andrea cecconi

“HO GIÀ DECISO DI RINUNCIARE ALLA MIA ELEZIONE” - DOPO ESSERE SPARITO PE GIORNI, RIAPPARE L’EX CAPOGRUPPO M5S, ANDREA CECCONI, GRANDE AMICO DI LUIGI DI MAIO - HA AMMESSO UN RITARDO NELLA RESTITUZIONE DI SOLDI PREVISTA DAL MOVIMENTO - MA LA STORIA SEMBRA ESSERE PIU’ COMPLESSA E CI HANNO GIA’ INFILATO LA TELECAMERA “LE IENE”

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

ANDREA CECCONI

La mannaia delle Iene si è abbattuta, ancor prima che andassero in onda. Andrea Cecconi, pezzo grosso tra i parlamentari M5S, ex capogruppo, grande amico di Di Maio, rischia di creare un enorme problema ai vertici del Movimento, a cui Cecconi è legato. Dopo esser sparito per giorni, ieri sera è riapparso sul suo profilo Facebook con un annuncio choc: «Vi comunico che ho già deciso di rinunciare alla mia elezione».

 

Cecconi ammette un ritardo nelle restituzioni di soldi previste dal M5S, «dovuto a motivi di natura personale, che penso nessuno possa essere in grado di giudicare, e sui quali non mi dilungo», e prova a cavarsela con la "rinuncia" preventiva al seggio. La storia è però più complessa, e promette altri sviluppi.

 

Luigi Di Maio - LinkCampus-

Non solo perché è impossibile, per la legge italiana e per i regolamenti delle Camere, rinunciare a una candidatura. Ma perché la ostentata "rinuncia" - usiamo mille virgolette - potrebbe non bastare a chiudere il caso. Cecconi è un fedelissimo di Di Maio e Davide Casaleggio, candidato capolista nel proporzionale nelle Marche 2, quindi eletto sicuro alla Camera, nonché sfidante nell'uninominale di un peso massimo come il ministro dell' Interno Marco Minniti, questo per dire quanto il Movimento facesse affidamento, nelle Marche, su di lui. Ora scrive: «La mia, seppur piccola, è una mancanza e voglio dare l'esempio a tutti i candidati, non solo del Movimento, ma anche dei partiti».

 

Ma cos'è successo, qual è la vera storia? Il 4 febbraio sera, sul blog delle stelle un post a ciel sereno avvisava: «Andrea Cecconi e Carlo Martelli non erano in regola con le restituzioni. Hanno immediatamente proceduto a effettuare il versamento al Fondo per il Microcredito e sono stati segnalati al collegio dei probiviri che decideranno sul provvedimento disciplinare da avviare nei loro confronti».

ANDREA CECCONI

 

Ora, anche lui col capo cosparso di cenere, dice di ritirarsi anche Martelli, un uomo fidato per la Casaleggio, fu il primo parlamentare alla camera ardente di Roberto, è uomo che ha tante chiavi della macchina informatica grillina. I due avevano problemi con le restituzioni, come dice il blog? Non sono i peggiori, per quanto riguarda gli importi.

 

Grazie al sito maquantospendi.it possiamo vedere che Martelli è al settantesimo posto (su 122 parlamentari) nelle restituzioni: prima di lui bisognerebbe andare a vedere cosa fanno altri. Cecconi è invece centoquindicesimo, ma comunque sette parlamentari sono messi ancora peggio di lui. I due finiscono nei guai per questo?

 

giovanna melodia luigi di maio

Il Movimento ha un procedimento aperto su di loro davanti ai probiviri, ma nella scansione di quei giorni qualcosa non quadra. Quando, il 4 febbraio, il blog interviene, indicando che c'è un problema su Cecconi e Martelli, lo fa per mettere le mani avanti: ma a quel punto c'è già stata un' incursione delle Iene sul caso Cecconi. Lo sappiamo da tre fonti qualificate e convergenti.

Hanno materiale, da vedere è solo quando e come uscirà su Mediaset.

 

Il caso sta per deflagrare. Ieri sul blog delle stelle è apparso un post firmato direttamente da Di Maio in cui si attaccano preventivamente molti media (significative anche le assenze, i non attaccati), ma soprattutto Mediaset (e Rai): «Mediaset è di proprietà di Berlusconi, il traditore della Patria il cui nome è presente nel simbolo della principale forza politica del centrodestra pur essendo condannato in via definitiva e incandidabile».

 

ANDREA CECCONI

Nel frattempo nel M5S a Cecconi era stato consigliato, eufemismo, di sparire dalla circolazione. Cecconi però - al di là della "rinuncia" (impossibile) alla candidatura, non è liquidabile, fu a lungo capogruppo del M5S, e conosce informazioni vitali, per esempio le istruzioni che dava (attraverso corrieri Dhl) Casaleggio senior. Nel M5S, adesso, contano i giorni che li separano dal redde rationem con l' ultimo, in ordine di tempo, dei loro fantasmi: Mediaset.

CARLO MARTELLI

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…