virginia raggi e luigi di maio

LA MARCHESA DEL GRILLO FATTA A PEZZI DALLE CORRENTI - L'EX GURU DEI M5S, PAOLO BECCHI: ''LOMBARDI E FICO VOLEVANO MANDARE A CASA LA RAGGI. L'OPERAZIONE È FALLITA, ANCHE PER SALVARE DI MAIO, MA LA RESA DEI CONTI È SOLO RIMANDATA'' - SE PERDE ROMEO E DECLASSA FRONGIA, OTTIENE IL SILURAMENTO DI BERDINI, ASSESSORE ALL'URBANISTICA NON ALLINEATO SULLO STADIO DELLA ROMA

 

Paolo Becchi e Cesare Sacchetti per Libero Quotidiano

virginia raggi roma m5s virginia raggi roma m5s

 

Dopo le ore passate rinchiusa nel Campidoglio, Virginia Raggi esce dalla porta di servizio e sfugge al capannello dei giornalisti. La decisione è presa: il sindaco cede sui nomi di Daniele Frongia e Salvatore Romeo, già da ieri dimissionari, con la rilevante eccezione che il primo continua ancora a far parte della giunta Raggi in quanto titolare delle deleghe allo Sport e delle Politiche Giovanili. Il post sul blog di Grillo descrive una Virginia Raggi in buonafede affidatasi alle persone sbagliate, ma d' ora in poi niente sarà come prima.

 

Il sindaco verrà marcato a uomo in ogni sua scelta e dovrà rispondere delle sue scelte ai vertici del Movimento che ora hanno lanciato una vera e propria Opa sul Campidoglio. Cosa è accaduto? Semplicemente quello che vediamo non è altro che il riflesso della guerra tra le due correnti del M5S in guerra da mesi per accaparrarsi sia la leadership del Movimento sia quella del Comune di Roma.

virginia raggi consiglierivirginia raggi consiglieri

 

I "lombardiani" con le dimissioni di Frongia hanno ottenuto una parziale vittoria perché l' uomo di riferimento del raggio magico ora perde il suo ruolo di rilievo, ma resta comunque parte della giunta. La Raggi da par suo otterrà le dimissioni dell' uomo della Lombardi all' urbanistica, Paolo Berdini, in rotta con la giunta per la sue diverse vedute sulla realizzazione dello stadio della Roma. il sindaco salva la sua poltrona, e il suo riferimento politico, Luigi Di Maio, che l' ha sostenuta nei mesi scorsi esce indebolito ma non ancora spodestato dalla sua leadership in pectore del M5S.

 

DANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGIDANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGI

L' obiettivo dei lombardiani e di Roberto Fico era quello di mandare a casa Virginia Raggi. L' operazione è fallita, ma con ogni probabilità l' appuntamento per la resa dei conti è solamente rimandato. I problemi del M5S restano tutti lì, intatti. La Raggi non è mai stata riconosciuta dai "lombardiani" come sindaco, e pretendono di affiancare i loro uomini al sindaco per poterne decidere le mosse. Dall' altra parte la Raggi ha respinto l' assalto delle zarine romane, Roberta Lombardi e Paola Taverna, ma ha dovuto cedere in parte su alcuni membri di rilievo del suo staff.

 

luigi di maio luigi di maio

Qui non ci sono vincitori e vinti, ma una sconfitta collettiva. Grillo è incapace a mediare in questa contesa e sembra costretto a farlo suo malgrado. Le porte di Palazzo Chigi sembravano spalancate per Di Maio, ma le certezze di un tempo ora scricchiolano. Dopo questo ennesimo capitolo della guerra fratricida dei grillini, le chance di vittoria del Movimento alle prossime politiche scendono e non è escluso che le cose peggiorino nelle prossime settimane.

RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIARAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA

 

Restano alte le probabilità che la Raggi venga indagata e questo per il M5S, che della purezza giudiziaria ha fatto la sua ragion d' essere, potrebbe essere un colpo fatale. La decisione salomonica di Grillo ha solo rimandato il deflagrare di lacerazioni interne che però potrebbero presto compromettere l' unità e la forza del Movimento. Alla prova dei fatti non solo i grillini si sono rivelati inadeguati a gestire la cosa pubblica, ma hanno messo i propri interessi personali prima di quelli dei cittadini.

 

virginia raggi roberta lombardivirginia raggi roberta lombardi

Una volta investiti dei ruoli istituzionali hanno offerto uno spettacolo indecoroso applicando alla lettera il manuale del fariseismo politico: irreprensibili con i loro avversari, indulgenti con se stessi. La vera vittima della loro incompetenza resta la città di Roma, che da oggi avrà soltanto un sindaco eterodiretto dagli studi milanesi della Casaleggio & Associati.

DI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICODI MAIO DI BATTISTA GRILLO FICO

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?