1- DOPO SUPER DILUVI, MEGA INGORGHI E LA BOCCIATURA DELLA LEGGE PER ROMA CAPITALE, GIORNI SEMPRE PIÙ DURI PER IL PODESTÀ DEL CAMPIDOGLIO: IL SUO NOME PURE SPUNTA NELL’INCHIESTA ENAV-FINMECCANICA, IL FASCIO-FACCENDIERE MOKBEL AL TELEFONO DICE CHE COLA LO HA RASSICURATO, “SI SONO MESSI D’ACCORDO CON ALEMANNO” 2- GUAI IN ACEA: IL FINANZIAMENTO DA 200MILA EURO AL COMITATO CONTRO IL REFERENDUM SULL'ACQUA PUBBLICA FINISCE ALLA CORTE DEI CONTI, IL PD ATTACCA, VENDOLA CHIEDE LE DIMISSIONI DEI VERTICI (QUALCUNO AVVERTA IL DALEMIANO PERUZY…) 3- VERSO IL CAPOLINEA, IL SINDACO (PER MANCANZA DI PROVE) PREPARA LA FUGA DAL CAMPIDOGLIO E PIAZZA IL SUO FEDELISSIMO SIMONE TURBOLENTE PROPRIO ALL’ACEA: SUPER CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO ALLE RELAZIONI ESTERNE. INTANTO IN CITTÀ SI SPARA ANCORA: AGGUATO NEL SALOTTO BUONO DELLA CITTÀ, A PIAZZA NICOSIA…

1 - "APPALTI ENAV, CI SIAMO MESSI D'ACCORDO CON ALEMANNO"
Maria Elena Vincenzi per "La Repubblica - Roma"


Nell'inchiesta su Digint c`è una lunga conversazione in cui spunta il nome del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Torno un attimo indietro: il discorso della meteorologia c`è stato dall`altro anno a dicembre fino ad adesso, più o meno, nel quale c`era una persona all`interno che curava tutti i rapporti con Enav, questo qui è stato indagato, per cui l`hanno praticamente cacciato via e si è creato un buco in una scatola di un mancato contatto tra Enav e Telex, va bene? Quindi che è successo, che i lavori sulla meteorologia sono arrivati comunque, però adesso ci stanno i consiglieri che stanno a rompe il cazzo, fino a quando Lorenzo, che è un uomo di An, mi ha detto: tutto bene, si sono messi d`accordo con Alemanno, su quello che doveva essere».

Il tema è quello di alcuni appalti. Le intercettazioni sono quelle del Ros dei carabinieri per l`inchiesta Broker su un giro di riciclaggio da oltre due miliardi di euro. A parlare di Alemanno sono Gennaro Mokbel e Marco Iannilli, indagati di allora, ora a processo. Una vicenda che risale al 12 ottobre del 2009 ma che, da due giorni, è tornata di attualità perché la procura ha chiuso le indagini su Digint, la società che mise la combriccola di Mokbel in contatto con Finmeccanica.

Un giro strano in cui viene citato quello che già allora era sindaco di Roma. Interpellato sulla vicenda, Alemanno, attraverso il suo ufficio stampa, fa sapere di non avere nulla da dire. Non cosi l`opposizione. Il segretario romano del Pd, Marco Miccoli, afferma: «Chiediamo al sindaco di dare spiegazioni sul suo coinvolgimento nella vicenda Mokbel. Ogni volta che escono verbali o intercettazioni su questa torbida vicenda, compare il suo nome. Roma vuole la verità. Troppe volte il Campidoglio è stato travolto da scandali e da fatti poco chiari».

Chiede trasparenza anche il senatore Raffaele Ranucci (Pd): «Leggere il nome di Alemanno accanto a quello di Mokbel è davvero inquietante. Ma, purtroppo, coerente con la politica clientelare e dissennata condotta dal sindaco. La capitale necessita di una gestione diametralmente opposta: serve trasparenza nei comportamenti e piena legalità negli atti della giunta. Chiediamo di chiarire subito le vicende relative agli oscuri accordi sul servizio di meteorologia in cui pare sia coinvolto (tra l`altro, con scarsi risultati, visti gli ultimi "imprevisti" nubifragi)».

E anche il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda aggiunge: «Ci aspettiamo che il sindaco Alemanno spieghi subito come mai il suo nome sia entrato nell`inchiesta Mokbel. Il ministro dell`Interno e quello delle Attività produttive devono chiarire qual è stato il ruolo di Finmeccanica negli accordi con il sindaco». Non solo il Pd. Anche il segretario regionale dell`Idv, Vincenzo Maruccio, ha detto: «sarebbe ora che Alemanno spiegasse che tipo di collegamento hanno certi personaggi con l`amministrazione».

2 - FONDI ACEA AL COMITATO CONTRO IL REFERENDUM, ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI. LA SINISTRA CHIEDE LE DIMISSIONI DEI VERTICI, AVVERTITE IL DALEMIANO PERUZY...
Giovanna Vitale per "La Repubblica - Roma"


"Il sindaco Alemanno, in quanto primo azionista di Acea, venga subito a chiarire in aula e chieda le dimissioni dei vertici della multiutility", invocano compatte le opposizioni in Campidoglio a proposito dell'inchiesta di Repubblica che ieri ha documentato come il presidente della società, Giancarlo Cremonesi, abbia finanziato con 200mila euro - stanziati extrabudget dall'ad Marco Staderini - il Comitato per il No al referendum sull'acqua pubblica.

Una vicenda che finirà dritta alla Corte dei Conti: il segretario dell'Idv, Vincenzo Maruccio, ha infatti annunciato un esposto per danno erariale contro i manager di Piazzale Ostiense, accusati di aver utilizzato fondi pubblici per una causa privata, "agendo in pratica contro gli interessi della loro stessa azienda".

"È un fatto inaudito che, mentre la parte migliore di questa città lavorava a mani nude per la giusta battaglia a favore del referendum, la municipalizzata capitolina investiva propri fondi - che sono in parte anche dei cittadini - per la privatizzazione della gestione idrica: un fatto grave che umilia la coscienza civica di Roma", attacca il pd Paolo Masini, con la deputata Ileana Argentin a denunciare "il gioco sporco ai danni di milioni di persone che la pensano in maniera diversa".

Notizie "sbalorditive e di una gravità inaudita", rincara la consigliera di Sel Gemma Azuni: "Se fossero vere, il presidente e l'ad di Acea continueranno a restare sulle loro remuneratissime poltrone o Alemanno gli chiederà di togliere il disturbo? Il sindaco sta ormai perdendo il controllo della situazione: è ora che tuteli il diritto di noi tutti ad avere aziende pubbliche al servizio della città e non al servizio di interessi di parte".

Parla invece esplicitamente di "finanziamento illecito nei confronti dei comitati referendari per il No" l'esponente di Action Andrea Alzetta: "Come minimo i responsabili di questo gesto dovrebbero dimettersi e i soldi spesi riconsegnati nelle casse dell'azienda". Con il capogruppo e il consigliere pd, Marroni e Valeriani, ad allargare l'orizzonte, sollecitando Alemanno a "discutere al più presto le future strategie industriali di Acea in tema di energia, ciclo dei rifiuti e gas".

Una vicenda che in qualche modo si intreccia con quella della Marco Polo, società partecipata da Ama, Acea ed Eur spa, sull'orlo del fallimento a causa dei 30 milioni di prestazioni non pagate dai soci. "Il contratto di servizio scade il 31 dicembre", avverte Athos De Luca, vicepresidente pd della Commissione ambiente: "È ora di affrontare la situazione, consentendo a tutti i dipendenti di rientrare nelle rispettive aziende (Ama, Acea, Eur), che dovranno anche farsi carico dei 70 lavoratori assunti direttamente dalla società in default".

3 - ALEMANNO PREPARA LA FUGA E PIAZZA IL SUO FEDELISSIMO TURBOLENTE ALL'ACEA
Giovanna Vitale per "La Repubblica - Roma"


Si intreccia con le sorti di Acea la controffensiva mediatica lanciata dal sindaco Alemanno in vista del 2013. Da quando la cabina di regia sul fronte della comunicazione è stata stabilmente occupata da Luigi Crespi, senza il quale ormai l'inquilino del Campidoglio non muove passo, i margini di manovra dello storico portavoce Simone Turbolente si sono ridotti all'osso. Ragione che avrebbe spinto l'ex enfant prodige di Palazzo Senatorio, già uomo stampa di Alemanno al ministero dell'Agricoltura, a migrare verso lidi più tranquilli e soprattutto garantiti.

Così, secondo i rumors che si rincorrono insistenti, a partire dalla prossima settimana Turbolente dovrebbe andare a dirigere le Relazioni esterne della multi utility romana, prendendo il posto che in Acea fu di Pier Guido Cavallina. Un salto non da poco: non solo il contratto sarà a tempo indeterminato, ma anche notevolmente più sostanzioso sotto il profilo della retribuzione.

Un passaggio che, a cascata, provocherà un piccolo terremoto nello staff comunicazione del sindaco. Portavoce dovrebbe infatti diventare Ester Mieli, attualmente incaricata di seguire i rapporti del Campidoglio con i giornali, dopo aver curato quelli del presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. In pole per diventare capo dell'ufficio stampa si piazza invece David Mariotti Bianchi, già numero due di Turbolente a Palazzo Senatorio. Ma non si facciano illusioni sul proprio spazio operativo. La presenza di Crespi li farà vivere in una sorta di libertà vigilata.

 

GIANNI ALEMANNO MOKBELRAFFAELE RANUCCI ZANDA LUIGI GIANCARLO CREMONESI Ileana Argentin - Deputata PD Disabilexex 25 athos de lucaLUIGI CRESPI turbolente foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...