BORSELLINO, STRAGE DI STATO? - LE INFORMATIVE DEI SERVIZI SPUNTATE DALLA RELAZIONE DELL’ANTIMAFIA SCATENANO I FAMILIARI DEL GIUDICE - IL FRATELLO SALVATORE: “SONO CONVINTO CHE I SERVIZI HANNO COLLABORATO ALLA REALIZZAZIONE DELL’ATTENTATO DI VIA D’AMELIO” - GLI AVVERTIMENTI SU UN POSSIBILE ATTENTATO SOTTOVALUTATI O INSABBIATI? - PERCHE’ CONTRADA INSISTEVA SUL COINVOLGIMENTO DEL CLAN MADONIA?....

G.L.B. e S.R. per il "Fatto quotidiano"

"È pazzesco'' dice Manfredi Borsellino. "Leggendo questa nota del Sisde sono letteralmente sprofondata sulla sedia", gli fa eco sua zia Rita. "È la conferma di quello che ripeto da tempo: sono convinto che i servizi hanno collaborato alla realizzazione dell'attentato di via D'Amelio", è la certezza di Salvatore Borsellino. Appena cinque giorni dopo la strage di Capaci, la Direzione del Sisde di Roma era già a conoscenza di un progetto di attentato nei confronti di Paolo Borsellino.

A comunicare l'informazione agli uffici romani con una nota (protocollo 1495/z. 3068) è il centro Sisde di Palermo, ma vent'anni dopo il responsabile dell'ufficio non ricorda neppure se la notizia venne trasmessa all'autorità giudiziaria. Di certo, nessuno da quel momento muove un dito per rafforzare le misure di protezione attorno al procuratore aggiunto di Palermo e difatti, meno di due mesi dopo, Borsellino viene massacrato in via D'Amelio con un'autobomba che una semplice "zona rimozione" avrebbe reso inoffensiva.

Ora, dopo la pubblicazione di alcuni documenti top secret dei Servizi segreti, finiti nella relazione conclusiva della commissione Antimafia sulle stragi, i familiari del giudice ucciso il 19 luglio '92 non nascondono l'amarezza. "Posso testimoniare che nessun provvedimento venne preso, dalla morte di Falcone in poi, per rendere più efficace la rete di protezione attorno a mio padre - dice Manfredi Borsellino - questa notizia è il coltello che continua a scavare nella piaga".

Non è meno sconvolta la sorella del giudice, Rita: "Ma cosa facevano? Stavano lì ad aspettare che accadesse l'irreparabile?". Più disilluso Salvatore Borsellino: "Sono convinto che i servizi hanno collaborato alla realizzazione dell'attentato di via D'Amelio; il problema era Paolo, che si opponeva alla trattativa Stato-mafia, e non certo il rischio che lo facessero fuori".

La nota, che ha per oggetto: "Progetto di attentato in persona del dottor Paolo Borsellino'', è finita, con altri documenti che provengono dagli archivi dell'ex Sisde (ora Aisi) e dell'ex Sismi (ora Aise), nella relazione del presidente dell'Antimafia Giuseppe Pisanu. Sono carte che lo stesso procuratore Sergio Lari qualche tempo fa ha definito "inquietanti", sottolineando il "totale oblio" manifestato dai responsabili dei Servizi impiegati durante la stagione stragista. L'informativa che oggi fa indignare i familiari di Paolo Borsellino porta la data del 28 maggio 1992, deriva da una "fonte confidenziale " e viene protocollata all'indomani del "botto" di Capaci.

Qualcuno ha "soffiato" agli apparati che il procuratore aggiunto di Palermo è diventato un "bersaglio" sensibile, ma la notizia non pare suscitare allarme, e forse non viene neppure comunicata all'autorità giudiziaria. Il vice capo-centro del Sisde di Palermo L.R., interrogato dai pm di Caltanissetta, risponde: "Ritengo sia una nota sviluppata dall'agenzia di Trapani, e nulla so dire in merito".

Risultato? Due mesi dopo, il 19 luglio '92, i killer Cosa Nostra portano a compimento il loro piano di morte, facendo saltare una Fiat 126 carica di tritolo, dopo averla parcheggiata in via D'Amelio, dove nessuno ha pensato di istituire una semplice "zona rimozione". Diverso - e ben più energico - l'atteggiamento del Sisde quando si tratta di far pervenire alla magistratura, il 24 maggio e 4 agosto del '92, due segnalazioni con le quali si ipotizza il coinvolgimento del clan Madonia nelle stragi.

Sono firmate da Bruno Contrada, numero tre del Sisde e coordinatore delle indagini che, pochi mesi dopo, sarà arrestato per concorso in associazione mafiosa. O quando si tratta di convalidare le indagini sulla pista del falso pentito Vincenzo Scarantino. Il 13 agosto '92, il Sisde di Palermo annuncia alla direzione di Roma novità "circa gli autori del furto della macchina e il luogo ove la stessa sarebbe stata custodita prima di essere utilizzata nell'attentato".

I pm nisseni si sono chiesti come mai, già a quella data, gli 007 conoscessero quegli elementi, ufficialmente emersi nei mesi successivi; a nulla sono valsi gli interrogatori all'autore della nota, il generale Andrea Ruggeri. Anche alla luce di una singolare coincidenza: il questore Arnaldo La Barbera, regista delle prime investigazioni sulle stragi e promotore della pista Scarantino, era (dall'87 all'89) una fonte del Sisde con il nome in codice "Rutilius". Pochi mesi dopo, il 19 ottobre del'92, il centro Sisde di Palermo informa Roma e la questura di Caltanissetta delle parentele mafiose "importanti" di Scarantino. Un'altra nota farlocca per sostenere la pista di La Barbera e finita in una richiesta di revisione del processo Borsellino.

 

LA STRAGE DI VIA D AMELIO IN CUI MORI BORSELLINO Strage via d'AmelioSalvatore Borsellinopaolo borsellino paolo borsellino lapPaolo Borsellino - Alemanno - Granata (1990)Giuseppe Pisanupalazzo di giustizia palermo

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…