renato pozzetto

TAAC! RENATO POZZETTO SI RACCONTA IN UN LIBRO – “JANNACCI ERA CONTRARIO AL MIO DEBUTTO CINEMATOGRAFICO. LESSE IL COPIONE DI 'PER AMARE OFELIA' E DISSE: 'È UNA CAGATA PAZZESCA'. GLI RISPOSI: 'E IO LO FACCIO LO STESSO!' - RAFFAELLA CARRÀ? “NON SI FIDAVA DI ME E COCHI” - IL “RAGAZZO DI CAMPAGNA”: “E’ STATO VISTO DA MILIONI DI PERSONE, ROBA DA MONTARSI LA TESTA” – LA MOGLIE BRUNELLA, SCOMPARSA NEL 2009, LINO TOFFOLO E LE OSTERIE IN CUI INCONTRAVA FONTANA E PIERO MANZONI - "QUALCUNO DISSE CHE I TESTI MIEI E DI COCHI ERANO CAZZATE DIVERTENTI. INVECE ERANO…” - VIDEO

 

Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

renato pozzetto cover

Renato Pozzetto. Ha deciso di raccontare la sua vita ad anni 83. Ci pensava da tempo o il desiderio è recente?

«Ho accolto il suggerimento di alcuni amici. Durante i nostri incontri, capita di condividere ricordi, aneddoti, storie divertenti oppure, dopo qualche bicchiere, di cantare vecchie canzoni. In molti mi hanno spinto: Renato, perché non scrivi un libro? A un bel momento, mi sono messo sotto».

 

Il titolo «Ne uccide più la gola che la sciarpa» sembra un manifesto surreale. È un omaggio alla comicità che ha sempre proposto?

«Sì. Sono stato attratto sin da ragazzo dall’osservazione delle persone e a commentare un gesto, un modo di essere o di dire in maniera surrealista, è qualcosa che ha sempre fatto ridere me, per primo. Qualcuno disse che i testi di Cochi e Renato erano cazzate divertenti. Invece erano espressioni di un punto di vista scelto, preciso».

renato pozzetto il ragazzo di campagna

 

(...)

 

L’infanzia da sfollato a Gemonio, la Milano del Dopoguerra, chitarre e canzoni nelle osterie. Lo stile della coppia Cochi e Renato viene da lì?

«Viene da un destino che ci ha legati prima che nascessimo, visto che i nostri genitori si conoscevano da tempo. Ci capivamo, ci intendevano, ci facevano ridere le stesse cose sin da quando eravamo bambini.

 

renato pozzetto eleonora giorgi mia moglie e una strega

Ascoltavamo le canzoni popolari, le canzoni di protesta e sull’onda di quelle musiche e di quei testi sono nate le nostre prime esibizioni. Niente giradischi, radio zero o quasi. Con l’aiuto di Gino Negri, il direttore d’orchestra che assieme a Dario Fo, Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi creò il repertorio delle canzoni della mala».

 

Il libro contiene alcuni brani commoventi. Raccontano di Lino Toffolo, collega e amico veneziano e, soprattutto, di Enzo Jannacci...

ENZO JANNACCI RENATO POZZETTO

«Enzo era un poeta. Ed erano poetiche e delicate le canzoni di Toffolo, talmente belle da sembrare scritte da un altro. Lo prendevamo in giro perché non sapevamo come fargli i complimenti. Jannacci fu un vero ispiratore per noi, raccontava e cantava storie struggenti anche per lui. Ed era imprevedibile. Lo stavi a sentire e potevi ridere o piangere nel giro di un minuto. Ci siamo trovati naturalmente. Noi ascoltavamo i suoi brani, lui veniva ad ascoltare noi, ci apprezzava. Ci siamo voluti bene e abbiamo condiviso una vena umoristica comune».

 

Lucio Fontana, Piero Manzoni, la galleria di Velia e Tinin Mantegazza: le origini del vostro cabaret sono nate nel mondo dell’arte?

renato pozzetto leopoldo mastelloni culo e camicia

«Frequentavamo un’osteria, l’Oca d’oro, battuta soprattutto da artisti. Fontana parlava di Parigi, di ciò che stava dietro e dentro i suoi lavori, Manzoni polemizzava sui significati di un’opera. E quando si trattava di spiegare un quadro l’elemento surreale emergeva inevitabilmente. La vicinanza con figure così originali, con visioni sconcertanti, era un invito a continuare con il nostro umorismo».

 

Un bar, il Gattullo, trasformato in un altro luogo di ispirazione. Con tanto di Ufficio Facce...

«Frequentavo il Gattullo perché era comodo raggiungerlo per me che abitavo alla periferia sud di Milano. Un posto frequentato da una quantità di personaggi simpaticissimi. L’Ufficio Facce lo inventò uno di loro: era una procedura da applicare agli avventori. Domande da rivolgere a quel pirla lì, che era appena entrato e bisognava capire chi fosse, cosa volesse. Un gran divertimento».

 

scena vasca da bagno edwige fenech renato pozzetto la patata bollente 4

Il palco del Derby Club, i primi, programmi tv, un clamoroso esordio a «Canzonissima», 1974. È vero che Raffaella Carrà non era convinta del vostro coinvolgimento?

«Parecchi autori della Rai venivano al Derby, ci conoscevano e si erano accorti che i nostri testi erano nuovi, originali, funzionavano. La Carrà non conosceva e non poteva capire il nostro linguaggio. Così venne fuori l’idea di partecipare in collegamento da una cantina, che in realtà era uno studio separato. La canzone “E la vita, la vita” come sigla finale. Divenne subito popolarissima».

 

massimo ranieri e renato pozzetto la patata bollente

Primo film, «Per amare Ofelia». Si aspettava un successo così immediato anche come attore protagonista?

«No. Quando uscì il film andai a dare una occhiata davanti al cinema e vidi una coda lunghissima di ragazzi in attesa di entrare. Poi sbirciai in sala, nascosto dietro un tendone. La prima scena inquadrava una mia camminata di spalle, si vedevano solo i piedi. Scattò l’applauso. Ero davvero stupito».

 

Le strade di Cochi e Renato si divisero allora. Con Jannacci contrario al suo debutto cinematografico...

«Quando arrivò la proposta non sapevo come fare perché avevamo sempre lavorato in coppia. Mi confessai con Cochi. Fu accogliente. Se vuoi fare questo film, fallo pure. Lesse il copione anche il nostro Gesù Cristo e cioè Jannacci. Risposta: per me è una cagata pazzesca.

umberto bossi renato pozzetto

 

Gli risposi con la frase di una sua canzone, Prete Liprando: “E io lo faccio lo stesso!”. Poco dopo chiesero anche a Cochi di recitare in un film importante, Cuore di cane , tratto dal romanzo di Bulgakov. Così mi sentii a posto nei confronti del mio compagno di vita e di lavoro».

 

«Il ragazzo di campagna» resta il film che ha più amato?

«È il più amato dal pubblico. Un amico produttore mi ha raccontato che è stato visto da milioni e milioni di persone, roba da montarsi la testa».

scena vasca da bagno edwige fenech renato pozzetto la patata bollente 3

 

Una vita scandita da molte case. Da Gemonio a Milano, da Cervinia a Venezia. Qual è il posto del cuore?

«A Gemonio arrivammo da sfollati durante la guerra. Se ti trovi sotto i bombardamenti, ogni luogo più sicuro diventa bellissimo. Ero un bambino, era il tempo delle prime esplorazioni, delle scoperte. C’erano le galline che facevano le uova, il primo pane bianco lo mangiai lì».

 

Il racconto più emozionante è quello dedicato a sua moglie Brunella, scomparsa nel 2009...

7 chili in 7 giorni pozzetto verdone

«È stata la persona della quale mi sono innamorato ed è stato un amore lungo una intera vita. Ha allevato i nostri figli, Giacomo e Francesca, sacrificandosi, dedicando pazienza e speranza anche a me. Dotata di senso dell’umorismo, rideva mentre provavamo i nostri testi, a casa. Penso a lei in continuazione. E talvolta penso che avrei potuto fare meglio, darle di più».

 

scena vasca da bagno edwige fenech renato pozzetto la patata bollente 1RENATO POZZETTO ALLA LOCANDA POZZETTO pozzettopozzetto boldi il ragazzo di campagnaVERDONE POZZETTO SETTE CHILI IN SETTE GIORNIjohnny dorelli renato pozzetto tesoromio renato pozzetto foto di baccomassimo boldi renato pozzetto due cuori, una cappella renato pozzetto paolo villaggio. le nuove comiche renato pozzetto enrico montesano piedipiattirenato pozzetto cochi ponzoniSTEFANIA SANDRELLI E RENATO POZZETTO SUL SET DI LEI MI PARLA ANCORAPOZZETTO ORNELLA MUTI

(...)

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO