serena dandini marcore' putin

VIDEO! “MANNONI, MANNONI, TESTA DI MINSK” - SERENA DANDINI RICORDA QUANDO A “PARLA CON ME” NERI MARCORÈ IMITAVA PUTIN: "NELLO SKETCH C’ERA UN GROSSO TUBO DEL GAS, CON TANTO DI ENORME MANOPOLA CHE LO ZAR MINACCIAVA DI CHIUDERE SE VENIVA CONTRADDETTO - LA MIA È UNA FAMIGLIA NOBILE SI’, MA DECADUTA, MIO PADRE SI ERA MANGIATO TUTTO. A SCUOLA ME NE VERGOGNAVO. ERO UNA RIBELLE, DA MINORENNE, ANDAVO AL PIPER DI NASCOSTO. UNA VOLTA CI TRASCINAI ANCHE MIA MADRE. IN RAI HO INIZIATO COME FACCHINO” – GLI ATTACCHI DI BERLUSCONI E I DENTI FINTI DELLA BONACCORTI – LIBRO+VIDEO

Emilia Costantini per il Corriere della Sera

 

serena dandini

Sognava di diventare l'assistente della sua professoressa di lingue e letterature straniere all'università. «Invece fu proprio la professoressa a segnalarmi alla Rai per fare un provino - racconta Serena Dandini -, di quelli che il servizio pubblico dedicava ai giovani per inserirli nel mondo del lavoro. Se da un lato quella fu la mia fortuna, dall'altro fu la fine della mia sognata carriera universitaria».

 

Una fortuna iniziata però alla radio, non alla televisione...

«No, iniziata come facchino!».

 

Cioè?

«Non mi avevano affidato la conduzione di qualche trasmissione radiofonica, ma il compito di portare fisicamente, dall'archivio Rai allo studio dove si svolgeva il programma, i dischi da trasmettere, un bell'allenamento. Poi qualche conduttore ha cominciato a coinvolgermi, a farmi dire qualcosa al microfono e così via...».

 

Nata in una famiglia aristocratica, con padre avvocato e madre marchesa, da dove le è nata la passione per radio, televisione, teatro...

serena dandini francesca reggiani

«Innanzitutto, sono discendente di una famiglia aristocratica sì, ma decaduta, e poi da adolescente mi vergognavo, con i miei compagni di scuola, del cognome e dello stemma nobiliare, in cui non mi riconoscevo e da cui non avevo alcun vantaggio. Per fortuna sono stata l'unica, rispetto a mio fratello e mia sorella, a frequentare le scuole pubbliche e di questo sarò sempre grata a mia madre, un genio, perché ha intuito che con me l'istituto privato non avrebbe funzionato. Sono stata la pecora nera, ma l'intuizione di mamma mi ha reso cittadina del mondo».

 

Rispetto a una famiglia proletaria, lei cosa ha avuto di più o di meno?

«Ho avuto di più la consapevolezza della decadenza, anche economica: non c'è niente di definitivo, tutto può cambiare all'improvviso, dalle stelle alle stalle, come si suol dire. Si può nascere in un posto al sole e conoscere poi il lato oscuro. Mio padre si era mangiato tutto, era rimasto solo lo stemma, che non so neanche bene cosa rappresenti: da lui non ho ereditato palazzi e gioielli, ma senso dell'umorismo e questo mi ha aiutato ad affrontare la vita, a dover contare solo sul mio impegno. Ho sempre temuto di finire in tailleur con la collana di perle».

 

serena dandini

Una contestatrice?

«Una ribelle sin da quando, minorenne, andavo al Piper di nascosto: il tempio della beat generation, un mito. All'epoca il locale aveva un'apertura anche pomeridiana e con un paio di amichette, uscite di casa con qualche bugia, ci accorciavamo le gonne, ci passavamo un rossetto sulle labbra per apparire più grandi e ci presentavamo all'ingresso, dove c'era un tipo severissimo: decideva se farti entrare oppure no».

 

I suoi genitori non se ne sono mai accorti?

«Mia madre sì, e ne fu terrorizzata: il Piper era luogo di perdizione. Una volta le proposi di venirci con me e, con mio grande stupore, accettò la proposta. Lei, con il suo tailleur e il filo di perle, fu scioccata dall'ambiente, dai ragazzi che si baciavano in pubblico, dal volume della musica... Avrebbe voluto mantenere il suo aplomb e invece, seguendomi sulla pista da ballo per controllarmi, si perse una scarpa. Il mio intento era rassicurarla, ottenni l'effetto contrario...».

 

FABIO FAZIO SERENA DANDINI

Lei ha sempre puntato sull'effetto contrario, a cominciare dal suo primo grande successo, «La tv delle ragazze».

«Più di trent' anni fa, abbiamo portato sul piccolo schermo il nostro "triunvirago", ovvero l'energia dell'universo femminile, l'indignazione nei confronti del fatto che l'umorismo fosse terreno solo maschile e che le donne, per far ridere, dovevano necessariamente essere bruttine, quindi la loro comicità scaturiva dai difetti fisici. Abbiamo combattuto contro gli stereotipi.

 

Per noi un faro era stata Monica Vitti, affascinante e buffa al tempo stesso. E poi Franca Valeri, ironica geniale. Le cose sono un po' cambiate, ma non è sufficiente. Un consiglio alle ragazze di oggi: state attente, non vi distraete, basta poco per tornare indietro rispetto a certe conquiste, non solo artistiche».

 

serena dandini lele marchitelli foto di bacco

Si riferisce alla violenza sulle donne: dieci anni fa uscì la prima edizione del suo «Ferite a morte». Ora è in libreria la versione aggiornata (Rizzoli), dove torna a dare voce alle vittime di femminicidio.

«Quando ho scritto la prima versione, non si poteva usare il termine femminicidio. Per questo genere di omicidi, la dicitura era "raptus di follia" o "delitto passionale". Ma se non si può dare un nome preciso a un fenomeno non lo si può combattere. Non avrei mai immaginato che saremmo stati ancora qua a contare le vittime. Nonostante le buone leggi che sono state varate negli ultimi tempi nel nostro Paese, i numeri sono impressionanti e se non affrontiamo questa piaga insieme agli uomini non se ne esce. Proprio gli uomini devono farsene carico, essendone gli artefici».

serena dandini foto di bacco

 

Per questo ha inserito nel nuovo testo la testimonianza di un uomo?

«Ho immaginato un uomo che bussa alla porta di un paradiso popolato dalle vittime, mogli, fidanzate, sorelle...».

 

La pandemia ha costituito un'aggravante?

«Certamente. Per molte donne stare chiuse tra le mura domestiche con il proprio aguzzino è stato un incubo».

 

Non solo i femminicidi, le donne devono ancora percorrere una lunga strada per conquistare ruoli rilevanti in politica.

«Purtroppo sì, la leadership è un'annosa questione. Nel 1971 Enzo Biagi chiedeva a Monica Vitti: perché si batte per il femminismo? E lei rispondeva: perché forse è ora! Una risposta che non mi pare proprio passata di moda. Quando si parla di nomine importanti, pur essendoci un elenco sterminato di personaggi femminili con competenze eccezionali in ogni campo, vengono ignorati.

serena dandini 1

 

Siamo in un Paese patriarcale, maschilista e alle donne non viene riconosciuta la dovuta autorevolezza. Secondo me nomineranno una donna quando ci sarà l'inguacchio , cioè un lavoro sporco da risolvere, così se va male è colpa della nominata. È la sindrome Enza Sampò: la conduttrice mi raccontava che la sua era stata una carriera di sostituzioni di colleghi, la chiamavano se qualcuno si ammalava o per altri imprevisti. Ma voglio essere ottimista: a forza di picconate le cose miglioreranno».

 

Tra i suoi numerosi programmi, a quale è maggiormente affezionata?

«Sono tutti figli adorati, ma ricordo con divertimento la prima edizione di Parla con me , che venne attaccato da Silvio Berlusconi per lo sketch satirico "lost in wc", dove due ragazze, presunte olgettine, erano chiuse nel bagno di un palazzo di potere, presumibilmente Palazzo Grazioli. Nello stesso programma facemmo oltretutto un'incredibile anticipazione di quanto sta avvenendo».

 

Quale?

serena dandini gli stati generali

«Neri Marcorè imitava Putin e nella scenografia dello sketch era rappresentato un grosso tubo del gas, con tanto di enorme manopola che lo zar minacciava di chiudere se veniva contraddetto. Ad ogni mia domanda scomoda, lui si arrabbiava, chiudeva il gas e lo studio televisivo calava nel freddo polare».

 

«Avanzi» fu un caposaldo della satira...

«La nostra classe mista, uomini e donne insieme, ne combinava di tutti i colori. Ma eravamo agli esordi del programma, il budget era molto basso e i nostri attori, per realizzare bene le varie imitazioni, necessitavano di strumenti. Quando Francesca Reggiani imitava Enrica Bonaccorti accadde un problemino: per somigliarle aveva bisogno non solo della parrucca giusta, abiti, trucco, ma anche di una dentiera che evocasse l'appariscente sorriso della famosa conduttrice di Non è la Rai .

MARCORE' IMITA PUTIN

 

La dentiera costava parecchio. Una sera, a fine spettacolo, Francesca la ripone in camerino avvolta in un kleenex. La mattina dopo le donne delle pulizie buttano quel kleenex, non sapendo del prezioso contenuto. Eravamo disperati e tutti quelli di Avanzi , vestiti e truccati, tipo Sabina Guzzanti-Moana Pozzi, Cinzia Leone-Edwige Fenech, o Corrado Guzzanti-Rokko Smithersons, cominciarono a grufolare nei cassonetti della spazzatura davanti allo studio Rai: cercavano i denti della Bonaccorti!».

 

Li trovarono?

«Purtroppo no, facemmo una colletta per ricomprare la preziosa dentiera».

MARCORE' IMITA PUTIN

 

Da alcuni anni lei realizza a Firenze il festival «L'eredità delle donne». «Non è un festival delle donne, ma dove le donne possono parlare liberamente di tutto, anche dei loro difetti».

Per esempio?

«Bè, capita spesso di essere competitive tra noi, e questo in certi casi non aiuta. Purtroppo riusciamo a essere stron... come gli uomini e forse anche di più».

 

Lei ha una figlia, Adele Tulli. È stata una brava madre?

MARCORE' IMITA PUTIN

«A causa del mio lavoro, credo di essere stata una madre ingombrante. Adele è stata giustamente molto critica nei miei confronti e ha voluto fare il suo percorso indipendentemente da me. Ora ha 39 anni, fa la documentarista, è più colta, più preparata di me e siamo al giro di boa: è il momento della riconquista, abbiamo un rapporto meraviglioso. Voglio consolare, rassicurare tutte le mamme delle ventenni di oggi: la razza migliora».

 

serena dandini lo spettacolo ferite a morte

E lei, col passare degli anni, con l'età che avanza, migliora? Ride di cuore: «In questo mondo di forever young, non è facile invecchiare. La vulgata dice che gli uomini, quando invecchiano, diventano interessanti, mentre le donne sono come al solito penalizzate. Mi piace però ricordare una frase del film Harry ti presento Sally dove, riguardo alla procreazione in età avanzata, lei dice a lui: per voi uomini è diverso, Charlie Chaplin ha avuto figli fino a 73 anni. E lui le risponde: sì, ma non riusciva a tenerli in braccio!».

serena dandini lilli gruber foto di baccoberlusconi putinserena dandini lele marchitelli carlo verdoneMARCORE' IMITA PUTINserena dandini 1serena dandini tv delle ragazzeserena dandini, lele marchitelli serena dandini tv delle ragazzeguzzanti dandiniserena dandini la tv delle ragazze pierfrancesco loche e serena dandini avanzivalentina amurri, linda brunetta e serena dandiniserena dandinisabina guzzanti serena dandini maria elena boschi la tv delle ragazzedandini guzzanti in avanzifrancesca reggiani michela pandolfi serena dandiniDANDINI AVANZIdandini tv delle ragazzedandini parla con meserena dandini lo spettacolo ferite a mortedandini 8serena dandini foto di bacco

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…