ricchi e poveri

“TANTI COLLEGHI CI HANNO TRATTATO CON LA PUZZA SOTTO IL NASO” – LA GRANDE RIVINCITA DI ANGELA BRAMBATI E ANGELO SOTGIU DEI RICCHI E POVERI, ACCLAMATI E IN VETTA ALLE CLASSIFICHE: “POTREMMO STARCENE A CASA BELLI TRANQUILLINI, QUALCOSA ABBIAMO GUADAGNATO. MA ABBIAMO BISOGNO DI ADRENALINA” – “CALIFANO CI HA PAGATO TUTTO, COMPRESI I VESTITI. ERAVAMO POVERISSIMI” – “IN TOUR IN RUSSIA, PRIMA DELLA CADUTA DEL MURO, ERAVAMO SEGUITI DAI SERVIZI SEGRETI” – LE SERATE CON WALTER CHIARI, IL FLOP ALL'EUROVISION E… – VIDEO

Estratto dell’intervista di Alessandro Ferrucci E Stefano Mannucci per “il Fatto Quotidiano”

 

RICCHI E POVERI

Ricchi di spirito, Poveri di noia. “Siamo di ritorno dal Kazakistan e il fuso orario si fa sentire. Non siamo più giovanissimi; ma quanto ci divertiamo”. Tanto. “No, tantissimo”. Star internazionali. “Veramente. E dopo Sanremo stiamo vivendo una fase pazzesca, abbiamo anche un nuovo singolo (il titolo è ‘Aria’)”. Una rivincita. “Enorme...”.

 

Undici del mattino in un albergo romano. Angela Brambati esce dall’ascensore con occhiali neri, grandi, assonnata, capelli elettrizzati. Dopo la stretta di mano inizia a zompettare, a mitragliare di parole e vocalizzi mentre racconta il concerto della sera precedente (“un delirio!”); Angelo Sotgiu la guarda sornione. Saggio. Pacato. Divertito. A ognuno il suo ruolo.

 

Così, insieme, non sono quel che resta dei Ricchi e Poveri. Sono i Ricchi e Poveri nella loro essenza.

 

antonio tajani con i ricchi e poveri

Acclamati, cercati da tutti, pure dalla politica, avete cantato per Tajani

(Angela) La politica non ci interessa, ci siamo per chiunque; comunque è come essere partiti daccapo, senza voler apparire come dei ragazzini.

 

Da sessant’anni sul palco, mentre alcuni giovani cantanti già mollano per lo stress.

(Angela) Poverini, per loro è più importante apparire di essere. E poi vogliono arrivare immediatamente.

 

Avete retto alti e bassi.

(Angela) E ora viviamo una botta di alti; in questi anni ce l’abbiamo messa sempre tutta.

 

RICCHI E POVERI

Quante serate l’anno?

(Angela) Tra tour ed eventi privati, ben più di cento; (sorride) oramai potremmo stare a casa belli tranquillini, a riposarci: qualcosa abbiamo guadagnato.

 

Ma...

(Angelo) Non ce la facciamo: abbiamo voglia di pubblico, di viaggi, di cantare, di salire sul palco. C’è voglia di adrenalina.

(Angela) A Milano, esordio del tour, nei camerini ero agitata, tremavo. Dopo la prima nota è passato tutto.

 

Il vostro primo concerto risale agli anni 60...

(Si guardano spiazzati, cercano di riallacciare i ricordi, poi tocca ad Angelo) Era un locale milanese, uno di quelli che a mezzanotte serviva spaghetti pieni di peperoncino per stimolare la sete. Cantavamo pezzi inglesi, americani o cover di gruppi italiani; (ci ripensa) no, il primissimo è stato un Capodanno alle porte di Milano: non avevamo la macchina, ci ha accompagnati mio fratello: ammassati in cinque in una Fiat 850 con tutti gli strumenti. Poverissimi.

 

i ricchi e poveri con dago

Come vendite tra i gruppi siete dietro solo ai Pooh.

(Angelo) In realtà abbiamo smesso di contare i dischi a metà anni 80.

 

Perché?

(Angelo) Una volta siamo andati in Kamcatka; nell’aereo privato c’erano altri cantanti, tra i quali uno russo molto famoso, e lui ci ha raccontato di aver iniziato la carriera dopo un nostro live del 1986 a Mosca.

 

Bene.

(Angelo) Ci ha spiegato che al tempo non esisteva una famiglia russa che non avesse un nostro album. Probabilmente tutti falsi. Quindi impossibile contarli.

(Angela) Ci ascoltavano di nascosto, era proibito; però abbiamo visto la Russia prima del crollo del Muro.

 

 

Venivate seguiti dai servizi segreti?

ricchi e poveri

(Angelo, deciso) Sì. E li definivano “accompagnatori”, ma non ci mollavano mai: non eravamo liberi di muoverci; (sorride) c’era un locale a San Pietroburgo dove ogni sera si festeggiava il Capodanno: il pubblico arrivava, riceveva cappellino e stelle filanti e a mezzanotte scattava l’inno nazionale sovietico (lo intona). Poi il brindisi. E subito dopo mettevano Mamma Maria.

Mamma Maria è un tormentone.

(Angela) All’estero è famosissima.

(Angelo) C’è un nostro amico che spesso ripete: “Non ce la faccio, quando la sento è la fine”. Allora ogni tanto gli mando un messaggio vocale e gli canto il pezzo.

 

Quante versioni estere?

(Angela) Tantissime, non lo sappiamo. Stessa storia per Sarà perché ti amo.

 

È anche un inno da stadio.

(Angelo)Pure in Spagna con il Siviglia.

(Angela) Sarà perché ti amo è la nostra svolta: da lì siamo diventati popolari nel mondo.

 

ricchi e poveri. seconda serata sanremo 2024

Anni prima eravate all’Eurofestival. E non è andata benissimo...

(Angelo sorride) Avevamo a disposizione solo un discografico e un accompagnatore, mentre gli inglesi si presentarono con 26 persone, Rolls Royce, la banda e il prete per recitare la messa.

 

Voi poverelli...

Ci dicono: “Questa sera c’è una festa dedicata”. “Dove?” “Al14esimo piano”. Siamo andati, non c’era nulla. “E la festa?”. Che festa?” “Quella per i Ricchi e Poveri”. “E chi sono?” (Angela) Dobbiamo tornare all ’Eurofestival.

(Angelo) E come? Prima dovremmo vincere Sanremo.

 

 

Ci volete tornare?

ricchi e poveri

(Angela) Sì. E Conti è l’unico che può prendere in mano il Festival.

(Squilla il cellulare di Angela. “Siamo in albergo, in via Boncompagni...”)

 

Qui accanto c’è il Jackie ‘O, celebre locale anni 70.

(Angelo) Ci venivamo con Franco Califano, Gigi Rizzi, Teo Teocoli...

 

Tutti playboy.

(Angelo) Entravano nel locale ed era come se si fermasse tutto: la luce era su di loro.

(Angela) Franco era un uomo generoso, viveva per gli amici, a costo di rimetterci...

 

Per voi fondamentale.

ricchi e poveri prima serata sanremo 2024

(Angela) All’inizio ci ha pagato tutto, compresi i vestiti: ne ricordo uno di velluto mai visto in vita mia; poi ci portava a cena, ci ha regalato una macchina bianca, enorme. Il grazie va a lui.

 

Via Boncompagni chiama in causa un altro vostro incontro: Gianni Boncompagni...

(Angelo) Con lui eravamo fissi a Domenica In e il suo stile era particolare: ti lanciava.

 

Cioè?

(Angela) Per lui era normale dirti “fai quello che vuoi”.

(Angelo) Non avevamo nulla di scritto: abbiamo imparato ad arrangiarci, a improvvisare: una scuola di vita. Che ci siamo ritrovati negli anni...

 

Altro incontro: Sandra e Raimondo a Tante scuse...

(Angelo) Con Vianello il problema era uno: non sapevi mai se ti parlava seriamente o se ti prendeva in giro.

 

Sadico...

(Angelo) Uhhhhh; attenzione: uomo e professionista fantastico, alta scuola di spettacolo, ma tremendo...

 

ricchi e poveri 4

Nel 1973 eravate sul palco del Vigorelli di Milano, quando il pubblico cacciò i cantanti italiani.

(Angelo) Quel giorno c’era un fermento incredibile, tutti aspettavano solo i Led Zeppelin, e chi non era “Led Zeppelin” rappresentava un intralcio da abbattere. Sul palco arrivava di tutto, dai pomodori a salire.

 

E voi?

Non vedevamo l’ora di andare via; è andata bene.

 

Né pomodori né zolle?

(Angela ride) No, ma in un’altra occasione a Ezio Radaelli (patron del Cantagiro), una volta, si è beccato una cacca in faccia

 

[…]

ricchi e poveri

 

Altra personalità da voi incontrata Walter Chiari.

(Angela) Per due anni abbiamo condiviso il teatro. Era brillante, intelligente, compagnone. Però malinconico e quando lo era non lo vedevi: si chiudeva in camera e saltava la serata.

(Angelo) Non era molto affidabile, ma era in grado di improvvisare l’intero show partendo da una barzelletta ascoltata al ristorante; era generoso come nessun altro: nei camerini, dopo lo spettacolo, c’era sempre qualcuno pronto a chiedergli i soldi e non era in grado di rifiutare; per difenderlo da se stesso, il suo collaboratore aveva iniziato a sequestrargli il portafogli.

ricchi e poveri.

 

Vi hanno mai trattato con la puzza sotto il naso?

(Angelo) Tante volte, alcuni colleghi hanno pure finto di non vederci: giravano la testa.

 

E voi?

(Angelo) Te ne devi fregare.

 

Eppure avete iniziato con De André...

(Angelo) È stato lui a spingerci e ad accompagnarci a Milano per un provino: lì giustamente non ci hanno preso.

 

Perché giustamente?

i ricchi e poveri in oseree

(Angela) Portavamo canzoni non commerciali tipo Crosby, Stills, Nash & Young. Non andavamo bene. Poi tendevano a chiedere a ognuno di noi di diventare solista...

 

Hanno mai provato a mettervi contro?

(Angelo) Una volta con l’idea di una carriera fuori dal gruppo: abbiamo rifiutato senza sapere dell’altro.

 

All’inizio eravate fidanzati: chi ha sedotto chi?

(Ridono, inizia un battibecco sui modi e i tempi, alla fine tocca ad Angelo) Ha cominciato lei.

(Angela) Tutti e due ma avevamo 16 e 17 anni e lui stava con una certa Elvira. Te la ricordi?

(Angelo) Certo, (Angela) Uscivi con entrambe.

(altra discussione sul primo bacio, luoghi del bacio. Una vera sit-com)

 

Altro che Sandra e Raimondo...

(Angela) I Ricchi e Poveri sono nati da noi due, dal nostro rapporto.

 

ricchi e poveri.

Chi ha rimorchiato di più tra di voi?

(Angela) Lui ha fatto una strage; ma era bello, anzi bellissimo. (Angelo sorride lievemente, un po’fiero)

 

Vi siete mai coperti con una bugia?

(Angela) Io spesso; veniva da me ed esordiva: “Mi sono innamorato, viene a trovarmi Tizia”.

Dopo due giorni cambiava tono: “Devi dirle che oggi partiamo: non la sopporto”. Allora fingevo di ricevere una telefonata, iniziavo a preparare i bagagli: “Purtroppo hanno fissato una serata”.

 

[…]

 

Il primo sfizio da “ricchi”...

(Angela) Non ne ho, niente mi dà più del palco (Angelo la guarda quasi sconsolato, prova a stimolare una risposta diversa, ma niente)

(Angelo) Una Porsche usata, mi piaceva correre.

(Angela) Pensava di rimorchiare ancora di più

(Angelo) Non mi serviva la macchina.

 

i ricchi e poveri con dago 2

C’è qualche vostro brano che vi annoia cantare?

(Angela) No!

(Angelo) Mi emoziono tutte le volte che intono Che sarà o La prima cosa bella.

(Angela) C’è un motivo: non sono pezzi nostri, ma del pubblico. Gli appartengono. Questa è la chiave. E per questo non possiamo provare noia. […]

RICCHI E POVERIRICCHI E POVERIRICCHI E POVERI NELLA PRIMA FORMAZIONEricchi e poveriRICCHI E POVERI ricchi e poveriricchi e poveriricchi e poveriricchi e poveri 3ricchi e poveri 2angela dei ricchi e poveri viva rai 2

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)