nero di Gian Maria Volonté, il più simile a questo suo arcigno genio e demonio è quello che mise in scena per un suo episodio erotico Walerian Borowczyck in Tre donne immorale, un Michelangelo pasoliniano. Non a caso anche questo Michelangelo di Alberto Testone è stato Pasolini sia a teatro che al cinema, in Pasolini la verità nascosta di Federico Bruni. A naso uno dei migliori film dell’anno. In sala da giovedì.

il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 4il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 9il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 11il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 14il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 10il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 8il peccato – il furore di michelangelo di andrei konchalowsky 5

Ultimi Dagoreport

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...