musica canzoni ucraina tenore anatolio solovianenko neil sedaka

LA GUERRA IN MUSICA – STORIE DI CANZONI, INTERPRETI E MUSICISTI UCRAINI TRA CENSURE, FUGHE, SPIE E TERRORISMO – NEL 1964 MOSCA CHIESE AL PARTITO COMUNISTA ITALIANO DI FAR ARRIVARE IN FINALE IL TENORE ANATOLIO SOLOVIANENKO NELLA TRAMISSIONE “NAPOLI CONTRO TUTTI” (COSA CHE AVVENNE, CON L'UMILIANTE ESCLUSIONE DELLA POPOSTAR USA, NEIL SEDAKA) – IL CASO DEL COMPOSITORE IGOR MARKEVITCH, SOSPETTATO DAI SERVIZI SEGRETI DI AVER PRESO PARTE AL SEQUESTRO MORO... – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Michele Bovi per www.huffingtonpost.it

 

il sassofonista Stan Getz

Persino il sassofonista più famoso nella storia del cool jazz e della bossa nova aveva un soffio ucraino nelle guance: da papà e mamma ebrei emigrati in America, ma originari del Paese oggi governato da Volodymyr Zelensky, era stato registrato all’anagrafe di Filadelfia come Stanislao “Stanley” Gayetzky, trasformato anni dopo per buona sorte e memorabili dischi nel più orecchiabile nome d’arte di Stan Getz.

 

Nella storia musicale dell’Ucraina c’è chi ha compiuto il percorso inverso a quello di Stan Getz: nati altrove e approdati a Kiev, come il concertista V?ktor Stepanovyc Kosenko (1896 – 1938) tra i più apprezzati autori europei di composizioni per bambini. Kosenko, nato a San Pietroburgo, aveva lasciato la Russia in contrasto con il regime stalinista e ottenuto la naturalizzazione ucraina.

 

 

Il divieto nonostante Ciaikovski

Mykola Lysenko

Musica e geopolitica peraltro hanno sempre rappresentato un connubio fortemente distintivo in quell’area. A partire da Mykola V?tal?jovyc Lysenko (1842 – 1912) considerato il padre della musica ucraina. Autore dell’opera “Taras Bulba” ispirata al romanzo omonimo di Nicolaj Gogol’, Lysenko pretese sempre che i suoi lavori lirici venissero rappresentati esclusivamente da libretti in lingua ucraina. A Ciaikovski che entusiasta di “Taras Bulba” gli proponeva di mettere in scena l’opera a Mosca, Lysenko negò il consenso per l’esecuzione in lingua russa.

 

[...]

 

Componeva musica religiosa anche Mykola Dmytrovyc Leontovyc (1877 – 1921) autore di “Šcedryk” (in ucraino Serata di abbondanza) brano corale diventato nell’adattamento di Peter Wilousky, altro musicista ucraino naturalizzato statunitense, il canto natalizio “Carol of the Bells” utilizzato anche dalla Disney per il film “Mamma ho perso l’aereo”.

 

 

L’antenato di Bella Ciao

Mishka Ziganoff

Trovò ospitalità definitiva negli Stati Uniti anche Mishka Ziganoff (1889 – 1967) il musicista che compose nel 1919 “Oi Oi di Koilen”, la cui struttura melodico-armonica subì progressive trasformazioni fino a divenire uno dei brani in assoluto più significativi della competizione politica: “Bella Ciao”.

 

I musicisti che diventano famosi all’estero riscuotono titoli governativi, simili ai nostri cavalierati. È quanto accaduto alla cantante e violinista Assia Ahhtt che nel 2013 ha conquistato la scena americana con il singolo “If Only Tonight” ed è stata nominata Artista Onoraria d’Ucraina. Così come Oleksandr Valerijovyc Ponomar'ov nominato per sette volte Cantante dell’anno in patria e dopo la partecipazione all’Eurovision Song Contest del 2003 con la canzone in lingua inglese “Hasta la vista” proclamato a sua volta Artista Onorario d’Ucraina.

[...]

 

Esclusi dall’Eurovision Song Contest

kalush orchestra vince l' eurovision 6

Nell’edizione 2022 ha gareggiato e vinto il gruppo Kalush Orchestra. Ma a superare la selezione pubblica era stata la rapper Alina Paš, costretta però a rinunciare. L’artista fu accusata di aver intrapreso nel 2015 un viaggio nel territorio conteso della Crimea, passando per il confine russo ed esibendo al rientro documenti falsi alle autorità ucraine.

 

Tre anni prima un incidente analogo era toccato alla cantante e produttrice discografica Maruv. L’artista aveva vinto la selezione per rappresentare l’Ucraina all’Eurovision Song Contest ma aveva accettato di esibirsi in due concerti in Russia. Era intervenuto addirittura il vice primo ministro alla Cultura per attestare che “gli artisti che non riconoscono l'integrità territoriale dell'Ucraina non dovrebbero rappresentare il Paese ad una manifestazione internazionale”. [...]

kalush orchestra vince l' eurovision 5

 

Non corre rischi del genere la cantante e conduttrice televisiva Nadija Dorofjejeva (1990) inclusa dal 2022 nella lista nera delle star ucraine a cui è vietato l’ingresso nella Federazione Russa per mezzo secolo a causa del dissenso manifestato verso quella che Mosca definisce “operazione militare speciale”.

 

 

Le voci amate dalla Casa Bianca

vladimir horowitz

Certo l’ideale è farsi rappresentare da artisti che abbiano consapevolezza della scienza politica. Come Zlata Ohnjevic, di origini italiane e serbe, parlamentare ucraina del partito radicale ma anche cantante classificatasi al terzo posto all’Eurovision Song Contest del 2013.

 

Meglio di Zlata Ohnjevic aveva fatto nel 2004 Ruslana Stepanivna Lyzycko, cantante e attivista politica, conquistando il primo posto dell’Eurovision Song Contest. Anche grazie a tale vittoria in quello stesso anno Ruslana fu designata per il più prestigioso riconoscimento in patria, quello di Eroina dell’Ucraina e le venne assegnato dal segretario di Stato statunitense Colin Powell l’Oscar internazionale delle Donne Coraggiose.

vladimir horowitz riceve la Presidential Medal of Freedom da ronald reagan

 

Il primo segnale di pubblico apprezzamento della Casa Bianca verso artisti ucraini risale al 1986 quando Ronald Reagan conferì la Presidential Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile, al compositore Vladimir Horowitz (1903 – 1989), naturalizzato statunitense, protagonista di una serie di concerti tra Mosca e Leningrado all’insegna del nuovo clima di dialogo e distensione tra USA e URSS.

 

 

Igor Markevitch

Così Iryna Mykolaïvna Bilyk, ancora oggi attiva nell’industria musicale, si esibì nel 1995 per il presidente Bill Clinton: Iryna ha prodotto finora dodici album musicali, di cui cinque in russo e uno in polacco. Un’impronta di internazionalità diffusa, ancor più testimoniata dalla circostanza che all’Eurovision Song Contest artisti ucraini hanno rappresentato anche altri Paesi: Eduard Eduardovic Romanjuta nel 2015 cantò con il vessillo della Moldavia e Alekseev nel 2018 interpretò la canzone “Forever” per conto della Bielorussia.

 

Dov’è la Donna più bella?

Qualcuno si è dileguato. Per esempio la cantante e conduttrice televisiva Vira Viktorivna Haluška, che ha scelto come nome d’arte Vera Brezneva, in memoria di Leonid Breznev coriaceo segretario generale del Partito comunista sovietico. L’artista che nel 2010 era stata definita dalla stampa “Donna più bella dell’Ucraina”, già componente del gruppo pop VIAgra, ha vissuto e lavorato preferibilmente in Russia. Dal 2022 le notizie che la riguardano sono rare e contraddittorie.

 

Igor Markevitch

Secondo alcune fonti risiederebbe tuttora a Mosca, secondo altre avrebbe lasciato la Russia per impegnarsi nel volontariato a favore dei profughi ucraini in Polonia e in Italia. Così come si sono perse le tracce di Odessa Barbie, nome d’arte di Valeria Lukyanova, compositrice, soprano lirico e showgirl caratterizzata dalla conturbante somiglianza con la bambola americana. Nel 2014, anno della guerra in Donbass, si era trasferita a Mosca, oggi chissà. [...]

 

Igor Markevitch

 

Alcune storie di musicisti ucraini sono state materia di indagini. Quella del cantautore Vladimir Michajlovic Ivasjuk (1949 – 1979) è ancora oggi fonte di tenebrose congetture. Ivasiuk è stato l’autore delle canzoni più popolari ed eseguite negli anni Settanta in tutta l’Unione Sovietica: brani che esprimevano soprattutto amore e devozione nei confronti dell’Ucraina.

 

Il sospetto palesato dalle autorità di Kiev è che siano state percepite da Mosca come sorgente della rinascita del sentimento nazionalista. Il 18 maggio 1979 Ivasjuk fu trovato impiccato in un bosco alla periferia di Leopoli. Motivazione ufficiale: suicidio. A Kiev sostengono che dopo la sua morte la radio di Stato sospese la diffusione delle sue composizioni e i suoi dischi furono tenuti a lungo fuori commercio.

 

Il compositore del caso Moro

Anatolio Solovianenko

Di altri due musicisti ucraini si occuparono anche i servizi segreti italiani. Inquietante è stato il caso di Igor Markevitch (1912 – 1983). Compositore e direttore d’orchestra tra i più stimati in Europa ottenne la cittadinanza italiana sposando la duchessa Topazia Caetani. Markevitch fu a lungo oggetto di indagini perché sospettato di essere un elemento di vertice delle Brigate rosse con un ruolo decisivo in ordine al sequestro di Aldo Moro.

 

L’altro musicista ucraino monitorato dai nostri apparati di intelligence fu il tenore Anatolio Solovianenko. Una storia dal sapore salottiero rispetto alla drammaticità del caso Moro che tuttavia disegna circostanze di una geopolitica di cui resta memoria lontana.

 

Anatolio Solovianenko disco serata a mosca

È tutto scritto in un documento datato 12 dicembre 1964 inviato dall’Ufficio Affari Riservati, il servizio segreto del Viminale, al ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani: la velina informava che il Partito comunista aveva ordinato alle sezioni dell’Emilia-Romagna e della Toscana di fare incetta di cartoline per “Napoli contro tutti”, la trasmissione della Rai che in quell’edizione sostituiva “Canzonissima” nella gara canora abbinata alla Lotteria di Capodanno.

 

In “Napoli contro tutti” si sfidavano i brani più significativi di ciascun Paese: l’obiettivo, secondo l’informativa del Viminale, era di far arrivare la canzone “Serate a Mosca”, interpretata dallo sconosciuto tenore ucraino Anatolio Solovianenko, al secondo posto, subito dopo l’insuperabile “‘O Sole Mio” cantata da Claudio Villa, con la conseguenza di un’umiliazione per gli Stati Uniti, nel programma rappresentati dalla popstar Neil Sedaka che interpretava i brani “Love Is a Many Splendored Thing” e “Ritmo di Broadway”, e la dimostrazione della crescita tra gli italiani delle simpatie verso il più importante Paese dell’est.

 

Anatolio Solovianenko

Il documento avvertiva che “senza adeguate contromisure” il Partito comunista avrebbe facilmente raggiunto il suo scopo. Finì con Claudio Villa e “‘O Sole Mio” al primo posto (voti 780.104), Gigliola Cinquetti al secondo con “Non ho l’età” (201.017 voti) e Solovianenko al terzo posto (180.190 voti), poi ancora la Cinquetti con “Anema e core” e ancora Villa con “Torna a Surriento”. Distanziata, al sesto posto, un’altra canzone straniera, “La violetera” interpretata dall’artista spagnola Encarnita Polo. Per Neil Sedaka e gli Stati Uniti canterini fu un’avvilente disfatta: non riuscirono nemmeno ad accedere alla serata finale.

neil sedakaCLAUDIO VILLA

vladimir horowitz

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…