virus letale

SARDEGNA INCORONATA DAL VIRUS – 293 CASI ACCERTATI, INTERI REPARTI CONTAGIATI. MEDICI SENZA MASCHERINE NEGLI OSPEDALI DOVE CRESCE IL NUMERO DEI CONTAGI TRA SANITARI E PAZIENTI. GLI ORDINI DEI MEDICI: "MASSIMA INSICUREZZA". PROTESTANO ANCHE I GIORNALISTI, IN CAMPO CONTRO "IL BAVAGLIO" IMPOSTO DALLA GIUNTA. APERTE DUE INCHIESTE…


Coronavirus, Sardegna: 293 positivi, 2 decessi, 1 paziente guarito

(LaPresse) - Sono 293 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. È quanto rilevato dall'Unità di crisi regionale nell'ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 1.912 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 71, di cui 15 in terapia intensiva, mentre 217 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende il primo paziente guarito e altri due clinicamente guariti. Due i decessi nell'Isola dall'inizio dell'emergenza.

Sul territorio, dei 293 casi positivi complessivamente accertati, 43 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+2 rispetto all'ultimo aggiornamento), 8 (+1) nel Sud Sardegna, 4 (+1) a Oristano, 22 (+1) a Nuoro e 216 (+82) a Sassari.

 

Covid e caos, in Sardegna interi reparti contagiati. Medici senza mascherine: le denunce e i documenti che lo provano

Antonella Loi per  https://notizie.tiscali.it/

 

sardegna

Dopo la Procura della Repubblica di Tempio Pusania, anche i pm di Sassari hanno aperto un fascicolo di indagine sui contagi fuori controllo avvenuti all'interno dell'ospedale della provincia sarda.

 

Tamponi fatti a tappeto su medici, infermieri e pazienti di interi reparti, a seguito della crescita esponenziale del numero degli infetti da Coronavirus, ha indotto i magistrati ad avviare un'indagine per il momento contro ignoti. I dati dicono che la provincia del Nord Sardegna segue un trend doppio rispetto a quello nazionale: il numero dei contagiati al 19 marzo è di 134, su un totale di 206 casi in tutta l'Isola (saliti a 293 il 20 marzo, ndR)

 

coronavirus 2

Molti di questi sono sanitari in trincea - è proprio il caso di dirlo - dell'ospedale sassarese. Ma altre positività consistenti si rilevano nell'ospedale di Olbia, dove sono stati contagiati 15 tra medici infermieri e pazienti del reparto di Terapia Intensiva, ancora nella struttura di Nuoro, dove si contano almeno 16 infetti, e diversi casi in due diversi nosocomi cagliaritani. Ce n'è abbastanza per dipingere il quadro preoccupante della sanità isolana che, come sembra accadere in tante altre parti d'Italia, è apparsa drammaticamente inerme di fronte all'avanzare del virus.

 

 

 

I documenti che provano l'emergenza

traghetto per la sardegna

Cosa sta succedendo? All'indice soprattutto la mancanza di Dpi (dispositivi di protezione individuali) necessari per preservare dal rischio contagio il personale medico e sanitario, e di conseguenza i pazienti, delle strutture ospedaliere, dove scarseggia anche l'essenziale: mascherine, calzari, tute, grembiuli e occhiali. Laddove si dovrebbe dare protezione, oltre alla buona volontà degli operatori, resta davvero poco.

 

 

Già la scorsa settimana in un ospedale sardo veniva diramata una direttiva interna (foto sotto) con la quale si raccomandava "a tutti gli operatori di utilizzare gli appositi D.P.I. (guanti, occhiali, facciali filtranti, sovracamici etc.) solo quando necessario. Vista l'emergenza in corso - si legge nel documento in mano a Tiscali News - e la limitata disponibilità di Dpi questi devono essere utilizzati solo quando opportuno. Il pronto soccorso - è scritto ancora - ha in carico la funzione di filtro per gli eventuali casi sospetti per Covid-19". E non si tratta di una raccomandazione, bensì un obbligo. La disposizione continua infatti precisando che "i coordinatori dovranno farsi carico di vigilare su quanto sopra detto e segnalare alla direzione l'uso improprio".

 

 

 

coronavirus diagnosi

A una settimana da questa disposizione (datata 11 marzo) e a molti più giorni dalle prime evidenze sulla velocità di diffusione del Covid-19, poco è cambiato. Nel reparto di Pediatria dello stesso ospedale, dove lavorano 7 medici, 14 infermieri, 3 tra Oss e ausiliari, i Dpi in dotazione sono "5+3 mascherine FFP3, 3 Visiere, 5 mascherine chirurgiche con visiera, di cui 3 nello studio dei medici". Lo si legge in un altro documento interno risalente al 16 marzo e che Tiscali News ha potuto visionare (foto sotto). In esso compare anche una nota scritta a penna con la quale si dà conto dell'avvenuta "consegna di altre 20 maschere FF3 totale 28", più "3 tute".

 

E come già in precednza, la direttiva spiega che "nel momento in cui si decide di utilizzare le mascherine FFP3 (da utilizzare solo in caso certo o sospetto di Covid-19) deve essere avvisato il Direttore di struttura, la coordinatrice e la Direzione sanitaria". E questo accade in un reparto di Pediatria, dove "i bambini arrivano spesso con sintomi influenzali che ben potrebbero coincidere con quelli del Coronavirus, ma noi non possimo saperlo", dice una fonte che preferisce restare anonima. Insomma, nostante decreti legge, stanziamenti regionali, sequestri di container carichi di mascherine e tutto il macigno di consapevolezza sulla pericolosità dell'infezione, la situazione in corsia resta invariata.

 

La denuncia dei medici: "Massima insicurezza"

traghetti sardegna 1

Alle procure di Sassari e Tempio è ragionevole pensare che si aggiunga presto anche quella di Cagliari, a cui alcuni giorni fa è stato presentato un esposto - arrivato anche all'Ispettorato del lavoro - con il quale l'Anaao-Assomed lamentava "la persistente grave carenza di dispositivi di protezione, in particolare specifiche mascherine con i filtranti respiratori e delle protezioni per gli occhi".

 

Per il sindacato dei medici bisogna spingere perché "le autorità vigilino sulla tutela della salute degli operatori sanitari". A dar man forte intervengono i camici bianchi dell'Ordine di Cagliari, Oristano e Nuoro, che attraverso una nota dei presidenti Raimondo Ibba, Antonio Sulis e Maria Giobbe si dichiarano pronti ad avviare iniziative di autotutela "in mancanza di correttivi" come "la sanificazione di tutti gli ambienti in cui si svolga assistenza alle persone" e "dispositivi di protezione individuali (Dpi) e tamponi ad ogni operatore sanitario". Attività necessarie e indifferibili che ad oggi non sono state ancora eseguite. I rischi li raccontano le cronache.

 

La Giunta mette il "bavaglio" ai medici

Domande che attendono risposte veloci e che seguono il "diktat" dell'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu (ben presto imitato dal direttore generale dell'Ausl Romagna, Marcello Tonini ndr), con il quale, silenziando di fatto gli operatori degli ospedali impone che il personale non parli con i giornalisti o attraverso i social: solo la Regione potrà dare informazioni su quanto accade nelle strutture pubbliche.

 

Nella direttiva indirizzata alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie, ai direttori dei presidi ospedalieri e ai direttori dei reparti di malattie infettive, si dice infatti che ogni comunicazione sarà controllata e che "si chiede di avviare senza indugio opportuni provvedimenti disciplinari verso chiunque non si attiene strettamente a tale disposizione, ribadendo che qualunque attività comunicativa di codeste aziende deve essere autorizzata da questa Regione".

 

Giornalisti e medici contro "il bavaglio"

Intento chiaro di tacitare l'informazione su quanto accade all'interno degli ospedali pubblici, denunciano l'Associazione della Stampa e l'Ordine dei giornalisti sardi in un comunicato congiunto a difesa "della libera consultazione delle fonti". I giornalisti, è scritto nella nota, "ritengono il provvedimento un tentativo di limitare la libera manifestazione del proprio pensiero. L’art.21 della Costituzione - si legge - non può essere messo in discussione da nessuno, tanto meno in momenti delicatissimi della vita del Paese come quello che stiamo attraversando".

traghetti sardegna 5

 

Presa di posizione che non è piaciuta nemmeno ai camici bianchi che, come riporta l'Agi, in 11 tra associazioni e sindacati di categoria, compresi l'Ordine dei medici di Cagliari e Oristano, in una nota parlano di "grave atto di censura". E scrivono: "Mentre i nostri medici con tutti gli altri operatori sanitari, schierati in prima linea contro un nemico feroce e invisibile, chiedono, agli amministratori regionali, di essere protetti e difesi per poter svolgere con un po' di sicurezza il proprio lavoro, arriva, invece delle mascherine, un bavaglio". E chiariscono: "Se i medici non possono esprimersi, parliamo noi".

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."